Sospesi a un filo (in tutti i sensi) –
Un altro punto oscuro della ex Comunità Montana
CUTIGLIANO-MONTAGNA. Le sinistre hanno sempre detto che è importante conoscere
la storia, le radici: per capire il presente.
Noi, da provocatori, raccogliamo la
sfida e ribattiamo
un curioso servizio di ‘Repubblica’ risalente all’inaugurazione della
funivia Cutigliano-Doganaccia: costo 6 milioni 652 mila euro, supertecnologcia
e subito ferma.
E con Rosy Bindi a bordo…
LA BINDI BLOCCATA IN FUNIVIA
CUTIGLIANO – Nel giorno dell’inaugurazione ufficiale, la nuova funivia
Cutigliano-Doganaccia, costata 6 milioni 652 mila euro, ha fatto i capricci e
si è bloccata, lasciando gli invitati sospesi nel vuoto per quasi un’ora.
Fra gli ospiti prigionieri della cabina
bloccata c’erano l’onorevole Rosy Bindi, il presidente della Regione Toscana
Claudio Martini e il console americano a Firenze William Mcllhenny, invitato
dal sindaco di Cutigliano Graziano Nesti in ricordo dei soldati Usa che nel ’43-’44 contribuirono alla liberazione del comune.
Dopo essere rimaste ferme e dondolanti
sulle funi per circa mezz’ora, le cabine hanno ripreso a viaggiare grazie al
circuito di soccorso, ma a ritmi lentissimi.
«Nessuna paura, tutti tranquilli», ha
commentato all’arrivo Rosy Bindi, che ha profittato della sosta forzata ad alta
quota per farsi un sonnellino. Ma indubbiamente il guasto ha rovinato la festa
di inaugurazione del nuovo impianto, progettato per rilanciare la montagna
pistoiese.
La funivia, realizzata con tecnologie
avanzate dalla ditta Poma Italia, è una bifune «va e vieni» con due cabine
chiamate Tina (in ricordo della moglie del presidente della società Doganaccia
2000 che gestisce la funivia) e Cinzia (nome dell’ingegnere responsabile dei
lavori).
Ogni cabina può trasportare 45 persone.
I circa tre chilometri di lunghezza dell’impianto (il dislivello è di 785, dai
732 metri di Cutigliano ai 1517 della Doganaccia) vengono percorsi in poco più
di sette minuti.
La funivia si regge solo su 4 piloni
(prima erano sette), ha le funi ancorate e viaggia anche con vento forte, che
ha fortemente condizionato il servizio della vecchia funivia. È unica in Italia
ed è una delle più lunghe d’Europa.
Tanta tecnologia avanzatissima non ha
impedito all’impianto di bloccarsi a mezz’aria.
Secondo Alessandro Andreetto,
presidente di Poma Italia, è stata colpa della calca al momento della partenza
della cabina a valle. Uno sfregamento, un falso contatto sui sensori dei
cancelletti a valle, e tutto si è bloccato.
Ma, assicurano i costruttori, non
accadrà mai più.
[14
aprile 2004 – Firenze]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 16 dicembre 2013 | 09:51 - © Quarrata/news]
Riportiamola lassù, la Rosy. E lasciamocela! Che ne dite?
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