sabato 26 gennaio 2013

MANZONI, UNA CARRELLATA NEL TEMPO


di LUIGI SCARDIGLI

PISTOIA. Per la prima volta insieme. Ci voleva un evento (stra)pubblico per unire, al di là dei relatori, il Direttore artistico Saverio Barsanti e il Presidente Rodolfo Sacchettini. A fare da collante all’avvenimento, Chiara Belliti, che con i due molossi del Manzoni ha ieri presentato, in sala, Racconti di teatro, un cofanetto bello e colorato nel quale sono conservati, appunto, alcuni racconti dell’officina della cultura pistoiese, una breve ma intensa carrellata di appunti e fotografie che segnano una parte importante della storia della fabbrica del piacere di corso Gramsci.

È vero, mancano un sacco (foto) di artisti che hanno popolato il palcoscenico pistoiese e scaldato i cuori e le anime degli spettatori, ma non si poteva, per ovvie ragioni di spazio e tempo, calendarizzare un’infinità di stagioni e di protagonisti.
Dopo le prefazioni curate da Sacchettini e Barsanti, l’ouverture del volume, patrocinato dal Comune e dalla Provincia, è affidato a Isa Danieli, che ha calcato le scene manzoniane per sette volte in una forbice temporale generazionale, 30 anni; Luca De Filippo, un altro pezzo da 90 di tante occasioni teatrali; Rossella Falk, una delle presenze più antiche; Alessandro Gassman, Danilo Nigrelli, Umberto Orsini, Ugo Pagliai – in sala, con la moglie Paola Gassman, in attesa di scendere in pista e recitare – Massimo Popilizio, Pamela Villoresi e Luca Zingaretti, che chiude la carrellata storico-personale fotografica dei protagonisti.
Le pagine del volume si continuano a far sfogliare aprendo il sipario sulle stagioni del teatro dal 1984 a questa in corso, con date, nomi, numeri e qualche leggenda, che non poteva che aprirsi con una gigantografia di Vittorio Gassman, con tanto di dedica autografa.
E poi via, da Paolo Stoppa a Carmelo Bene, Dario Fo e Giorgio Gaber, Paolo Poli, Kim Rossi Stuart, passando per Servillo fino a chiudere con la Principessa Melato, immortalata in ginocchio, ma con l’eternità nello sguardo.
Il volume, rosso mogano come il teatro, ha una dedica: A Beppe e a tutti coloro che, sul palco, in sala e dietro le quinte fanno vivere il nostro teatro.
E sono sicuro che Bigoni, se fosse ancora con noi, a questa cerimonia non avrebbe partecipato. Per inderogabili contrattempi.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Sabato 26 gennaio 2013 | 19:39 - © Quarrata/news]

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