venerdì 18 gennaio 2013

MISERICORDIA! MA SE NON SI MUOVE UN BEL NULLA!


di ALESSANDRO ROMITI

Il Governatore convoca un’assemblea pubblica per venerdì 25 gennaio: peccato però che non voglia ‘cacciar fuori’ i bilanci

AGLIANA. Abbiamo avuto il volantino predisposto per l’assemblea pubblica che il Consiglio Direttivo della Misericordia ha deciso di indire per chiarire la oramai famosa “penosa vicenda”.
Il documento ci impegna in una necessaria analisi filologica.
Esso, non presenta alcun “oggetto” esplicito: e quindi è più o meno incomprensibile per gli ignari che non hanno seguito tutte le battute su questo blog.
Non vi si parla di contenziosi, né di tribunali, né di decreti ingiuntivi, né di contratti: quindi il testo è così grigio, che potrebbe risultare – ed è assai probabile – di scarsissimo interesse per la gente di Agliana.

IL GOVERNATORE, L’ASSEMBLEA E I CENSORI CATTIVI

Ci sono vari modi di rispondere e li conosciamo bene tutti.
C’è chi è spiccio e rospo e scatta all’assalto – a volte anche in maniera sgraziata. C’è chi dice subito e c’è chi rimanda a poi. C’è chi fa il democratico, ma non lo è e non cede. C’è chi risponde decidendo di non rispondere: come lo studente che, chiamato alla cattedra, fa scena muta e prende tre. Lo conosciamo tutti, perché tutti abbiamo avuto uno studente in casa.
Artioli ha scelto questa via: il democratico muro del silenzio e dello studente. Un po’ piagnucoloso, per la verità, quando ci ha accusato di avere uno strapotere quasi mafioso in mano: quello di eliminare certi commenti che noi abbiamo riconosciuto come offensivi e quindi non pubblicabili.
Lui, Artioli, è democratico. Lui il potere non ce l’ha: e infatti non ha potuto darci i suoi bilanci.
Ma però – anche se non si dice – ci ha già dato più di una risposta: la più importante è stata quella di invitare pubblicamente, con i suoi volantini, al tavolo dell’assemblea pubblica del 25 gennaio, «anche i progettisti, a vario titolo, della costruzione stessa», cioè della sede della Misericordia.
Qualcosa c’è che non quadra, Governatore, dietro al fatto che le mani in pasta, nella progettazione, ce le hanno messe in diversi. E forse in uno di più e di troppo.
Quanto poi al fatto di non cacciare dei bilanci pubblici, ma di tenerseli ben stretti e di volerli solo spiegare lei o chi per lei in una pubblica assemblea e solo in quella, mi lasci esternare tutte le più ampie e radicali riserve sulla sua proclamata democrazia offesa da censori indegni come noi.
Come chi fa scena muta all’interrogazione, anche lei non ha risposto a nulla.
Artioli, lei non è preparato e nessuno può levarle un bel tre!
Edoardo Bianchini

P.S. – All’assemblea pubblica verremo anche noi di Quarrata/news. Verremo in diversi giornalisti, maledetti censori. Non credo che vorrà impedirci di porre una raffica di domande. In pubblico.
Così. Tanto per fare chiarezza…
Si parla, però, di voler fare «doverosa chiarezza nei confronti della popolazione»; chiarezza che – si noti bene – sarà fatta invitando «anche i progettisti, a vario titolo, della costruzione stessa»: ma se questi non meglio identificati progettisti «a vario titolo» non ci saranno, l’assemblea si farà ugualmente. Come dire che il processo si farà in contumacia: con il vantaggio di non avere il contraddittorio e di poter dire a ruota libera senza problemi di smentite.
Siamo davvero al teatro dell’assurdo: dove si capisce che a disegnare e progettare la Misericordia di Agliana sono stati in più di uno e «a vario titolo», ma senza che se ne dica quale. Si cerca l’effetto a sorpresa, forse?
Il Governatore Artioli gira intorno al problema come la classica mosca, ma non sa ancora dove posarsi: il che sembra in grado di far capire tutto (perfino altro, si direbbe) anche nel più assoluto silenzio.
Dinanzi a questo pubblico invito di presenziare all’assemblea della Misericordia e al tavolo stesso della presidenza, ci siamo chiesti – per un istante – come reagiremmo noi se, dopo aver progettato l’edificio «a vario titolo» e dopo avere avuto (come pare) soddisfazione da parte di un Tribunale, venissimo invitati nella metaforica tana del lupo: ve li immaginate due, tre, quattro cristiani che scelgono di entrare spontaneamente nel Colosseo, ma soprattutto dopo che l’imperatore ha riconosciuto loro l’innocenza e l’impunibilità?
Artioli medesimo, se fosse dall’altra parte della palizzata e fosse lui uno dei progettisti «a vario titolo» (il cui titolo, però, lo ha ben riconosciuto il tribunale), ci andrebbe a farsi interrogare dal popolo in un tribunale del popolo?
Lasciatecene dubitare, amici. Già il Governatore non risponde a una semplice domanda, come quella fattagli da Bianchini, se abbia o meno pagato 350-370mila euro per decreto ingiuntivo a risarcimento dei progettisti «a vario titolo»: figuriamoci se, da una posizione di diritto acquisita per sentenza, vorrebbe mai passare dinanzi a una folla con i sassi in tasca e in mano e pronta e scalpitante per…lapidare. Via, siamo seri, per favore!
Ma non andiamo troppo in là. Atteniamoci ai fatti. Che sono pochi e semplici.
I bilanci, Artioli non ce li ha fatti avere.
Perciò: Governatore, dacci i bilanci. Adesso! E non menare il can per l’aia.

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[Venerdì 18 gennaio 2013 | 00:07 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. In effetti, trattasi di un volantino formulato in modo decisamente singolare.

    Una onlus (come è la Misericordia) proprio perchè organizzazione "non lucrativa" e "di natura sociale", dovrebbe essere il regno della trasparenza così come - in caso di questi preziosissimi organismi che sono le Misericordie - è certamente il regno del puro volontariato, della gratuità, del dono, del servizio disinteressato verso chi ha bisogno.

    Immagino che tanti confratelli di quella Misericordia, e tanti cittadini di Agliana e dintorni, abbiano il desiderio di sapere cosa è davvero accaduto: non per polemica o per chissà quali interessi nascosti, ma - appunto - per il diritto/dovere alla trasparenza.

    Sarebbe bello se, in vista dell'assemblea, i vertici della Misericordia aprissero le loro porte ai giornalisti anche fornendo tutti i dati pubblici che i giornalisti hanno il diritto e il dovere di chiedere.

    Suvvia, amici della Misericordia ...

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