di EDOARDO BIANCHINI
Da lunedì a sabato prossimi la 27esima
settimana teologica pistoiese – Monsignor Frosini ne ha spiegato termini e contenuti
PISTOIA. Monsignor Giordano Frosini è stato piuttosto chiaro nel
presentare l’attuale situazione della chiesa che deve cambiare e deve rendersi
più partecipata, democratica e viva al suo interno, per allinearsi, non come di
solito succede, ai tempi, ma a un cristianesimo delle origini che tutto è stato
fuorché quello che abbiamo vissuto e stiamo vivendo in questi tempi.
Fra le osservazioni più interessanti
che abbiamo raccolto da Frosini, c’è stata indubbiamente l’analisi della “condizione
molto condizionata” della chiesa alta di Roma: piegata da e a lobbies
e interessi particolaristici che con il cristianesimo e la predicazione di Gesù
sembrano aver davvero poco a che fare.
La chiesa è di tutti – ha sostenuto il teologo
– e deve ritrovare se stessa, quella che si purga e si riallinea ai veri
insegnamenti di Cristo, liberandosi dagli scismi latenti che la hanno
caratterizzata e che continuano, anche in questo momento, a condizionarla.
Alla nostra richiesta di quali siano
questi “elementi scismatici”, Frosini ha delineato un sommario ma significativo
elenco, partendo da elementi morali (biotecnica, bioetica) e toccando gli
aspetti che investono la famiglia e la sua unità, per poi approdare anche a un
tema di grane rilevanza e portata: la troppa chiesa nella politica, mentre la
politica è cosa da laici e non da gerarchie.
Insomma la chiesa deve sapersi
distaccare dal mondo reale non perché non possa esprimere le sue libere
opinioni in proposito, ma perché non può presumere – da quanto abbiamo capito –
di porsi come arbitro di un condizionamento della vita civile dimenticando lo
spirito.
Ma una stoccata sostanziale Frosini non
ha mancato di darla anche alla gerarchia, alla piramide del comando, colpevole,
secondo il teologo, di non avere mai sentito il bisogno di consultare e,
possibilmente, ascoltare la base nella scelta dei vescovi come nelle scelte più
strettamente dottrinarie. E su ciò siamo pienamente d’accordo.
È questa, ha sottolineato Frosini, la corresponsabilità
mancata che deve tornare a permeare la vita della chiesa a tutti i livelli,
anche come effetto moderante dell’alta gerarchia traviata dall’uso del potere.
C’è un solo piccolo problema a questo nobile
piano prospettato da Frosini. Un problema che, come laici, intravediamo molto
chiaro e molto limitante nella vita stessa della chiesa, anche a livello
pistoiese: il fatto che le forze che frenano la sinodalità, la partecipazione e
la corresponsabilità ecclesiale, e che quindi impediscono il ripristino dell’arcaica
(ma giusta) cristianità, non sono per niente astratte; sono concretamente
legate alle persone e rappresentate da uomini che, nell’attuale struttura,
vivono e interpretano il loro diretto impegno quotidiano come un vero e proprio
potere, allo stesso modo in cui gli attuali non-partiti politici regolano (o sregolano)
la vita di questo nostro Stato in dissoluzione.
Sarà capace la Chiesa di liberarsi dall’egoismo
del potere di tanti fedeli praticanti impegnati che, sia pure in maniera
ingenua e senza rendersene conto, “non sanno quello che fanno” mentre presumono
di segnare e indicare la vera via da seguire ai loro fratelli, sempre però
tenendoli a testa bassa e sempre a un passo dietro di loro?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Link: http://www.settimanalelavita.it/?page_id=1510
[Sabato 31 agosto 2013 | 19:17 - © Quarrata/news]
[Sabato 31 agosto 2013 | 19:17 - © Quarrata/news]
Posso essere laico quanto mi pare: e ne ho tutto il diritto.
RispondiEliminaMa so che con i cattolici devo comunque avere rapporti, mi devo comunque confrontare, devo comunque misurarmi giorno per giorno.
Ecco perché di certo “integralismo romano” – e Francesco sembra averlo intuito – la Chiesa deve assolutamente spogliarsi: ecco perché essa deve essere di tutti, anche – paradossalmente – dei laici, con i quali certe mentalità cattoliche cercano comunque lo scontro nel tentativo di affermare la propria superiorità morale e spirituale…
Edoardo Bianchini