venerdì 20 dicembre 2013

IL COMUNE TENTA DI UCCIDERE TERREDARIA?


di LUIGI SCARDIGLI

In collaborazione con l’Atp, l’Assessorato all’educazione promuove un corso di musica, solo ascolto, alla Mabellini

PISTOIA. Mercoledì mattina, su Rai2, la trasmissione Strani ma veri, sottotitolata creativi italiani, condotta da Igor Righetti e alla presenza del vicedirettore della Rete, è stata interamente dedicata alla creativa attività dell’Associazione musicale pistoiese Terredaria, rappresentata, nell’occasione, da Carlo Martinelli e Noemi Franceschi, rispettivamente presidente e vicepresidente. Negli studi sono rimasti piacevolmente impressionati dalla mole di lavoro ideata, creata e messa in opera dai docenti di questa associazione, che si rivolge, solo ed esclusivamente, a bambini e a soggetti diversamente abili, che proprio con la loro musica riescono a ritagliarsi una fetta di cielo tornando a sorridere.

Neppure la tv – pare – è stata in grado di appianare i grossi problemi che l’associazione sta vivendo a Villa Scornio.
In città infatti, facilmente scaricabile dal sito dell’Atp, sono ben visibili manifesti e volantini, distribuiti dappertutto e soprattutto nelle scuole materne e asili nido, con i quali il Comune, che non si scorda degli ultimi e soprattutto dei deboli, reclamizza un neonato corso di musica per bambini da 0 a 3 anni che, coincidenza, sarà gestito dalla Mabellini, quella che, appena sottoscritta la convenzione con quelli del piano di sotto, a Terredaria ha iniziato a fare la guerra di appostamento, fatta partire dal generale, senza mostrine, Mario Tuci, e portata dal comandante, di fede e di pace, don Umberto Pineschi.
A dirigere i lavori ci sarà Manuela Barni, famosissima suonatrice di flauto, che alla luce di un curriculum degno di un’erede di Severino Gazzelloni, è stata opportunamente destinata ad alfabetizzare i nostri piccoli futuri concertisti: peccato, però, senza aver ottenuto alcuna licenza specifica, ma per chiamata diretta, insomma, all’americana. E non solo.
I corsi di questo nuovo esperimento sonoro, della durata di 4 mesi con un solo appuntamento settimanale, hanno un costo di 200 euro, che equivale a 50 euro mensili, retta che supera quella richiesta dai maestri di Terredaria.
In questi quattro mesi, i piccolissimi allievi saranno allenati ad ascoltare la musica: per suonarla, tra qualche tempo, di corsi, se ne organizzerà, probabilmente, un altro. Sempre alla Mabellini.
Il metodo di istruzione di questo corso, sperimentato e promosso dallo statunitense Gordon, che Noemi Franceschi ha studiato dieci anni or sono e messo in opera, con le dovute scremature, in tempi non sospetti, non sarà, così come celebrato da Rai2, un prodotto italiano, pistoiese, ma un bene di consumo a stelle e strisce.
In Comune, la petizione sottoscritta, nel giugno scorso, da 470 firmatari che chiedevano la sopravvivenza dell’associazione, deve essere stata, evidentemente, cestinata, visto e considerato che al di là di parossistici sopralluoghi in zone paludose, di una sede alternativa non se ne è ancora parlato.
Tutto questo mentre quelli di Terredaria stanno ancora aspettando un posto dove poter trasferire le loro piccole, ingegnose, carabattole e riprendere così i lavori interrotti con i circa 4.000 ragazzi che, sordi delle lusinghe della Mabellini, continuerebbero, e volentieri, a restare al piano terra, dove la musica è arte, arte per davvero, arte per chi l’arte parrebbe non poterla esprimere.
Arte per continuare a sopravvivere.

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[Venerdì 20 dicembre 2013 | 07:50 - © Quarrata/news]

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