di ALESSANDRO ROMITI
AGLIANA. Devo seguire l’affaire Misericordia.
Ieri, quando mi ha chiamato il
responsabile del blog per riferirmi le notizie pubblicate e per chiedermi di
avviare le richieste di informazioni, ho telefonato subito alla segreteria
della Confraternita e sono stato rassicurato dall’addetta che i bilanci sono
pubblici e disponibili, anche con i sottoconti.
Sicuramente tali atti sono disponibili
in versione digitale e quindi le ho inviato di una mail immediata, specificando
meglio la richiesta, per consentire, in tal modo, il più comodo dei recapiti.
CARI VOLONTARI
Gentili
Olivia Cialdi, Greta Avvanzo e Matteo Currà, volontari della Misericordia di
Agliana, ho letto con estrema
attenzione e grande interesse i vostri commenti: che, però, non spostano di
un millimetro le considerazioni del blog sulla questione-Misericordia.
Qui
non si sta dicendo che voi, volontari, avete fatto un pasticcio da 370mila €:
si sta sostenendo che, se quel pasticcio non ci fosse stato, forse avreste
avuto 370mila € in più da destinare ai vostri assistiti. È questo il
nòcciolo, non secondario, della questione.
Non
sentitevi, dunque, né basiti, né indignati né altro: a voi toccano onori che
questo blog vi riconosce, e tutti. Gli òneri toccheranno, se mai, a chi – se
il pasticcio dei 370mila c’è stato – tale imbarazzante inghippo ha creato.
Ed
è certo che Artioli non nega: e se non nega – permettete – significa che
‘forse’ quel pasticcio non è una invenzione; che c’è stato davvero.
Posso
cercare di comprendere il vostro sconcerto nel sentir parlare di
Misericordia, una realtà che voi amate: e tuttavia non lo giustifico. Men che
mai giustifico tutto il vostro impegno nel cercare di farci capire come si deve
fare giornalismo.
Vi
garantisco che la professione è una cosa serissima: lasciatela, perciò, fare
a chi, per farla, ha passato decenni di giornate di lavoro e di inchieste, e
un esame di Stato – come gli ingegneri, gli architetti, gli avvocati, i notai
o i medici… – o l’accertamento dei requisiti di legge da parte di un Ordine
professionale.
Indignatevi
meno e concentratevi sui fatti, che è decisamente meglio. E chiedetevi: ha,
la Misericordia di Agliana, dovuto pagare 370mila € per competenze progettuali
a uno studio ingegneristico e per spese di consulenze varie di causa, oppure
no? E se sì, indignatevi: ma non con chi cerca chiarezza e che altro non
aspetta che partecipare alla pubblica assemblea promessa da Artioli per far
luce sulla penosa vicenda.
Edoardo Bianchini
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Oggi, trascorse già ventiquattro ore
dalla richiesta, niente ancora ho ricevuto. Domani provvederò a sollecitare:
forse c’è un tempo tecnico d’invio che richiede un’attesa, ma sono sicuro che
la trasparenza sarà garantita. E me lo auguro.
Intanto, da altre indiscrezioni,
risulterebbe che, la Cmsa, prima di realizzare il complesso della Misericordia,
ha costruito un’altra opera molto importante ad Agliana: il Teatro Moderno; e
sembra proprio che la Misericordia sia stata – per la cooperativa montecatinese
– come una “naturale prosecuzione” delle attività intraprese nel territorio
aglianese negli anni 2007/08.
Oggi non sono mancati degli
interessanti commenti al post redazionale di ieri: commenti davvero esplicativi
e significativi (vedi).
Sono i volontari stessi che si
dichiarano indignati delle rivelazioni che non sarebbero state
“verificate”. Ovviamente lo dicono loro – e ovviamente lo dicono senza la
minima cognizione di causa.
Forse sarebbe assai più opportuno che
coloro che hanno scritto si mantenessero più cauti e si sbilanciassero meno. Li
rassicuro, infatti, sùbito. L’iniziativa giornalistica del blog trova la
propria radice nell’esame di vicende finite in Tribunale e lì decise; vicende
che, se devono indignare i volontari, lo dovrebbero fare non contro chi
sta cercando di capire qualcosa in un bel pasticcio, ma contro coloro che, di
quel pasticcio, sarebbero le cause prime e i promotori di partenza.
Nessuno, infatti, sta accusando
nessuno, tantomeno i volontari della Misericordia.
L’eventuale critica – se seguirà alle
conferme dei dubbi avanzati da questo blog di informazione – non sarà mai
rivolta a loro: essi – lo sappiamo benissimo – compiono tutti una lodevole
attività di pubblico servizio, assai apprezzata dalla comunità, e su cui non si
discute. Tantomeno il blog, tantomeno chi scrive.
La pubblicazione delle vicende
giudiziarie di cui stiamo parlando, sarà utile a fare chiarezza e a far
comprendere se ci sono state leggerezze o responsabilità di altri in una
operazione che sembra essersi risolta in un vero e proprio disastro economico a
danno dell’associazione; un disastro di circa 370mila €, così determinato da un
Tribunale – se è vera la notizia di cui il blog dispone – e non dal primo
bischero che passa per strada.
Per il momento si deve semplicemente
osservare come l’intervento dello stesso Artioli – pubblicato ieri fra i
commenti del blog (rivedetevelo) – sia una sostanziale conferma della correttezza delle informazioni di cui il blog si
è interessato.
Resta, piuttosto, poco chiaro
comprendere il perché il Governatore Artioli abbia tenuto un “basso profilo”
sull’intera vicenda se, come scrive lui stesso, è davvero lieto che
“...qualcuno sia, finalmente, incuriosito da una penosa vicenda...”. Sì: una
penosa vicenda.
Dunque, se anche lui ha apprezzato
l’iniziativa d’indagine del blog, alla ricerca della luce fra le nebbie, è
quantomeno fuori di luogo che i volontari si spingano a indignarsi: per prima
cosa, infatti, c’è da chiedersi (ed è quello che ha fatto il blog) se la storia
dei 370mila euro è vera o no. E se non è smentita subito e con documenti certi,
ogni indignazione più che superflua finisce per rivelarsi ottusamente stupida.
Rinnovo dunque ad Artioli la richiesta di farmi/farci avere la
documentazione di bilancio perché possiamo constatare – nella pubblicità degli
atti – il vero volto della verità riguardo a questa (come la definisce lui) penosa
vicenda.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 15 gennaio 2013 | 21:20 - © Quarrata/news]
Mi sembra di poter intuire che all'assemblea pubblica promessa, ci saranno quantità massicce di amici e sodali "allineati" a garantire la solidarietà "politica" al Governatore. Si sentirà l'enfasi del "O con me o contro". Spero di sbagliarmi, caro blogger, ma ne riparleremo, queste cose si sono già viste per una indegna vicenda di un'altro sodalizio Onlus della nostra Pistoia, "degna tana":l'AIAS (ops... APR). Sarà un'occasione per spostare l'attenzione dalla luna al dito ipnotizzando la gente sulla connessa natura politica dell'episodio, che verrà subito classificato come un attacco strumentale.Tutti,finalmente, vivranno felici e contenti, anche se perdenti (dei quattrini di sicuro) e dunque, in tale occasione, davvero basiti.
RispondiEliminaA leggerti.
MDB
Laddove la civiltà ed il senso della giustizia sono stati, nel corso della storia, e sono ancora calpestati, in quei paesi ed in quelle nazioni vigeva il principio per cui, a fronte di un'accusa approssimativa e non adeguatamente documentata, era l'accusato a dover fornire prove a sua discolpa. Così non è nei paesi democratici e civili, poiché chi accusa è tenuto a produrre le prove di quanto afferma ed in quel caso all'accusato è concesso di discolparsi.
RispondiEliminaSarebbe interessante capire a quale di questi principi giuridici si ispira il vostro blog.
In ogni caso ho già detto chiaramente che entro tempi brevissimi, e sottolineo brevissimi, provederemmo a convocare una pubblica assemblea nel corso della quale faremo chiarezza non a chiacchere, ma documenti alla mano. In quella sede, e solo in quella sede, forniremo a coloro verso i quali ci sentiamo moralmente obbligati, cioè i cittadini tutti, senza ricorso ad intermediari, i chiarimenti e la documentazione che vorranno chiederci.
In quella sede, pertanto, anche il Geometra Alessandro Romiti, nella sua qualità di cittadino, potrà accedere alle informazioni rese disponibili.
Fino ad allora ci asterremo dal rispondere a qualsiasi ulteriore vostra chiamata in causa, pregandovi pertanto di pazientare quel poco che serve per recuperare dai nostri archivi, e ripeto lo faremo in tempi brevissimi, la ormai ultra decennale documentazione a nostra disposizione.
Pregandovi, in ogni caso, di invertire le vostre modalità di trattamento delle informazioni: prima documentarsi e, solo successivamente, informare, vi significhiamo che fareste cosa sicuramente utile alla corretta informazione se almeno nei prossimi giorni, fino alla convocazione dell'assemblea (ma forse sarebbe meglio sempre) vi asteneste dal produrre elucubrazioni e tesi campate in aria, circa presunti intrecci che, per la verità, riesco a pensare alberghino unicamente nei vostri pensieri.
Corrado Artioli
Presidente della Misericordia
di Agliana Onlus
P.S. a proposito del commento della Signora Elena Romiti vi sarei grato se, dall'alto del vostro potere censorio, giudicaste che il mio scritto non travalica i confini da voi stabiliti.
Mi incuriosisce, in ogni caso, comprendere da quale supremo potere derivi tanta autorità.
Gentile signor Artioli,
Eliminanon vediamo l’ora di poter partecipare anche noi alla pubblica assemblea che lei convocherà a breve per farci capire cosa, di fatto, sia potuto accadere in ciò che lei, da sé, per primo, ha già definito «penosa vicenda». E non mi sembra poco.
Nel frattempo potrebbe risponderci, senza tanto tergiversare, se la sua Misericordia ha dovuto o no pagare la cifra di cui stiamo parlando e intorno a cui lei sta inutilmente girando?
Perché, al di là di prediche e retorica, strizzatine d’occhio e pacchette sulle spalle, la verità è o non è quella.
Dunque, per eccesso di specificazione: signor Artioli, avete pagato o no?
Quanto al resto della sua lettera (e precisamente a «P.S. a proposito del commento della Signora Elena Romiti vi sarei grato se, dall'alto del vostro potere censorio, giudicaste che il mio scritto non travalica i confini da voi stabiliti. Mi incuriosisce, in ogni caso, comprendere da quale supremo potere derivi tanta autorità»), al di là della sua fin troppo banale ironia (o forse, meglio, tentativo di ironia), la “sdubbio” subito circa la continenza delle sue affermazioni: per essere chiari chiari e per parlare una lingua comprensibile e aglianese, la sua formulazione è, in realtà, un po’ troppo “a presa di culo” (lo capisce questo, vero?), ma non offende nessuno – cosa che non si poteva dire dell’intervento della signora Romiti (che lei, evidentemente, conosce e condivide, se parla così insinuante come sta parlando…).
I confini no, non li abbiamo stabiliti noi, ma il codice penale: che evidentemente lei non conosce, mentre noi giornalisti, purtroppo, siamo costretti a maneggiare – male, forse, ma sempre più di lei o di un semplice cittadino. E questo – sa? – si chiama comunemente «professionalità»: come quella di un medico che le taglia un porro o una verruca, o di un geometra che le fa un calcolo o le disegna una cuccia in muratura per il cane, o di un dentista che le dice che un dente va devitalizzato; roba di fronte alla quale lei non pensa nemmeno minimamente di fare il prezioso galante.
La nostra capacità censoria… Beh, la prenda così: se alcuni sono preti e altri non lo sono; se alcuni sono ingegneri e altri no; se alcuni sono giornalisti e altri no, una ragione ci dovrà pur essere, non crede? Quel «supremo potere» di cui lei parla amabilmente a sfottò, ci viene dai titoli accademici e professionali che ci siamo guadagnati: in altre parole dalla legge, signor Artioli. È un potere che noi esercitiamo con criteri di autonomia professionale, come lei, d’altronde, da parte sua, esercita l’altro, ben più impegnativo, di gestire – come dire…? – anche delle «penose vicende».
Segua anche lei qualche corso – sia pure elementare – di giornalismo, di tanto in tanto. Forse non diventerà giornalista perché altro ci vuole, ma alla fine potrebbe capire meglio la realtà vedendola da un’altra prospettiva che non da quella di una – appunto – incredibile «penosa vicenda».
Buona prosecuzione di serata.
Edoardo Bianchini
Laddove la civiltà ed il senso della giustizia sono stati, nel corso della storia, e sono ancora calpestati, in quei paesi ed in quelle nazioni vigeva il principio per cui, a fronte di un'accusa approssimativa e non adeguatamente documentata, era l'accusato a dover fornire prove a sua discolpa.
EliminaE' vero. Anche qui da noi, nel nostro civile Paese, col redditometro di Monti e di Bersani dovremo difenderci. Artioli ha proprio ragione!
Onestamente rimango un po' perplesso per questo attacco nei confronti di una persona che ha dedicato tanti anni alla Misericordia ed al Volontariato e non riesco a capire quale è lo scopo. Si vuole forse mettere in luce il fatto che gli amministratori della Misericordia hanno commesso degli errori, può darsi, ma chi non ne fa? Conosco la Misericordia di Agliana ed i suoi amministratori da molto tempo e so che persone sono ed in che modo operano, per questo non ho nessun dubbio sulla onesta e trasparenza della vicenda. Sicuramente se sono stati "costretti" a spendere una simile somma come risarcimento in una causa non posso che essere dispiaciuto, che dire, quelle risorse potevano senz'altro essere spese meglio. Ma mi domando la colpa è solo degli amministratori o anche dei professionisti senza scrupoli che hanno portato in tribunale la Misericordia? Se il loro scopo era solo quello di dimostrare che avevano ragione perchè non decidono di donare questa somma in beneficenza? Magari alla Misericordia stessa? Infine non è la prima volta che quarrata news attacca il mondo delle Misericordie, quale è il vero motivo? A cosa mira questo blog? A screditare queste secolari e venerabili associazioni? Ci sono decine di cause civili fra privati , fra privati ed enti pubblici che finiscono con indennizzi anche superiori perchè puntare il dito proprio su questa? Quale è il motivo? Proprio non riesco a capire mah. Parteciperò all'assemblea di venerdì prossimo forse potrò avere qualche informazione in più.
EliminaAlessandro Vannucchi
Segretario Generale di Pistoia Soccorso - Coord. Prov.le Misericordie
Il problema è che tutti sono stati abituati, per decenni, a non essere mai oggetto di critica, ma solo di esaltazione. E tuttavia, in qualsiasi Paese veramente civile di questo mondo, la vera funzione della stampa è quella di fare domande scomode, non di usare il turibolo per incensare.
EliminaLo so che dà fastidio, ma è anche vero che chiunque opera sotto i riflettori – in qualsiasi posizione – è più esposto degli altri alle critiche.
Lei arriva, comunque, tardi a dire quello che dice: ho già scritto che non ci sono malversazioni né roba da codice penale. Ma certo c’è una gestione così improvvida da giustificare un’attenzione appropriata sullo spreco di una cifra enorme sottratta all’uso del bene e dell’interesse comune.
Essere meno improvvidi e trovare una transazione, sempre per il bene comune, non sarebbe stato meglio o più provvido o più intelligente? E non avrebbe aiutato di più tutti?
O si capisce questo o si rischia di non voler capire affatto quello che non va in questo mondo.
Quanto alle sue doglianze per la nostra attenzione alle Misericordie, la prego di cercare di capire – e non glielo ripeterò – che noi non abbiamo né interessi né cordate da sostenere: ma Dio ci ha fatto gli occhi per vedere e la testa per cercare di capire facendo domande.
La stampa e la vera informazione sono queste: non il passaggio di comunicati che solo esaltano le meritevoli attività svolte, contro le quali noi non ci siamo mai indirizzati – a meno che lei non sia in grado di dimostrare il contrario.
Noi siamo dell’opinione che non basta, nel pubblico, fare: occorre un minimo di “saper fare” e di farlo decentemente.
Ogni dietrologia, da questo punto di vista, è assolutamente inappropriata e ingiusta.
ho fatto il liceo classico e sono iscritta ad un ordine professionale che riconosce i miei diritti doveri e tutela i miei clienti, dopo un duro esame di stato per l abilitazione, ma nel contempo sono orgogliosa di far parte della confraternita della misericordia di agliana, che sicuramente chiarirà qualsiasi dubbio sia nato. nessuno di noi tre ha intenzione di insegnare mestieri agli altri, noi abbiamo solo da imparare e ringraziamo della possibilità di crescita che ci viene data anche da questa esperienza.
RispondiEliminaQualcosa mi dice che i volontari e accòliti rimarranno basiti per davvero (detesto la retorica, ma fa tanto di politically correct in questi casi, sprigionanti dosi intense d'umanità). E allora coraggio: "...conoscerete la Verità e la Verità vi farà liberi"
RispondiEliminaGiovanni 8,31-56
MDB
Queste reazioni dei volontari della Misericordia, certo in buona fede, confermano come anche nel microcosmo pistoiese ci sia poca abitudine al giornalismo detto "di inchiesta".
RispondiEliminaNessuno se ne abbia a male, ma se giornalisti decidino di dare spazio non solo ai comunicati stampa (peraltro meritevoli e spesso interessanti) ma anche ad approfondimenti e a scavi (con i rischi, inevitabili, che si corrono in questi casi perchè - come dice la legge ordinistica - ci sarà sempre chi, in modi più o meno pesanti, vorrà ostacolare la libera ricerca giornalistica circa la "verità sostanziale dei fatti". E anche perchè si possono sempre prendere "fischi per fiaschi", assumendosene comunque totale responsabilità davanti a chi legge), se "QN" decide di occuparsi anche di questa frontiera (dopo Aias/Apr, dopo Comunità Montana) volendo raccontare fatti e portare documenti, forse la cosa migliore non è gridare allo scandalo ma fare di tutto per agevolare questa ricerca della verità.
Personalmente, come lettore, sono molto incuriosito anche da questa vicenda. E ringrazio "QN" per il lavoro - tutto da giudicare - che ci promesste di fare. Lavoro giornalistico.
O no?
L'intervento di Vannucchi impone una replica, proprio perché trattasi di un Segretario generale e non di un semplice "fratello" come me. E' ridicolo che si cerchi di andare a stigmatizzare l'etica della controparte, perché - a suo dire - "senza scrupoli". La sentenza del Tribunale - che spero leggere presto, avrà compreso e valutato anche le motivazioni sull'accoglimento o la respinta di domande istruttorie. Un professionista, caro Segretario, non è un volontario! Si è chiesto se e perché la lite ha coinvolto più professionisti? Qual è stata la dinamica del Cd della confraternita che si è opposta a un gruppo di persone, certamente nominate con un accordo condiviso? Qualche personalismo incomprensibile? Qualche cordata? Davvero strabiliante che Lei, invece di incoraggiare chi cerca la verità, tenti di alzare della polvere: questo la espone ad un comportamento davvero criticabile, perché intriso di "corporativismo" Che siano tutti (i professionisti) degli sconsiderati e fedifraghi, fraudolenti e scorretti? E comunque, da non distrarsi su una figura apparentemente collaterale, ma altresì baricentrica: il professionista valdinievolino che avrebbe transato la lite. Chi, come e perché avrebbe fatto avvicendare tale soggetto alla Misericordia aglianese? Conosce forse dei professionisti (ci sono degli splendidi medici che lo fanno, per finalità umanitarie nelle missioni del terzo mondo, ma non è questo il confronto da proporre) che operano nella progettazione a titolo di volontariato? Il loro scopo, sarà stato ben inquadrato dal Tribunale e, sembra chiaro - dalle stesse dichiarazioni dello stesso Presidente - che la sentenza non avrà appello, o comunque non l'hanno nemmeno considerato di proporlo! Diversamente sarebbe stata la prima delle considerazioni da opporre alla pubblica opinione, non trova? Comunque, si controlli: la "secolarità" delle Istituzioni (vedi pure la Chiesa che ha conosciuto nepotismo e il simonismo) non è garanzia di eticità. Gli uomini cambiano e sono questi che fanno le istituzioni. Nessuno bandisce la Chiesa, e nemmeno io lo faccio, per la presenza di pochi preti pedofili, ma non si potrà confondere il comportamento degli "umani" (fallibile per natura e mai garantibile sul piano etico) con il precetto di guida di un Ente Morale. Stupisce comunque - se vero - che il giornalista non abbia tempestivamente chiesto i bilanci alla Confraternita. A domanda, questa deve rispondere, d'un colpo, senza nessun rinvio. Anche questa è una notazione davvero significativa e interessante per la qualificazione del corretto quadro delle responsabilità. Sabato, mi farò un viaggio ad Agliana, per seguire il giallo....
RispondiEliminaRipeto dunque:100,1000,10.000 Bianchini