di GRILLO PARLANTE
MONTAGNA PISTOIESE. Ancora una volta Gambetta Vianna, canguro saltante da una
formazione politica all’altra, dimostra di non conoscere: gli umori degli
abitanti e del sindaco di Abetone; quelli dei cutiglianesi (ad eccezione del
sindaco Carluccio Ceccarelli e suoi accoliti); quelli degli abitanti e degli
assessori di Piteglio (anche qui fatta eccezione del sindaco Claudio Gaggini e
dell’opposizione capeggiata da Valerio Sichi).
Se il nostro avesse qualche
volta visitato i tre Comuni dell’alta montagna avrebbe nettamente avvertito che
l’avversione della gente al Comunone/Dynamone non significa affatto “no al
Comune unico” ma soltanto “ no all’inclusione del Comune di San Marcello”.
I motivi? Alcuni di essi sono storici e
indubbiamente influenzati vuoi dai campanili, vuoi dai comportamenti dei
sanmarcellini a cui si addebita una sorta di spocchia innata degli abitanti di
questa cittadina nei confronti dei residenti nei paesi dell’alta montagna.
Altri invece attualissimi sono collegati alle sciagurate dimostrazioni di
malgoverno della Comunità Montana guidata per anni da esponenti del locale Pci,
Pds, Pd.
Esponenti che evidentemente non sono
più nelle grazie degli organi provinciali e regionali di questo importante partito
che, in luogo di far eleggere a sindaco di San Marcello i vari Valerio Sichi,
Adamo Bugelli & compagnucci della parrocchia, hanno sostenuto la
candidatura della signora Cormio con grande “dispitto” dei suddetti e dei
consiglieri regionali pistoiesi Pd Aldo Morelli e Gianfranco Venturi e da
Antonio Gambetta Vanna politicamente rientrante nella categoria dei Girella così ben
illustrato dal Giusti.
Ma allora perché non si vuol lasciare a
bagnomaria ed in attesa di tempi migliori il Comune di San Marcello (fra l’altro
non obbligato a fondersi) e puntare sul Comune unico formato da Abetone,
Cutigliano e Piteglio? Perché chi dice di volere il bene della montagna non si
incammina in questa direzione? Perché i consigli comunali al completo – alla
luce della recente bocciatura del referendum targato Gambetta Vianna – non si
esprimono sul Comune a tre, senza San Marcello?
In effetti questa scelta che favorisce
i tre piccoli Comuni, non reca danno a quello di San Marcello ed in più
potrebbe consentire allo stesso Pd sanmarcellino di rimuovere le consunte e
squalificate cariatidi che guidano l’attuale dirigenza locale.
A mio avviso al sindaco Danti, al
sindaco Cormio (e a chi l’ha sorretta) va il merito di aver ostacolato e
contribuito a gettare nella discarica quel Comunone/Dynamone caparbiamente
proposto con modalità del tutto “carbonare” e , fortunatamente, sconfitto da
chi ancora si sente in dovere di anteporre agli interessi dei lobbisti il
rispetto delle istituzioni.
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[Sabato 14 dicembre 2013 | 12:17 - © Quarrata/news]
l'interesse di pochi vale più di quello di tantissimi.....
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