domenica 16 settembre 2012

BANCHE. TEMPESTA NELLA «B.C.C. AREA PRATESE»?


Mancanza di chiarezza nella redazione del bilancio – Conti che non tornano e interventi di due consiglieri rimasti senza risposta

PRATO. Dopo le incredibili vicende che hanno sconvolto l’assetto del gruppo Mps e, con esso, l’intera città di Siena, sembra necessaria una revisione accurata anche presso altre parrocchie non certamente indenni – per definizione o costituzione – dai sempre infestanti interessi di bottega, nonostante la loro ristretta dimensione e collocazione territoriale. Inquietante il ricordo del Credito Fiorentino, sul quale, la Federazione delle Bcc – insieme a BankItalia – sembrava dormire sonni tranquilli prima dell’esordio in un clamoroso boom e successivo commissariamento.

La consultazione del verbale redatto dal notaio Buzio per l’assemblea dei soci della Banca Area Pratese del 13 maggio scorso (vedi) è davvero imbarazzante o illuminante, secondo i punti di vista: sembra infatti contenere una serie d’inconfessabili spregiudicatezze che, per le loro qualità e rilevanza economica, non sono certo da potersi classificare come valutazioni discrezionali o mere interpretazioni di qualche imbizzarrito consigliere ma, purtroppo l’esito di gravi inadempienze sostanziali, forse addirittura sconfinanti nel versante penale.
L’invio d’alcune lettere anonime ai soci e la segnalazione di un interessamento pervenuta alla redazione di questo blog, autorizzano a ritenere credibilmente fondate le denunce, come confermate dalle stesse dichiarazioni fatte all’Assemblea dei soci.
I toni usati dai relatori sono quanto meno inusuali rispetto a quelli da prevedersi in un contesto da tale solennità formale: nel verbale sono spesso riportate citazioni del Presidente velatamente coercitive (nell’intenzione apparente d’evitare imbarazzanti e incresciose dichiarazioni) e/o limitative della possibilità/capacità dell’Assemblea di avere la piena e completa conoscenza di fatti davvero “anomali” perché, almeno all’apparenza, svolti in violazione dei princìpi di trasparenza, lealtà e correttezza dell’esercizio bancario.
Il notaio ha peraltro collazionato due imbarazzanti relazioni di consiglieri (capi “H” ed “I” del verbale) che richiedono una valutazione – non certo politica –, ma di interessante portata civilistica, fatto che le denunce inferiscono marcatamente nel piano della correttezza e della buona pratica di formazione del bilancio.
Infatti il bilancio del 2011 sembra essere redatto con gravi errori violando il Codice Civile che ne obbliga l’aggiornamento con delle passività (circa 15 milioni di €, di competenza del 2011, al contrario indebitamente classificati nel bilancio del 2012) scaturite dopo la chiusura, ma prima della sua redazione: il bilancio d’esercizio sembra dunque non soddisfare affatto i presupposti di veridicità, correttezza, trasparenza e legalità previsti dalla legge.
Tale “manovra”, sottovaluta la corretta valutazione dell’esposizione che presenterebbe sofferenze, al 30 dicembre, pari a 34 milioni di €, ma che altresì sono gravate da altri 15, con una sofferenza complessiva di circa 50 milioni di €.
Si tratta di una perdita sostanziale, non di una mera eccezione di carattere formale: l’artifizio, sottrae la B.C.C. Area Pratese alla corretta valutazione di bilancio da parte dell’Assemblea dei Soci. Clamoroso il fatto che la relazione di due consiglieri è stata esclusa dalla considerazione di una votazione, con la formale motivazione di non essere stata posta canonicamente all’ordine del giorno, ancorché sembri così importante per le denunce ivi riportate.
Cos’è stata questa, una semplice distrazione?
È forse vero che la società di revisione dei bilanci Kpmg (vedi) ha fatto solo formali verifiche del bilancio e che professionisti esterni – già dipendenti di Bankitalia – sono stati incaricati dalla banca di svolgere consulenza amministrativa?
L’intervento del Professor Grasso è da considerarsi quanto meno inquietante: esso richiede una lettura critica severa e utile a consentire di dirimere l’arcano insorto sulle dirompenti dichiarazioni dei consiglieri Pucci e Fiaschi. Se essi hanno ragione, bene farebbero a “salire le scale della Procura” (presidente della Regione Rossi, dixit per altre vicende), altroché affermare “... grave pensare che gli stessi debbano rivolgersi alla Procura...”.
Ci vadano, e alla svelta.
Ancora una volta, siamo di fronte a un film apparentemente già visto per altre banche e istituzioni, partecipate da enti pubblici (vedasi anche la vicenda della Comunità Montana Pistoiese): un caso ennesimo di bilanci taroccati?
E dunque, i sindaci revisori e la società Kpmg dov’erano?
Hanno fatto una mera verifica aritmetica delle partite a bilancio o, diversamente, hanno correttamente qualificato la loro pertinenza e corretta allocazione temporale nell’esercizio 2011?
Questa operazione, del valore di 15 milioni, sembra essere stata distrattamente esclusa.
Com’è possibile che gravi rilievi, portate a piena dignità in verbali redatti dal notaio Buzio, siano praticamente ignorati dai componenti dell’assemblea?
La Banca d’Italia, che è stata informata con sicurezza e completezza dai verbali redatti? E manderà i suoi 007 a verificare o farà finta di niente?
Questo blog lancia il sasso, fiducioso di una risposta dagli organi di controllo preposti, sia Federativi che Nazionali: che evitino d’impegnare la redazione nella stesura e pubblicazione di ulteriori narrazioni di fatti molto imbarazzanti.




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[Domenica 16 settembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Ma la domanda è un'altra ancora: quei pochi soci che erano presenti all'Assemblea generale, cosa hanno pensato. Forse non hanno pensato? Uno dei più gravi e pregiudiziali dei comportamenti umani è, per l'appunto, quello di non pensare! Altrove, questo comportamento si chiama omertà, ma non potrà essere il caso della Bacca di CC che, per definizione è "cooperativa"!
    MDB

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