di ALESSANDRO
ROMITI
AGLIANA. Mentre la febbre continua a salire con l’avvicinarsi
dell’evento mediatico popolar-giacobino
di questa sera (qualcuno ci ha detto che nel retro piazzale, dietro alle
cappelle, sono state innalzate le ghigliottine…), oggi pubblichiamo le tanto
attese sentenze, distinte con doc. A per l’architetto e il doc. B per l’ingegnere,
progettisti – come ricorderete – congedati di brutto (vedi).
Prima
delle sentenze, vi raccomandiamo, però, di leggere la corrispondenza spedita
dal Governatore ai professionisti il 7/3/2007, avente per oggetto la revoca del
mandato professionale.
Il
Tribunale, la riconoscerà, in séguito, dirimente nella soluzione della
contestata contraddizione sull’assegnazione dell’incarico professionale,
peraltro confermato dal pagamento di un acconto a tutti e quattro i
professionisti prima richiesti e poi defenestrati.
Nella
stessa lettera di ‘dis-incarico’, il Governatore propone delle motivazioni poi
rivelatesi infondate e quindi ritenute strumentali e inefficaci: il ritardo, l’inidoneità e la non
conformità dei progetti ai desiderata della committenza. Il
Tribunale le rigetterà in toto e marchierà così la controversia con i
tre gigli del “drammaticamente spericolato” e sin troppo disinvoltamente “al di
là del bene e del male”.
Come
cittadino residente, oltre che come giornalista, propongo la seguente domanda,
alla quale ognuno di noi potrà rispondere: se invece di 250.000 euro si fosse
parlato di soli 250, le valutazioni di merito sul comportamento dei
responsabili del Cda, sarebbero state diverse? Importano i “numeri” o i
“comportamenti” che dovrebbero essere conseguenti e ispirati a principi di
massima tutela dell’interesse pubblico e, soprattutto, di vera… Misericordia?
Dalla
lettura della sentenze si potrà comprendere meglio le precise argomentazioni dedotte
dal Giudice, che appaiono lineari, logiche e congruenti con gli atti.
Stasera
il Governatore farà vedere altri atti, quelli suoi, tenuti scrupolosamente in archivio
e protetti da tutti gli sguardi. Ma dunque, se sono così decisivi e dirimenti,
perché non li ha prodotti in Tribunale per ottenere Giustizia e dimostrare così
la correttezza tecnica ed etica della sua governance?
Le
telefonate di testimonianza di lettori che ci hanno raggiunto in questi giorni
– dopo aver scoperchiato la pentola a pressione – non sono solo
dedicate al tema della “mancanza” (o, meglio, dire “irrilevanza numerica”)
delle aziende chiamate a fornire le opere: un paio di telefonate sono state
dedicate al tema delle assunzioni di personale all’intero della stessa
Confraternita, tenute con criteri – ci dicono – piuttosto opachi.
Dopo
la lettura delle due sentenze, vi verrà da porvi la seguente domanda: “Ma perché la revoca dell’incarico a quattro
i professionisti e tutti insieme?”. Dice il buon Turelli che: “...la Misericordia è di tutti, e un poco,
la sentivo anche mia”. Lo capiamo. E fino a dieci giorni fa, era così anche
per noi. Gli atti e fatti, però, allo stato attuale, dimostrano che la
Confraternita è solo apparentemente di tutti, perché di fatto sembra appartiene
a “loro”.
In
giornata pubblicheremo anche il link per l’audizione di altre interessanti
testimonianze – altrettanto genuine e utili, qual è stata quella di Turelli – e
ulteriori documenti che confermano il forte sospetto di superficialità,
approssimazione e disinvoltura adottato nella gestione dell’intera vicenda da
parte della dirigenza.
Ma
la nostra inchiesta – è bene chiarirlo per eccesso di
specificazione – non si chiude affatto con la convention di stasera.
Mentre
Siena è scossa dalla vicenda Mps, Agliana ha il suo piccolo lato oscuro.
Che
siano, entrambi i fatti, dovuti a una stessa origine…?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 25 gennaio 2013 | 11:23 - © Quarrata/news]
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