lunedì 21 gennaio 2013

MISERICORDIA DI AGLIANA. UN PASSO INDIETRO PER CHIARIRE

di EDOARDO BIANCHINI

A proposito di giornalismo d’inchiesta e della posizione assunta da Artioli

AGLIANA. Devo necessariamente tornare un passio indietro, su quella che viene definita l’incredibile e triste storia della Misericordia di Agliana.
Devo farlo per riepilogare i termini della questione, visto che a distanza di giorni – fin troppi, se le cose sono tutte limpide come l’Acqua Silva delle Piastre –, e nonostante la pubblicità dei bilanci della Confraternita, Artioli (ma anche tutti gli altri in fila) si sono trovati concordemente unanimi in un accordo che tanto assomiglia a uno di quei bellissimi muri di gomma contro in quali si rimbalza perfettamente: e senza neppure farsi del male.
Il troiaio della Seconda Repubblica e, comunque, quello dal dopo Tangentopoli, è proprio qua: in un rifiuto scientifico e sfacciato di qualsiasi responsabilità riguardante la correttezza e la trasparenza. E in tutti gli àmbiti pubblici o comunque di natura latamente pubblica.
Niente ci sarebbe da dire se si trattasse di questioni private: ognuno, con i suoi quattrini, fa quello che vuole. Ma la Misericordia – e vorrei ricordarlo ad Artioli e a tutti i suoi sostenitori – opera pubblicamente, pubblicamente si muove, pubblicamente intesse rapporti pubblici con enti e associazioni, pubblicamente cura i bisognosi e li accudisce e sempre pubblicamente, alla fine, prende anche soldi che, dovendo essere finalizzati a opere di natura se non pubblica, comunque indirizzata al pubblico (bene, interesse, salute o quel che diavolo vi pare), devono essere anche tracciabili, seguibili, controllabili pubblicamente e senza mezzi termini né rèfoli di reticenza: o si entra in quel giro mafioso di cui Artioli si è lamentato contro di me (vedi) quando io, con tutto il mio strapotere (come ha detto), ho cancellato una mail di commento. Ma il problema è che Artioli ha molti (troppi) discorsi e pochi (pochissimi o nessuno) fatti.
Mentre accusa noi di essere mafia, sembra un capocupola quando impedisce la presa di visione dei bilanci: li blocca, li nasconde, li frena e ne ostacola la pubblicazione che è la cosa più normale per ciò che è, Artioli, pubblico. E pubblico significa una cosa sola: che a semplice richiesta, deve essere tirato fuori senza farla troppo lunga, o altrimenti si giustifica la gente a pensare male, malissimo e anche peggio.
Così non va, cara Misericordia di Agliana. Ma non è che non vada per i servizi che dài e, soprattutto, per i tuoi volontari che, gratis et amore dei, si fanno giornalmente un culo come un paiolo, si sdoppiano, si striplicano, si dividono e si subdividono per aiutare gli altri. No. Non è per questo che non va. Non va, invece, per la cortina fumogena di cui, cara Misericordia di Agliana, ti stai circondando e ti hanno circondata.
Hai deciso, cara Misericordia, di fare una pubblica assemblea il 25 prossimo: ma non puoi credere che noi, veri giornalisti [*], siamo dei poveri coglioni che si accontenteranno di quattro fotocopie con 3 cifre sopra, di due discorsi messi in croce e di qualche pacca su una spalla.
Noi verremo all’assemblea, prenderemo cosa ci dài e ce ne andremo subito: per leggere, studiare e valutare cosa ci avrai dato. E non daremo pace – secondo quello che è il compito di chi vuole davvero informare – finché non avremo tutto, finché non avremo controllato tutto, finché non avremo scritto di tutto e su tutto, per arrivare a stabilire se, quel pasticcio che hai nella tua pancia, Misericordia di Agliana, è stato intelligente o è stato stupido; se poteva e doveva essere evitato e non lo è stato: cosa che, forse, ha avuto riflessi negativi per gli assistiti.
Non è – quella di cui stiamo parlando – roba da galera: per carità! Ma è un elemento che può essere sintomatico di intelligenza o di non-intelligenza: una boa, girata la quale si potrà e si dovrà chiedere – la gente di Agliana – se questa direzione o quella passata o chissà quale altra direzione, ha avuto e ha capacità e meriti per poter restare in sella al Governatorato; o se, invece, deve essere mandata a casa e rottamata perché, in potenza e in atto, politicamente ed economicamente incapace e creaguai.
Tutto qui, Misericordia di Agliana.
E tu, don Paolo, proposto di Agliana e “correttore morale” della Misericordia, ma anche mio compagno di elementari e di medie, cerca di farglielo capire ad Artioli & C., dato che è il tuo compito, che a rimpiattare la roba non si fa mai molta strada.

[*] – Alle sciocche accuse di Artioli, rispondo citando un passo di una delibera dell’Ordine dei Giornalisti, adottata allorquando Luigi Egidio Bardelli, Tvl-Aias-Apr etc. etc., ha cercato di fermarmi perché non scavassi troppo nella conduzione economica e amministrativa della Associazione di via San Biagio a Pistoia: «il Bianchini svolge inchieste giornalistiche su molte tematiche riguardanti la vita della città di Pistoia». Quindi: l’inchiesta sulla Misericordia continua.

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[Lunedì 21 gennaio 2013 | 13:30 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. Caro blogger Bianchini,
    questa della Misericordia è il paradigma dell'omologazione più vieta e stupida, che opprime la città "degna tana". Sembra che siamo di fronte alle stesse circonvenzioni (ma non di incapaci) che sono state usate per AIAS-APR
    è una melassa asfissiante che, se toccata, ti s'invischia sulle mani. Hai visto tu, quà Pistoia cosa è successo con la "mamma" Misericordia, nella più penosa vicenda dell'incendio della sede operativa.Le persone, seguono i fatti oramai prone, riluttanti a perseguire (perchè impegnativo, scomodo e sconveniente per la propria collocazione sociale) la conoscenza rigorosa dei fatti e dunque, a piegarsi alle indicazioni del capobastone di turno, che si chiami sindaco, governatore, prete o consigliere. Si deve partire da un precetto morale fondamentale: il coraggio. Quello necessario all'uso della ragione e l'accettazione della Verità (documentata): se la "mamma" è troia, rimane tale e non si potrà emendare, perchè è la tua "mamma". Invece, solitamente, si volta lo sguardo da un'altra parte, pensando che alla "mamma" non si potrà contestare niente. e si tira avanti. Mi richiamo dunque a un pensiero di Platone: "Una delle punizioni che ti aspettano per non aver partecipato alla politica è di essere governato da esseri inferiori". Aspetto con gusto il fine settimana prossimo, per conoscere l'èsito della spettacolare convention e la statuizione del Tribunale.
    Grazie del Tuo prezioso lavoro giornalistico di inchiesta.
    Dateci altri 1.000 Bianchini, 1000.
    MDB

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  2. MA..IN CHE CONSIDERAZIONE SONO TENUTI I CITTADINI CHE HANNO SEMPRE FINANZIATO LA MISERICORDIA DI AGLIANA? QUESTO ANDAZZO COINVOLGE TUTTI..CONSIGLIO E POPOLAZIONE..URGONO CHIARIMENTI CHE TARDANO AD ARRIVARE..GLI ARGOMENTI OSCURI SONO DAVVERO TROPPI..ESEMPIO..PERCHè GLI AMICI CHE SI SONO PRESENTATI PER DIVENIRE SOCI ED AVERE DIRITTO DI VOTO..SI SONO VISTI PRESENTARE TANTE DIFFICOLTà? A CHI CONVIENE CHE SOLO I SOLITI NOTI POSSANO METTERE GLI OCCHI NEI DOCUMENTI CHE CONTANO?

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