Ventesima “Marcia per la Giustizia
Agliana-Quarrata” sabato 14 settembre 2013
QUARRATA. La Casa della Solidarietà - Rete Radié Resch di Quarrata
avvisa tutti di questa iniziativa, alla quale saranno presenti:
Cecile Kyenge, Ministra dell’integrazione;
Luigi Ciotti, Gruppo Abele, Libera; Antonietta Potente, teologa; Gherardo
Colombo, Presidente Garzanti Libri; Benedetta Tobagi, giornalista e scrittrice;
Wuer Kaixi, leader protesta piazza Tienanmen del 1989.
Note organizzative. Per le adesioni da
parte di associazioni, comunità, parrocchie ecc. scrivere a: rete@rrrquarrata.it.
Ritrovo ore 18:00 ad Agliana, Piazza
Gramsci – Arrivo a Quarrata, Piazza Risorgimento ore 21.
Per informazioni: Tel. 0573-750539;
339-5910178. E-Mail: rete@rrrquarrata.it
– casasolidarieta@rrrquarrata.it.
Alle ore 17 è prevista la partenza da
Quarrata di un autobus per Agliana al fine di portare i partecipanti che
desiderano lasciare la macchina a Quarrata.
Al termine della Marcia i bus navetta
provvederanno a riportare ad Agliana i partecipanti.
Chi è provvisto di sacco a pelo sarà
ospitato presso il Palazzetto dello Sport di Quarrata g.c.
MA CAMMINARE NON SERVE
OGNI VOLTA che vedo iniziative di questo genere, mi viene di fare
come Cossiga: mi incazzo sempre di più.
Mi incazzo perché non serve
camminare: fra l’altro tre ore, per quei pochi chilometri, rende la marcia
lenta e – lo sanno tutti – camminare piano fa anche male alla salute.
Per dare i diritti a tutti, occorre
che tutti vogliano i diritti: non bastano né la Kyenge, né don Ciotti (con le
sue Libere che girano il viso altrove quando le richiamiamo alla
legalità), né teologi, né monache, né giornalisti, né direttori editoriali, né
tienammeniti.
Non bastano proprio.
L’ho detto e lo ripeto: tutto questo
è solo un bel “far salotto” per sentirsi in pace con Dio (che non credo che
esista) e con gli uomini (che sono davvero pochi, dato che i più si girano
dall’altra parte ogni volta che vedono qualcosa dinanzi all’uscio di casa
propria).
La cultura dei diritti è una cultura,
ma non un fenomeno culturale: non è cioè, una processione che si fa una volta
l’anno, come questa, o come la festa della donna o quella del papà o della
mamma – mentre poi il resto va a farsi fottere.
La cultura dei diritti la si si vive
giorno per giorno: anche e soprattutto a proprio rischio e pericolo. Ma
quanti sono disposti a prendersi delle randellate? O non preferiscono…
cercare di andare d’accordo con tutti?
Unica cosa che apprezzo di questa
marcia è che essa è nata e che si fa in due luoghi che, di diritti, ne hanno
un bisogno assassino: Agliana, con la sconcezza della sua Misericordia
che non iscrive i cittadini perché altrimenti non è garantita la libertà di
azione a chi comanda dentro la Confraternita (ma poi c’è anche tutta la serie
del Comune, a partire dalla legalità della nomina del Comandante dei Vigili,
Alessandro Nesti, e giù fino ai problemi dell’Agisport…); Quarrata, dove la
presenza decennale dell’ex-Sindaca Sabrina Sergio Gori, è stata peggio di una
bomba al napalm quanto a trasparenza e a legalità. Chi legge questo blog di
continuo, sa bene di cosa sto parlando.
Date retta, uomini di buona volontà!
Camminate meno, opponetevi di più a chi, veramente, soffoca i diritti: cioè
le sante istituzioni e il “perbenismo del pensiero” che suppone che basti
camminare e farsi vedere per risolvere i problemi del mondo…
e.b.
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Sabato 31 agosto 2013 | 09:17 - © Quarrata/news]
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