di LUIGI SCARDIGLI
Si apre il 26 gennaio con Elisabetta
Salvatori e la strage alla stazione di Viareggio
CASALGUIDI. Anche Casalguidi ha presentato, in stile, il proprio
cartellone del teatro Francini (vedi).
Lo ha fatto nel saloncino del Teatro
Manzoni, giorni fa, alla presenza del Presidente Sacchettini, del rieletto (ma
allora non lo sapeva ancora) direttore artistico Barsanti e di Simona Querci,
responsabile della cultura del Comune di Serravalle, arrondissement che
ingloba anche la ridente omonima frazione che ospita il Francini.
Otto appuntamenti complessivi: quattro
serali e quattro diurni, riservati, questi ultimi, agli studenti delle scuole
materne, elementari e medie.
Il 22 febbraio – vi racconto e vi anticipo
solo gli spettacoli per quelli grandi – ci sarà
la Banda Osiris a deliziare orecchie, cuori e muscoli facciali legati alle
risate; il 16 marzo invece, Katia Beni e Anna Meacci manderanno in scena uno
sperimentato duetto a suon di risate, Ticket
& Tac; la chiusura del sipario e della stagione sarà affidata a Maria
Laura Baccarini, che si cimenterà in un’appassionata rilettura di uno dei
mostri sacri di questo Paese che ci ha precocemente abbandonato, Giorgio Gaber,
con Gaber, io e le cose.
Ho deciso di parlare da ultimo del
primo appuntamento perché voglio tentennarmi un po’ di più, con questo. Si
tratta di Non c’è mai silenzio e
verrà presentato, come ouverture, sabato 26 gennaio, in coincidenza, tra l’altro,
ma non certo casuale, della Giornata della
Memoria.
Sul palco, Elisabetta Salvatori,
piccolo essere straordinario, non solo del teatro, che da buona versiliese non
se l’è sentita di non affrontare un tema tanto doloroso per la sua gente, la
strage alla stazione ferroviaria di Viareggio, di quell’indimenticata e
indimenticabile mattanza (32 morti) del 29 giugno 2009.
«Non è una storia triste – tiene a sottolineare Elisabetta
Salvatori –, ma un riconoscimento e un tributo alla storia di quella
gente, nata, vissuta e morta in un posto dove il mare non è solo il bagno del
sole agostano, ma anche e soprattutto fonte di sopravvivenza, prima che di
guadagno per tutti quei pescatori che partivano con le reti senza conoscere
quale perturbazione li avrebbe attesi al largo; dove la sabbia non sono solo i
granellini che restano nelle infradito dei vacanzieri, ma anche e soprattutto
quella che scivola sotto i piedi di chi, con questo terreno, ha dovuto fare i
conti e costruire un’esistenza».
Accanto alla tenerissima versiliese,
Matteo Cerameli, che l’accompagnerà con il violino e la chitarra.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 20 gennaio 2013 | 18:25 - © Quarrata/news]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.