PISTOIA. L’Intersindacale Medica della Asl 3 sente l’obbligo di
intervenire sulla problematica dei corsi di laurea delle professioni sanitarie
sia per evidenziare la contraddizione insita in alcune scelte di impiego di
risorse in un momento in cui i tagli ai finanziamenti alla sanità mettono a
repentaglio la sopravvivenza del Sistema Sanitario, sia per ribadire la propria
vocazione alla difesa dell’interesse generale e della sua complementarietà con
l’interesse della categoria nonché, nello specifico,
per mettere in luce alcuni
aspetti relativi all’articolazione della quota economica liquidata a favore
della Facoltà di Medicina e Chirurgia di Firenze. Ringraziando per l’attenzione
A nome e per conto dell’Intersindacale
Medica
Dott.ssa Maria Benvenuti
– – –
Dopo la chiusura del Corso di laurea in
Ostetricia a Pistoia arriva anche la chiusura del Corso di Laurea in
Infermieristica e prevedibilmente in uno spazio di tempo breve anche quella del
Corso in Fisioterapia. Soluzione unilateralmente adottata dai vertici della
facoltà di Medicina di Firenze per ragioni non facilmente comprensibili dal momento
che, per quanto risulta, continueranno a funzionare a pieno regime tutte le
altre sedi. Soluzione che penalizza un territorio già duramente messo alla
prova da livelli record di perdita di occupazione e che, in un momento di grave
crisi come l’attuale, costituisce un ulteriore segnale negativo per il mondo
giovanile e le istituzioni locali.
Ed al danno si aggiunge la beffa se si
pensa che dei cospicui investimenti economici fatti dall’Azienda Unità
Sanitaria Locale 3 non resterà praticamente niente. 50mila euro per anno di
corso di laurea e 75mila euro per coordinatore di corso di laurea fanno la
bella cifra di 675mila euro contante finiti annualmente nelle casse della
facoltà medica fiorentina ai quali vanno aggiunti i costi del personale che la Ausl
ha messo a disposizione come supporto amministrativo e didattico ed i costi di
gestione della logistica. Una cifra che negli anni ha superato i 6 milioni di
euro complessivi probabilmente stornata dall’assistenza, vero compito
istituzionale di una struttura sanitaria a finanziamento pubblico, a favore
della didattica in maniera non molto comprensibile vista l’assenza di
contropartite reali e considerato che gli studenti hanno continuato a pagare le
tasse di iscrizione (fino a 2.000 euro l’anno) consentendo alle strutture dell’Ateneo
di fare cassa due volte con il danaro dei cittadini.
Tutto da chiarire, inoltre, il destino
dei 75mila euro per coordinatore di corso di laurea, pari a 225mila euro l’anno
per una figura che non risulta essere mai stata istituita.
L’Intersindacale Medica Ausl 3,
esprimendo il proprio disappunto per quanto stabilito nella delibera adottata
dal Consiglio di Facoltà di Medicina di Firenze in merito ai corsi di laurea
delle professioni sanitarie, chiede anche che venga fatta chiarezza sull’erogazione
di tale finanziamento in un momento in cui il peso dei tagli al sistema
sanitario voluti dagli ultimi due governi nazionali, sembrano doversi scaricare
quasi esclusivamente sui pazienti e sul personale impegnato nell’assistenza.
Intersindacale Medici Ausl3-Pistoia
Anaao Assomed, Aaroi Emac, Cgil Medici
Cimo Asmd, Cisl Medici, Fassid, Fesmed,Fvm
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[Sabato 26 gennaio 2013 | 19:19 - © Quarrata/news]
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