giovedì 24 gennaio 2013

MISERICORDIA-AGLIANA. QUANDO TUTTE LE DITTE LOCALI FURONO DEFENESTRATE

di ALESSANDRO ROMITI

Intervista audio al termotecnico Lido Turelli – Tutti i lavori della nuova sede ‘esportati’ e affidati all’improvviso a ditte e a tecnici di fuori

AGLIANA. L’incontro con il termotecnico aglianese Lido Turelli è rivelatore di altre incredibili quanto incresciose notizie sulla “penosa vicenda” Misericordia: il Tribunale ha recentemente condannato la Confraternita aglianese anche al pagamento delle sue competenze professionali e, in quanto soccombente, alle spese di giudizio instaurato dal Turelli.
L’intervista – che proponiamo in audio ai nostri lettori – è assai più convincente e illuminante di qualunque nota scritta o copia di documento: la fierezza e la dignità del nostro stimato concittadino, si mescola con l’amarezza indotta dall’umiliazione sofferta a séguito dell’epico scontro con i componenti del Cd che formavano la cosiddetta “Scae/Misericordia” (Sotto Commissione Affari Edilizi). L’aggettivo “epico” ricorre per la durezza dei comportamenti della Confraternita “Ente Morale”, con cui nessuno dei professionisti del primo progetto – poi fatto abortire – è riuscito a intavolare una qualsiasi forma di dialogo, di discussione e/o di transazione.

IL SILENZIO DEL CORRETTORE

Conosco don Paolo Tofani, proposto di Agliana, da una vita.
Abbiamo fatto insieme le elementari: maestra Graziella Giacomelli in prima, maestro Mauro Baldini in seconda, maestro Uliviero Neri in terza e maestro Giovanni Giannetti in quarta e quinta.
Abbiamo fatto le medie insieme. Ci preparammo all’esame di ammissione – io con la maestra Manola Pini, che ricordo con tanto affetto – e lui non so con chi: ma iniziammo al Poggio a Caiano, col professor Ugo Noferini. Prima e seconda media: poi ci tolsero il prof. e noi tornammo a Quarrata, scuola media di recente istituzione, con la professoressa Marcella Vannucchi. La scuola era alla canonica del proposto don Aldo Ciottoli, la chiesa dov’era stato cappellano anche don Enzo Benesperi, che tutti conosciamo e che è stato anche il mio cappellano.
Paolo, poi, andò a Ragioneria-Commercio estero, io al Classico.
La sua conversione tardiva assomiglia un po’ alla folgorazione di San Paolo sulla via di Damasco: solo che Paolo, oggi, io non lo riconosco più tanto. Né lo vedo proprio come un San Paolo.
Chiamato in causa due o tre volte da questo blog, pubblicamente, perché – come correttore morale della Confraternita – richiamasse i suoi corrigendi al rispetto della Verità, non si è neppur degnato di dare un cenno di riscontro. Il che non è, me lo permetta, molto in linea con l’etica e l’ottica cristiana.
Non basta, infatti, saper dir male di Berlusconi durante le prediche domenicali, né professare la dottrina sociale della Chiesa fino alla teologia della liberazione, né votare a sinistra per essere prete e, quindi, ermeneuta sicuro e ineccepibile del Vangelo.
Bisogna saper dialogare anche con i fratelli, anche con i fratelli laici, anche con i fratelli peccatori e perversi. Così ci insegna Cristo.
Lui, evidentemente, non lo fa. Ed è forse per questo che chi scrive, pur provenendo da esperienze di Azione Cattolica, ha finito di fidarsi e di aver rapporti con questa Chiesa, fatta perlopiù di presunzione di verità e di mancanza di vero dialogo con la gente e con la Verità vera.
E fate attenzione alle maiuscole e alle minuscole.
Edoardo Bianchini
L’incarico affidato a Turelli nel 1999 dal governatore Barontini, venne perfezionato e confermato da Artioli con tanto di un piccolo – ma significativo – acconto di mille euro: Turelli avrebbe dovuto realizzare i lavori di termotecnica nella nuova sede aglianese.
Sorprende, però, che, successivamente, sia la “Scae/Misericordia” sia l’avvocato Rosselli (del foro di Prato, noto, sembra, per essere uno dei procuratori della Cariprato – ndr) rinneghino ogni conferimento d’incarico. L’acme dell’intera vicenda trova svolgimento nel febbraio 2007, allorquando la “Scae/Misericordia” s’accingerà a dare improvvisamente il benservito ai professionisti tutti, in una fredda serata invernale.
Sembra di vedere un film di Totò: Turelli e Nelli (l’altro tecnico, impiantista elettrico, messo alla porta) vengono pregati di levarsi di torno perché presenti ma non invitati, ed esortati ad abbandonare la saletta al primo piano di via Amendola, dov’erano convenuti con l’architetto e l’ingegner Mangoni. Rimasti soli, architetto e ingegnere vengono informati dalla “Scae/Misericordia” che la Confraternita da deciso di estrometterli dal progetto e dalla realizzazione della nuova sede, adducendo precisi motivi:
1. incompletezza della progettazione
2. errori e non conformità alle richieste della committenza.
Gli argomenti usati dai quattro consiglieri (Artioli, Pastacaldi, Morosi e Vono – vedi) appaiono sùbito risibili e pretestuosi e nasce il “contenzioso dello sperpero”.
E che questi argomenti siano risibili e pretestuosi lo stabilisce in séguito, nell’estate 2012 e a distanza di cinque anni, il giudice in una sentenza pistoiese oramai – sembra – passata in giudicato e non più rimovibile.
Per restare alla questione-Turelli, il confronto tra i disegni prodotti da quest’ultimo e quelli depositati in Comune – firmati da altro professionista – sarebbe davvero illuminante, perché dimostrativi di quella che si potrebbe definire una “appropriazione di idee e progetti”: le varie tavole risulterebbero sovrapponibili e coincidenti per dimensioni e dettagli.
Appaiono, sì, modificati i colori delle linee, alcuni simboli e poche tracce impiantistiche, ma il grosso sembra proprio coincidere.
L’esame del frontespizio delle tavole rende, inoltre, riconoscibile la firma di un professionista proveniente da Certaldo, zona di residenza della famiglia e della parentela di uno dei consiglieri della Misericordia, e dalla quale – un’altra curiosa coincidenza? – è giunta a Agliana anche l’azienda che ha fornito i serramenti dell’edificio della nuova Misericordia.
È così. E Turelli, osserva che non solo l’appalto dell’edificio è andato a finire a un’impresa montecatinese, ma che anche le forniture dei sub-appalti sono state esportate oltre i confini della Piana. Non poca, quindi, l’amarezza di artigiani e impresari locali, molti dei quali soliti consegnare una generosa offerta in occasione della questua di febbraio della Misericordia aglianese.
Lido Turelli è apprezzato e noto per la sua correttezza e professionalità. Le informazioni da lui riportate sembrano essere, peraltro, coerenti con gli atti e le dichiarazioni rilasciate dall’ingegner Mangoni, ma soprattutto in linea con le decisioni del Tribunale. Potete ascoltare il testo registrato dell’intervista a Turelli qui sotto.
A questo punto non possiamo che concludere che, forse, aveva davvero ragione Artioli: quella della Misericordia di Agliana sarebbe proprio una “penosa vicenda”.
Solo che – alla luce di tutti questi fatti e di altri ancora che stiamo per narrare – le spiegazioni dovute alla cittadinanza nell’assemblea pubblica di domani sera, non le dovrebbero dare i professionisti usciti vittoriosi da un ben poco chiaro pasticcio insaponato di provincialismo decadente, ma gli stessi insindacabili componenti della commissione dei quattro che sembrano volersi apprestare a una pubblica catarsi catàrsi con sceneggiata teatral-giacobina: gestori della Misericordia che non hanno affatto convinto un tribunale della Repubblica e che, alla fine, hanno fatto un buco di centinaia di migliaia di euro ai danni non della Misericordia, ma di tutti i suoi potenziali assistiti, di Agliana e dintorni.
E forse dovrebbero fare ammenda anche nei confronti della buonafede di tutti quegli eccellenti volontari che, giorno e notte, questi dirigenti assai imperfetti fanno frullare come delle vere e proprie tròttole “a lode e gloria [della Misericordia] e del suo nome”.

P.S. – Si veda anche la nota/rettifica di Lido Turelli nei commenti a questo post.


Ascolta l'intervista
 
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 24 gennaio 2013 | 10:33 - © Quarrata/news]

4 commenti:

  1. Bianchini, intanto che aspetto con curiosità le sentenze, e lo faccio pazientemente, ti faccio notare che sembra ci sia un guasto tecnico. L'audio promesso non parte. E che ne è delle interviste degli altri professionisti? Ce le fai agognare?
    10,100,1000 Bianchini
    MDB

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  2. Mi dispiace dover rilevare un errore delle vicende narrate da Q/news che riporta l’intervista del termotecnico Turelli. Non è vero che non v’erano ditte locali che fornivano il cantiere. Infatti, è a tutti noto che gli impianti elettrici (e forse quelli idraulici?) sono stati sub-appaltati dalla ditta montecatinese a una società locale tale srl F che ha relazioni di parentela con uno dei principali soggetti, facente funzione di componente della sottocommissione.
    Il nome? Bene, vi darò solo le iniziali:A.M.
    Diversamente le forniture di arredamento, sono state fornite da un’altra azienda aglianese. Peccato i che il titolare sia fratello del vicepresidente. Le iniziali sono M.B.
    Mi spiace di dover riscontare queste curiose evidenze che in altre parti d’Italia sono proprie di vicende giudiziarie assai più grosse lanciate nelle cronache per curiose intromissioni di cordate di aziende legate a partiti politici (vedasi la recente vicenda dell’ospedale di Don Verzè, lo scandalo delle manipolazioni finanziarie del MPS o quello della Milano serravalle per la cessione dell’autostrada alla Provincia con una probabile azione di responsabilità nei confronti di amministratori dell’epoca).
    E ad Agliana? L’inchiesta dimostrerà che siamo di fronte ad un segmento della faccenda “Untouchables” che ha visto la CSMA inquisita? C’è forse, per caso, un partito invischiato? La domanda scaturisce ricordando delle attività politiche svolte a livello locale da diversi soggetti componenti il Cd. Si sono però emendati e sono liberi? C’è qualche “conflitto di interesse” da controllare (ma forse andava fatto prima e non oggi) potranno fare le azioni di responsabilità anche quà in caso di amministratori che non hanno saputo amministrare? La gente contesterà chi “ha fatto il frocio – scusatemi l’eufemismo – con il c... degli altri”?
    Federico

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    Risposte
    1. In riferimento alla vicenda Misericordia

      Risposta al Sig. Federico,
      Voglio precisare che sull’intervista relativa alle ditte esecutrici degli impianti della
      Misericordia di Agliana non ho rilasciato nessuna dichiarazione, in quanto non ero
      e non sono a conoscenza dei nominativi delle ditte che hanno realizzato gli impianti.
      Distinti saluti
      Lido Turelli

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  3. Alla ATTENZIONE del Sig. BIANCHINI

    Sono il perito Turelli Lido, uno dei tecnici della Misericordia di Agliana escluso dall’incarico; in merito all’intervista fattami dal sig. Romiti Alessandro, sentita l’intervista dove all’inizio dico che l’incarico iniziò nel dicembre 1999 e consegnai la relazione nel gennaio 2010, con esattezza il 10 gennaio 2010 visto che parlavo a braccio, senza la documentazione in mano, e quindi tale data è chiaramente un “lapsus” per di più non abituato ad interviste.
    CHIEDO che sull’intervista sia corretto ed evidenziato che la data esatta di consegna della relazione è il “10 gennaio 2000”.
    La ringrazio, Distinti Saluti

    Perito ind. Turelli Lido

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