di ALESSANDRO
ROMITI
«Non può restare
nascosta una città collocata sopra un monte»
AGLIANA. Caro Paolo, mi
spiace doverti distrarre dai tuoi compiti pastorali, ma sono costretto a
rivolgermi a te perché questa volta, a trovarsi ingiustamente danneggiati e
colpiti non sono i soliti ultimi,
cittadini extracomunitari, palestinesi, carcerati e/o rifugiati d’ogni
provenienza, ma i tuoi stessi parrocchiani: anzi l’intera comunità di Agliana.
Sulla
“penosa vicenda” della Misericordia (così l’ha chiamata Corrado Artioli) sembra
che ci siano delle responsabilità già riconosciute e acclarate dal Tribunale di
Pistoia. Prestissimo, sarà svolta un’assemblea pubblica, nella quale sarà garantita
chiarezza d’argomentazione: così si promette pubblicamente.
Il
comitato direttivo, nel suo comunicato alla cittadinanza, ha assicurato
disponibilità d’imprecisati “documenti” (non mi è piaciuto quando ho visto che
era stata taciuta, nel volantino, la più appropriata espressione: “bilanci di
esercizio”), che comunque, anche se verranno consegnati nel corso dell’assemblea,
il 25 prossimo, non saranno lì per lì utili e fruibili, dato che non avremo
avuto la possibilità di leggere e di farci una precisa opinione dei fatti e
delle cifre ad essi legate.
La
consultazione dei bilanci richiede – e tu lo sai bene,
dato che sei un ragioniere in commercio estero – il parere di un
tecnico esperto in contabilità, e non di un modesto geometra mancato qual io
sono.
Perciò
io mi rivolgo a te chiedendoti di intervenire con Artioli perché tu gli
suggerisca di comportarsi in maniera eticamente corretta, fornendo, a me e al
blog su cui scrivo, gli strumenti utili a capire e a fare chiarezza.
A
te mi rivolgo nella tua veste istituzionale di “correttore morale” della
Misericordia, e perciò autorevole guida e dispensatore di sagge indicazioni che
riguardano il come, chi della Misericordia fa la sua attività di donazione di
sé agli altri, con gli altri ha da comportarsi per estrema limpidezza e
trasparenza.
Voglio
sperare che tu voglia intervenire per ricordare ad Artioli che non è con il
rimandare che si rivolvono i problemi, come anche ci insegna il Vangelo
di cui tu sei nostro maestro e dottore.
Artioli
sa che abbiamo bisogno di vedere i bilanci degli anni 2006-2011, completi di
allegati. Sono pubblici: perché non darli e darli subito? Ha paura che li
falsiamo, forse? O vuole essere l’unico interprete delle cifre e delle voci?
Forse
– se posso permettermi – la cosa migliore è che tu spieghi, da vero ermeneuta,
ad Artioli, questi versetti: «14 Voi siete la luce
del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, 15
né si accende una lucerna per metterla sotto il moggio, ma sopra il lucerniere
perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. 16 Così risplenda
la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e
rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli» (Matteo, 5, 14-16 –
Cei – vedi).
Faccia
anche lui, il Governatore Artioli, l’obbligo del suo dovere: un’opera buona e degna della sua Misericordia.
Un
caro saluto,
Alessandro Romiti
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[Domenica 20 gennaio 2013 | 19:30 - © Quarrata/news]
Caro blogger Bianchini,
RispondiEliminaquesta della Misericordia è il paradigma dell'omologazione più vieta e stupida, che opprime la città "degna tana". Sembra che siamo di fronte alle stesse circonvenzioni (ma non di incapaci) che sono state usate per AIAS-APR
è una melassa asfissiante che, se toccata, ti s'invischia sulle mani. Hai visto tu, quà Pistoia cosa è successo con la "mamma" Misericordia, nella più penosa vicenda dell'incendio della sede operativa.Le persone, seguono i fatti oramai prone, riluttanti a perseguire (perchè impegnativo, scomodo e sconveniente per la propria collocazione sociale) la conoscenza rigorosa dei fatti e dunque, a piegarsi alle indicazioni del capobastone di turno, che si chiami sindaco, governatore, prete o consigliere. Si deve partire da un precetto morale fondamentale: il coraggio. Quello necessario all'uso della ragione e l'accettazione della Verità (documentata): se la "mamma" è troia, rimane tale e non si potrà emendare, perchè è la tua "mamma". Invece, solitamente, si volta lo sguardo da un'altra parte, pensando che alla "mamma" non si potrà contestare niente. e si tira avanti. Mi richiamo dunque a un pensiero di Platone: "Una delle punizioni che ti aspettano per non aver partecipato alla politica è di essere governato da esseri inferiori". Aspetto con gusto il fine settimana prossimo, per conoscere l'èsito della spettacolare convention e la statuizione del Tribunale.
Grazie del Tuo prezioso lavoro giornalistico di inchiesta.
Dateci altri 1.000 Bianchini, 1000.
MDB