di LUIGI SCARDIGLI
Margherita Hack e Ginevra di Marco, una
miscela esplosiva come il Sole
QUARRATA. Una veglia di paese, una serata in compagnia di amici,
tanti, ad onor del vero, visto che il Nazionale di Quarrata, ieri sera, era
gremito in ogni ordine di posti. Ma l’umore dello spettacolo, quello
organizzato da Margherita Hack e la sua band, L’anima della terra (Vista
dalle stelle) è stato questo: una sana rimpatriata tra la tua, mia, nostra
gente, quella che si accontenta di un po’ di calore umano, che preferisce farsi
due risate sulle proprie disgrazie e che adora strabuzzare gli occhi al
cospetto di questa novantenne che sale sui palcoscenici di tutta Italia per portare
avanti la propria tournée.
È vero, lo fa di nascosto, di nascosto
dalla propria dottoressa, che le ha categoricamente proibito qualsiasi forma di
strapazzo. Ma lei, l’astrofisica fiorentina, si stancherebbe assai di più a
seguirlo, uno spettacolo teatrale, che a farlo; tanto vale farsi accompagnare
sul palcoscenico, poggiare le stampelle accanto alla sedia e recitare: ci sarà
da divertirsi, statene certi. E così è stato.
Oh, vero, le sue candide lezioni di
tolleranza, umanità e progettazione, amplificate dalla sua immensa conoscenza
della storia e delle trasformazioni astrali, sono state impreziosite dall’assoluta
mancanza di timore di venir soppiantata da qualche mente più aggiornata e
illuminata della sua e da quella elegantissima e sinuosa folksinger che si
chiama Ginevra Di Marco, una meravigliosa e gentilissima ugola portentosa, che
affonda nella musica popolare tutta la sua passione, tutte le sue dinamiche
musicali. Con lei, a rendere possibile questa rilettura POPolare, Francesco
Magnelli al piano e alla voce, l’intermediario dell’astrofisica, Andrea
Salvadori alle chitarre e Luca Ragazzo alla batteria, tre sessionisti di enorme
spessore che, seriamente, hanno scherzato e accompagnato la quasi secolare
mente suprema verso un nuovo traguardo.
Il pubblico ha gradito, parecchio,
seguendo con piacevole interesse i brevi, ma intensi sermoni morali, umorali e
scientifici, dispensati da Margherita Hack, che non ha perso occasione per
togliersi ancora sassolini dalle scarpe, sbeffeggiando i politici e la politica
e dando piccole, elementari, illuminazioni sulla fine del mondo, oscillante, in
barba a quei cialtroni dei Maya, tra i 5 milioni e i cinque miliardi di anni
prossimi, quando il sole, raggiunte temperature da fusione al carbonio, non
potendo più contenere tanta energia sarà costretto a spandersi, senza esplosione
alcuna, lambendo e cancellando, in questo modo, alcuni pianeti, terra compresa.
In platea, tra i tanti spettatori,
anche il marito di Margherita Hack, un po’ più acciaccato e un po’ meno lucido
della moglie, che però non è ancora sazio delle performance della sua compagna
di una vita intera, tanto che, nonostante le difficoltà deambulatorie, continua
a seguirla in ogni teatro: è la chimica dell’amore, non c’è dubbio; anzi, la
fisica.
Così è più corretto. Politicamente.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Sabato 19 gennaio 2013 | 17:33 - © Quarrata/news]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.