di LUIGI SCARDIGLI
Un imprevedibile Fantastichini sulla scena a Monsummano
MONSUMMANO. La storia non assicura che la vicenda sia realmente
accaduta, ma siccome ne sono accadute di peggiori, la prendiamo come vera, più
che veritiera e applaudiamo ancora Ennio Fantastichini, mattatore solitario,
ieri sera, al teatro di Monsummano.
Un professore australiano che non
riesce a domare le proprie passioni omosessuali e che cade, forse, nel tranello
orditogli da un suo giovanissimo allievo, Beniamino,
appunto, Beniamino Franklin, che la madre spedisce in cura dal professore
affinché riesca a guarirlo dalla balbuzie. Sotto lo sguardo vigile di una
gigantografia di un bellissimo Mick Jagger e con la colonna sonora dei Rolling
Stones, il professore vanta solo una complice amicizia, quella di Bruce, che
non riuscirà comunque ad evitargli otto anni di manicomio psichiatrico, nel
quale, poi, si suiciderà.
Sullo sfondo le immense bigotte
praterie australiane, che somigliano, ancora oggi, alle colate di cemento delle
nostre metropoli, dove un’omofobia semplicemente vergognosa e antistorica
continua a mietere, subdolamente, le sue vittime, ree di non voler nascondere
la propria omosessualità.
Ma al di là del messaggio,
politicamente condiviso da tutti, ma difeso realmente da pochi, è uno
strabiliante Fantastichini ad uscire trionfatore dal palcoscenico. Un po’
troppo frettoloso nella prima parte, quando deve tessere le trame degli
apparentamenti e delle relazioni; decisamente irresistibile nella seconda,
quando ormai vecchio e stanco e arresosi all’idea di essere veramente un pazzo,
dopo anni di degenza coatta, rivendica la propria identità, un immaginario
colloquio con visitatori immaginari e affezionato alle lettere che riceve in
ospedale, da chi, fuori, gli dice di combattere la sua causa.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Lunedì 16 dicembre 2013 | 10:07 - © Quarrata/news]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.