SERRAVALLE PISTOIESE. Vi ricordate quando con questo post Addetto stampa
o portavoce del Sindaco Mungai? Una gran confusione negli atti e nei ruoli
(vedi)
vi avevamo parlato del pasticcio che Eugenio Patrizio Mungai e la sua Giunta
avevano combinato?
Evidentemente le osservazioni che
avevamo fatto non sono piaciute neppure all’Ast, Associazione Stampa Toscana,
sindacato giornalisti, che ha inviato al Sindaco di Serravalle la lettera che
segue (presente anche sul sito istituzionale dell’associazione stessa – vedi).
Resta comunque una domanda: è mai
possibile che, in un oceano di pluriosannata legalità, siano proprio le
amministrazioni pubbliche a inciampare sempre in questi errori non privi di un
qualche sospetto di ‘sfruttamento’ del dipendente?
Ecco la lettera:
Dalla commissione uffici stampa,
intervento per far osservare la 150
[Articolo di tizianaisitani
del 28 gennaio 2013 – 09:54 0 Comments and 0 Reactions | 32 views]
La Commissione uffici stampa dell’Ast
segnala un’altra vicenda, stavolta dal Comune di Serravalle Pistoiese, relativa
a una impropria applicazione della legge 150/2000 sugli Uffici Stampa nelle
pubbliche amministrazioni. Il sindaco di Serravalle ha risposto con prontezza,
dichiarandosi disponibile a un incontro. Cosa che sarà fatta a breve. Di
seguito la lettera predisposta e inviata dalla Commissione.
Al Signor Sindaco
Comune Serravalle Pistoiese
Oggetto: richiesta incontro
Egregio Sindaco:
venuti a conoscenza di atti,
relativi a figure professionali previste dalla legge 150/2000, adottati da Lei
e dalla Sua amministrazione comunale, siamo a richiedere un incontro, in tempi
possibilmente ravvicinati, per esprimere la motivata perplessità del sindacato
unitario toscano dei giornalisti su tali atti.
Abbiamo, in particolare,
esaminato il decreto n. 44 (26 maggio 2012) che porta come oggetto “Nomina
della figura professionale di addetto stampa – portavoce del
sindaco”; la delibera della Giunta Comunale n. 141 (22 dicembre 2012) che porta
in oggetto “Provvedimenti in merito all’incarico di addetto stampa”; il
decreto 123 (28 dicembre 2012) con “Provvedimenti in merito alla deliberazione
GC nr 141 del 22 dicembre 2012”.
Facciamo in via preliminare
presente che in data 1 settembre 2011 è stato sottoscritto fra Anci Toscana,
Associazione Stampa Toscana, Gruppo Specializzazione Giornalisti Uffici Stampa
e Ordine Giornalisti della Toscana un protocollo d’intesa sulla “opportunità di
definire, nel rispetto imprescindibile dei parametri fissati dalla legge
150/2000, un sistema condiviso di criteri a cui possano ispirarsi le Amministrazioni
Comunali della Toscana per uniformare le procedure di assegnazione degli
incarichi presso gli Uffici Stampa”.
Negli atti adottati dal Comune di
Serravalle ci pare siano contenute violazioni della legge 150/2000. Ciò
soprattutto (decreto 44/2012) per quanto concerne la netta distinzione che deve
esistere, in qualunque amministrazione pubblica italiana, fra la figura del portavoce
e quella dell’addetto stampa: due figure, entrambe importanti, per le
attività di informazione da una pubblica amministrazione, ma che non possono
sovrapporsi.
Va infatti ricordato che il
portavoce (che può anche non essere un giornalista) è figura di fiducia dell’organo
di vertice di una pubblica amministrazione mentre in un Ufficio Stampa (e chi
vi lavora deve essere un giornalista) si svolgono attività svincolate dalla
fiducia con l’organo di vertice. Il reclutamento del personale di un Ufficio
Stampa deve prevedere procedure a evidenza pubblica che non sono previste, per
evidenti motivi, quando un sindaco sceglie (per affidarle il ruolo di
portavoce) una persona di sua piena fiducia.
Il decreto comunale 44/2012
unifica, in un’unica figura professionale, ciò che – ai sensi della legge
150/2000 – non può essere unificato (portavoce e addetto stampa). Mentre gli
atti successivi regolano l’assunzione dell’addetto stampa come se si trattasse
di un incarico fiduciario del sindaco: cioè senza procedure e selezioni di
evidenza pubblica.
Fermo restando che, ormai da
anni, i giornalisti che lavorano per una amministrazione pubblica sono
obbligatoriamente assicurati all’Inpgi (Istituto Nazionale Previdenza
Giornalisti), abbiamo inoltre da farle presente che l’inquadramento di un
addetto stampa in categoria C1 non è evidentemente congruo per un lavoro, a
elevata professionalità, che si richiede a un iscritto a un Albo professionale.
Nel ringraziare per l’attenzione
e per la sollecitudine con cui, siamo certi, si provvederà a concordare un
incontro nel quale meglio affrontare le questioni già anticipate, è gradita l’occasione
per inviare distinti saluti.
Firenze, 18 gennaio 2013
Elisabetta Giudrinetti, Mauro Banchini, Dario Rossi
Commissione Uffici Stampa AST
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 28 gennaio 2013 | 19:24 - © Quarrata/news]
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