domenica 20 gennaio 2013

FRANCINI, NON C’È MAI SILENZIO


di LUIGI SCARDIGLI

Si apre il 26 gennaio con Elisabetta Salvatori e la strage alla stazione di Viareggio

CASALGUIDI. Anche Casalguidi ha presentato, in stile, il proprio cartellone del teatro Francini (vedi).
Lo ha fatto nel saloncino del Teatro Manzoni, giorni fa, alla presenza del Presidente Sacchettini, del rieletto (ma allora non lo sapeva ancora) direttore artistico Barsanti e di Simona Querci, responsabile della cultura del Comune di Serravalle, arrondissement che ingloba anche la ridente omonima frazione che ospita il Francini.

Otto appuntamenti complessivi: quattro serali e quattro diurni, riservati, questi ultimi, agli studenti delle scuole materne, elementari e medie.
Il 22 febbraio – vi racconto e vi anticipo solo gli spettacoli per quelli grandi – ci sarà la Banda Osiris a deliziare orecchie, cuori e muscoli facciali legati alle risate; il 16 marzo invece, Katia Beni e Anna Meacci manderanno in scena uno sperimentato duetto a suon di risate, Ticket & Tac; la chiusura del sipario e della stagione sarà affidata a Maria Laura Baccarini, che si cimenterà in un’appassionata rilettura di uno dei mostri sacri di questo Paese che ci ha precocemente abbandonato, Giorgio Gaber, con Gaber, io e le cose.
Ho deciso di parlare da ultimo del primo appuntamento perché voglio tentennarmi un po’ di più, con questo. Si tratta di Non c’è mai silenzio e verrà presentato, come ouverture, sabato 26 gennaio, in coincidenza, tra l’altro, ma non certo casuale, della Giornata della Memoria.
Sul palco, Elisabetta Salvatori, piccolo essere straordinario, non solo del teatro, che da buona versiliese non se l’è sentita di non affrontare un tema tanto doloroso per la sua gente, la strage alla stazione ferroviaria di Viareggio, di quell’indimenticata e indimenticabile mattanza (32 morti) del 29 giugno 2009.
«Non è una storia triste – tiene a sottolineare Elisabetta Salvatori –, ma un riconoscimento e un tributo alla storia di quella gente, nata, vissuta e morta in un posto dove il mare non è solo il bagno del sole agostano, ma anche e soprattutto fonte di sopravvivenza, prima che di guadagno per tutti quei pescatori che partivano con le reti senza conoscere quale perturbazione li avrebbe attesi al largo; dove la sabbia non sono solo i granellini che restano nelle infradito dei vacanzieri, ma anche e soprattutto quella che scivola sotto i piedi di chi, con questo terreno, ha dovuto fare i conti e costruire un’esistenza».
Accanto alla tenerissima versiliese, Matteo Cerameli, che l’accompagnerà con il violino e la chitarra.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 20 gennaio 2013 | 18:25 - © Quarrata/news]

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