[Dalla serie Le meglio immagini in
satira]
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di FELICE DE MATTEIS
Un prezzo che scende in picchiata da 6
milioni e mezzo a 2 milioni e 700mila – Non male un costo inferiore a 500 € al
metroquadro
PISTOIA. Finiamola. L’acquisto del capannone “Q” attualmente ospitante
anche Uniser, non è un bell’esempio di amministrazione civica, fin dal suo
preliminare di vendita, anche se la Legge lo prevede: cioè un preliminare di
vendita sotto forma dei scrittura privata che generalmente intende il ricorso
alle formalità di legge (e di registrazione con conseguenti oneri) che “fra
compari” si cerca di evitare. Giustamente perché fra gentiluomini “pacta sunt
servanda”: ma fra Comune di Pistoia e Fondazione Papa/Papà, meglio andarci
piano, anche se le parti sono unanimemente stimate, ben viste e collocate in
area – non vasta – ma comune.
Siamo al 28 dicembre 2012, quando il
preliminare di vendita è redatto (all. 1).
Il prezzo, mediante meccanismi di
calcolo che sono fuori “volutamente” fuori dalla nostra capacità di intendere,
passano da €. 6.697.615,65 ad €. 4.500.797,72 perché il fabbricato è vetusto e
un pochetto abbassato nel prezzo (0,80%). Considerando, in più, che in questo
complesso sono stati effettuati lavori di ristrutturazione (da Uniser, in cui è
dentro anche la fondazione Caripit) per €. 1.381.341,75, si arriva a €. 3.1499.455,97. Poi c’è il finale: «La cifra così ottenuta sarà ulteriormente ridotta di un 10%,
pari pertanto a €. 311.945,59 a fronte della particolare destinazione urbanistica
e delle servitù eventuali (!! n.d.r.) che saranno costituite sull’immobile». Cifra semi finale €. 2.807.510,38: poi, ma ci siamo rotti,
si fa un altro sconto (legale eh!) e si arriva a €. 2.607.113,55.
«Valutando le media delle cifre […] si può dichiarare che il
più probabile valore di mercato dell’immobile risulta essere €. 2.700.000» (all. 2-3, da una determina dell’Ing. Evangelisti,
dirigente dei lavori pubblici del Comune di Pistoia). E arriva Papa/Papà e la
sua Fondazione che tutto comprano e che, se qualche “spicciolo” avanza,
chiamano la Caritas. Business is business!
[Dalla serie Le meglio immagini in
satira]
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Noi diciamo che acquistare a €. 500 il
mq un ambiente è un affare, però non pensiamo di essere infallibili: possiamo
essere solo maliziosi e dire che in fondo “Parigi val bene una messa” anche se
l’unico acquirente al bando di vendita – e a quella cifra – è stata solo la
Fondazione, con i gravami di una Uniser che occupa i locali e che sta
lentamente esaurendosi e che “rivorrà” circa €. 1.500.000 di spese da
scomputarsi in affitto annuale per i lavori di manutenzione e altro, a suo
tempo effettuati. E se Uniser, dalla quale già si è sganciata la Provincia,
richiedendo la sua quota consortile e i soldi spesi per ristrutturazioni, si
troverà piano, piano anche senza gli altri soci (vedi
precedente post), cosa succederà?
E in ultima analisi, chi ha fatto l’affare,
come ho già scritto? La Fondazione o il Comune di Pistoia? E chi ne subirà i
danni? Uno dei due “ha preso il bidone”.
Sicuramente l’unica a cui tutta questa
storia non interesserà, sarà la Tim che vanta un contratto per un antenna di
trasmissione e quindi una servitù per gli altri non contestabile: è un impianto
di telefonia che la Tim ha pure in un’area cimiteriale vicino al Viale Arcadia.
E in entrambi i casi, con le dovute differenze, tutto tace, fra cimiteri e
altro.
Adesso, però scusateci: non vogliamo
difendere Papa/Papà/Io/Noi/etc.
Nella Fondazione esiste un Consiglio di
Amministrazione che evidentemente è in tale sintonia con il Capo che, non certo
per il “gettone di presenza”, ma solo per usuale e curiale acquiescenza non “dissente”,
non contesta e non disapprova.
Tirino fuori i verbali delle riunioni
su questo eccellentissimo acquisto, ci dica qualcuno del “gran Consiglio” se
qualche voce libera ha dissentito e perché.
[Dalla serie Le meglio immagini in
satira]
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Non ne hanno il coraggio, i signori
della Curia Caripit? Qualcuno ha provato ad alzare la voce, a proposito dei
dieci milioni di titoli spazzatura, e tutto è finito lì. Ma chi sono? Donde vengono?
Non tutti i signori sono “ben venuti”, donde Eugenio. Per oro Parigi non vale
una Messa ma solo una pedata nei fondelli, quando non serviranno più. Lo hanno
capito o no?
Il 25 luglio il Cav. Benito Mussolini,
che dicono fosse un dittatore, messo democraticamente in minoranza dall’ordine
del giorno Grandi, si recò dal Re a consegnare le sue dimissioni: sprovveduto,
si fece anche arrestare! Alla faccia della dittatura.
La Fondazione Caripit, ovviamente, è
altra cosa. Certamente il Chiar.mo Prof. Ivano non è il Cav. Benito: non
confondiamo l’urina con l’acqua santa!
Comincino a chiarire ai cittadini
pistoiesi, Consiglieri della Fondazione Caripit, se l’operazione Capannone “Q”
delle ex Breda è stata positiva per la città e per i pistoiesi: ne hanno l’obbligo.
Altrimenti sarò costretto, per mia
semplice curiosità, a contattare i Giambra, costruttori.
Loro, sì, che se ne intendono!
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Martedì 6 agosto 2013 | 09:12 - © Quarrata/news]
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