sabato 19 gennaio 2013

MESOTELIOMA, OTTAVA PIAGA PER PISTOIA

di LUIGI SCARDIGLI

Solo qui nessuno si è accorto di ciò che era successo e stava succedendo con l’amianto

PISTOIA. Ieri sera, a Quarrata, al teatro Nazionale, lo ha detto ridendo – perché se lo può permettere, beninteso – Margherita Hack, che per fare innovazione occorre investire nella ricerca. Oggi, al teatro Bolognini di Pistoia, con un tono decisamente meno ridanciano, lo ha confermato Sandra Fabbri, Direttore, da sempre, della Fondazione Onlus Attilia Pofferi, come per fare innovazione, preventiva, medica, scientifica, occorra, necessariamente, investire nella ricerca.

Perché il tumore, ad esempio, si potrebbe anche sconfiggere, ma fino a quando gli investimenti più massicci, in questo Paese sempre più piccolino e triste, si fanno per comprare cacciabombardieri nucleari, sommergibili e si consente alla Chiesa di evadere le tasse immobiliari, beh, la ricerca, nella migliore percezione, la si può fare nella piega dei capelli!
Parlo di questo perché oggi pomeriggio, al teatro Bolognini di Pistoia, dalle ore 14 (prima delle 15 non è arrivato quasi nessuno di quelli che ci sarebbero dovuti essere un’ora prima), si è svolto l’incontro per festeggiare i venti anni della Fondazione Pofferi (nata dal dolore di Attilia di essersi vista strappare dalle braccia quattro cari a causa del tumore) e per capire, dopo quattro lustri, le cose, relative a questa malattia, a Pistoia, come stanno.
«L’incidenza tumorale pistoiese è decisamente in media con le altre Province della Toscana – racconta Sandra Fabbri, avvicinata prima dell’inizio del dibattito –, ma l’incidenza percentualistica su queste del mesotelioma è altissima: senza il tumore generato dalle polveri sottili dell’amianto, in questa città, l’andamento tumorale sarebbe probabilmente molto interessante, potremmo essere una delle città all’avanguardia».
Già, il mesotelioma. Sembra una battaglia persa. Perché dai tempi di unsisapeanulla, di acqua, sotto i ponti, ne è passata parecchia e anche di processi, ne sono stati celebrati tanti, in parecchie città dove le polveri sottili hanno risparmiato ben pochi: Trieste, Ancona, Porto Marghera, Taranto. Ovunque i banchi del Tribunale sono stati inclementi ed ovunque, le condanne sono state esemplari. Da noi meno, molto meno, e chissà perché.
In prima fila, in una sala troppo poco piena per esser vera, Marco Vettori e la sua compagna. L’ex operaio Breda, ex Presidente del Consiglio Comunale, non sta benissimo: è in cura da qualche tempo a Carrara, ma la malattia non sembra volergli concedere tregua.
Preferisce aggirare l’ostacolo, Marco e guardare avanti, con un filo di laica speranza. Forse con un briciolo di incoscienza, però, perché i dati previsionali non sono di grande conforto.
L’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica (Ispo) di Firenze ha infatti stimato che nella forbice decennale che va dal 2015 al 2024, in Italia, i decessi di tumore ai polmoni decretati dall’assunzione orale delle polveri sottili dell’amianto si aggireranno attorno alle 800 unità: 8.000 morti in Italia per mesotelioma, che scenderanno a 700 decessi annui nel lustro successivo, 2025-29.
Quanti a Pistoia? Speriamo che la Parca addetta al taglio del filo sia distratta, almeno quanto quei Magistrati che hanno condotto le indagini nei processi.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Sabato 19 gennaio 2013 | 21:18 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. LE MALATTIE CHE GUARISCONO AL 100% SONO QUELLE CHE NON SONO MAI VENUTE!

    quindi per non dover investire nella ricerca , alla "ricerca di soluzioni" di malattie che hanno già causato sofferenza e morte , occorre investire e pretendere dalla POLITICA , che adotti scelte informate dalla prevenzione primaria e dell'applicazione del principio di precauzione!!!

    OVVERO le decisioni politiche dovrebbero prediligere soluzioni che hanno un minore sospetto di impatto negativo con l'ambiente e la salute.

    Ma si sa, la politica è sollecitata da altro , altre lobby , altri interessi!!! quindi ...

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