lunedì 16 dicembre 2013

JUST TEN YEARS AGO: E FU SUBITO ITALIA


Sospesi a un filo (in tutti i sensi) – Un altro punto oscuro della ex Comunità Montana

CUTIGLIANO-MONTAGNA. Le sinistre hanno sempre detto che è importante conoscere la storia, le radici: per capire il presente.
Noi, da provocatori, raccogliamo la sfida e ribattiamo un curioso servizio di ‘Repubblica’ risalente all’inaugurazione della funivia Cutigliano-Doganaccia: costo 6 milioni 652 mila euro, supertecnologcia e subito ferma.
E con Rosy Bindi a bordo…

LA BINDI BLOCCATA IN FUNIVIA

CUTIGLIANO – Nel giorno dell’inaugurazione ufficiale, la nuova funivia Cutigliano-Doganaccia, costata 6 milioni 652 mila euro, ha fatto i capricci e si è bloccata, lasciando gli invitati sospesi nel vuoto per quasi un’ora.

Fra gli ospiti prigionieri della cabina bloccata c’erano l’onorevole Rosy Bindi, il presidente della Regione Toscana Claudio Martini e il console americano a Firenze William Mcllhenny, invitato dal sindaco di Cutigliano Graziano Nesti in ricordo dei soldati Usa che nel ’43-’44 contribuirono alla liberazione del comune.
Dopo essere rimaste ferme e dondolanti sulle funi per circa mezz’ora, le cabine hanno ripreso a viaggiare grazie al circuito di soccorso, ma a ritmi lentissimi.
«Nessuna paura, tutti tranquilli», ha commentato all’arrivo Rosy Bindi, che ha profittato della sosta forzata ad alta quota per farsi un sonnellino. Ma indubbiamente il guasto ha rovinato la festa di inaugurazione del nuovo impianto, progettato per rilanciare la montagna pistoiese.
La funivia, realizzata con tecnologie avanzate dalla ditta Poma Italia, è una bifune «va e vieni» con due cabine chiamate Tina (in ricordo della moglie del presidente della società Doganaccia 2000 che gestisce la funivia) e Cinzia (nome dell’ingegnere responsabile dei lavori).
Ogni cabina può trasportare 45 persone. I circa tre chilometri di lunghezza dell’impianto (il dislivello è di 785, dai 732 metri di Cutigliano ai 1517 della Doganaccia) vengono percorsi in poco più di sette minuti.
La funivia si regge solo su 4 piloni (prima erano sette), ha le funi ancorate e viaggia anche con vento forte, che ha fortemente condizionato il servizio della vecchia funivia. È unica in Italia ed è una delle più lunghe d’Europa.
Tanta tecnologia avanzatissima non ha impedito all’impianto di bloccarsi a mezz’aria.
Secondo Alessandro Andreetto, presidente di Poma Italia, è stata colpa della calca al momento della partenza della cabina a valle. Uno sfregamento, un falso contatto sui sensori dei cancelletti a valle, e tutto si è bloccato.
Ma, assicurano i costruttori, non accadrà mai più.
[14 aprile 2004 – Firenze]

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[Lunedì 16 dicembre 2013 | 09:51 - © Quarrata/news]

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