di LUIGI SCARDIGLI
Solo qui nessuno si è accorto di ciò
che era successo e stava succedendo con l’amianto
PISTOIA. Ieri sera, a Quarrata, al teatro Nazionale, lo ha detto
ridendo – perché se lo può permettere, beninteso –
Margherita Hack, che per fare innovazione occorre investire nella ricerca.
Oggi, al teatro Bolognini di Pistoia, con un tono decisamente meno ridanciano,
lo ha confermato Sandra Fabbri, Direttore, da sempre, della Fondazione Onlus
Attilia Pofferi, come per fare innovazione, preventiva, medica, scientifica,
occorra, necessariamente, investire nella ricerca.
Perché il tumore, ad esempio, si
potrebbe anche sconfiggere, ma fino a quando gli investimenti più massicci, in
questo Paese sempre più piccolino e triste, si fanno per comprare
cacciabombardieri nucleari, sommergibili e si consente alla Chiesa di evadere
le tasse immobiliari, beh, la ricerca, nella migliore percezione, la si può
fare nella piega dei capelli!
Parlo di questo perché oggi pomeriggio,
al teatro Bolognini di Pistoia, dalle ore 14 (prima delle 15 non è arrivato
quasi nessuno di quelli che ci sarebbero dovuti essere un’ora prima), si è
svolto l’incontro per festeggiare i venti anni della Fondazione Pofferi (nata
dal dolore di Attilia di essersi vista strappare dalle braccia quattro cari a
causa del tumore) e per capire, dopo quattro lustri, le cose, relative a questa
malattia, a Pistoia, come stanno.
«L’incidenza tumorale pistoiese è decisamente in media con le
altre Province della Toscana – racconta Sandra Fabbri, avvicinata prima dell’inizio
del dibattito –, ma l’incidenza percentualistica su queste del mesotelioma
è altissima: senza il tumore generato dalle polveri sottili dell’amianto, in
questa città, l’andamento tumorale sarebbe probabilmente molto interessante,
potremmo essere una delle città all’avanguardia».
Già, il mesotelioma. Sembra una
battaglia persa. Perché dai tempi di unsisapeanulla, di acqua, sotto i
ponti, ne è passata parecchia e anche di processi, ne sono stati celebrati
tanti, in parecchie città dove le polveri sottili hanno risparmiato ben pochi:
Trieste, Ancona, Porto Marghera, Taranto. Ovunque i banchi del Tribunale sono
stati inclementi ed ovunque, le condanne sono state esemplari. Da noi meno,
molto meno, e chissà perché.
In prima fila, in una sala troppo poco
piena per esser vera, Marco Vettori e la sua compagna. L’ex operaio Breda, ex
Presidente del Consiglio Comunale, non sta benissimo: è in cura da qualche
tempo a Carrara, ma la malattia non sembra volergli concedere tregua.
Preferisce aggirare l’ostacolo, Marco e
guardare avanti, con un filo di laica speranza. Forse con un briciolo di
incoscienza, però, perché i dati previsionali non sono di grande conforto.
L’Istituto per lo Studio e la
Prevenzione Oncologica (Ispo) di Firenze ha infatti stimato che nella forbice
decennale che va dal 2015 al 2024, in Italia, i decessi di tumore ai polmoni
decretati dall’assunzione orale delle polveri sottili dell’amianto si
aggireranno attorno alle 800 unità: 8.000 morti in Italia per mesotelioma, che
scenderanno a 700 decessi annui nel lustro successivo, 2025-29.
Quanti a Pistoia? Speriamo che la Parca
addetta al taglio del filo sia distratta, almeno quanto quei Magistrati che hanno
condotto le indagini nei processi.
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Foto di Luigi Scardigli.
[Sabato 19 gennaio 2013 | 21:18 - © Quarrata/news]
LE MALATTIE CHE GUARISCONO AL 100% SONO QUELLE CHE NON SONO MAI VENUTE!
RispondiEliminaquindi per non dover investire nella ricerca , alla "ricerca di soluzioni" di malattie che hanno già causato sofferenza e morte , occorre investire e pretendere dalla POLITICA , che adotti scelte informate dalla prevenzione primaria e dell'applicazione del principio di precauzione!!!
OVVERO le decisioni politiche dovrebbero prediligere soluzioni che hanno un minore sospetto di impatto negativo con l'ambiente e la salute.
Ma si sa, la politica è sollecitata da altro , altre lobby , altri interessi!!! quindi ...