martedì 22 gennaio 2013

VANDALI AL BAR GIULIA. UNA PROPOSTA DI PENA…


di LUIGI SCARDIGLI

PISTOIA. Avvertimento in stile crimine organizzato? Vandalismo? Non so, questo lo decideranno gli inquirenti che hanno già fatto il sopralluogo, nella prima mattinata, al Bar Giulia, di Sant’Agostino, dove nella notte di ieri, qualcuno ha deciso, di propria sponte, di spaccare una delle due vetrine con una pietra, rinvenuta all’interno del locale.

I titolari, stamani, alle prime luci dell’alba, alla riapertura, dopo aver tristemente constatato l’accaduto ed aver chiamato le forze dell’ordine – alle quali hanno assicurato di non aver ricevuto minacce –, hanno iniziato, come al solito, la giornata lavorativa, distribuendo caffè, cappuccini e cornetti ai numerosi e affezionati clienti e, per stemperare la rabbia, facendo addirittura del sarcasmo su quello che hanno subito: «Se i caffè non sono graditi, ditecelo, eh, ve lo rifacciamo!».
Ma con tutto quel che succede in giro ti stai a preoccupare di una vetrina mandata in mille pezzi?
Sì, è proprio per quel che succede in giro che occorre, necessariamente, iniziare a preoccuparci anche di una vetrina mandata in mille pezzi. E i protagonisti di quest’opera delinquenziale, qualsiasi sia la natura che li ha spinti a compiere il gesto, sarebbe necessario, qualora presi, condannarli a risarcire il danno, ma non processi più o meno direttissimi per stabilire il tempo del loro domicilio coatto, ma con la reale ristrutturazione della vetrina infranta: prendere le misure della porta d’ingresso, andare dal vetraio per prenotare ed acquistare la parte da sostituire e poi mettersi all’opera, durante le ore di esercizio del bar, con un cartello affisso che specifichi che quelli che stanno sostituendo la vetrina sono quelli che l’hanno distrutta.
Peccato che in questo Paese, però, forse sarebbe vietato per… motivi di privacy.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Martedì 22 gennaio 2013 | 09:04 - © Quarrata/news]

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