Non sarà il caso stemperare
almeno un po’ ironicamente
tutto
questo frenetico entusiasmo…?
All’armi! All’armi!
Si còpran le tombe e sigillino i morti,
I vecchi rottami nessun li
riporti:
Le spade nel pugno, gli allori alle
chiome,
La fiamma ed il nome — di Renzi sul
cor.
Veniamo! Veniamo! Su, o giovani
schiere,
Su al vento dovunque le nostre
bandiere,
Su tutti col ferro, su tutti col fuoco,
Non è certo poco — un Renzi nel cor!
Va’ fuor dal Governo, va’ fuora ch’è
l’ora,
La terra Leopolda, dei suoni e dei
carmi,
Ritorni, qual era, la terra dell’armi;
Di cento catene ci avvìnser la mano,
Ma ancor di Legnano — sa i ferri
brandir.
Bastone tedesco di Merkel non doma,
Non crescon al giogo le stirpi di Roma;
Non vuole più Renzi Merkèl o i tiranni:
Già troppi son gli anni — del duro
servir.
Va’ fuor dal Governo, va’ fuora ch’è
l’ora,
Va’ fuor dal Governo, o vecchio rottàm!
Le case d’Italia son fatte per noi:
È là a Francoforte la banca de’ tuoi;
Tu i campi ci guasti; tu il pane
c’involi;
Pei nostri figliuoli — lavoro vogliam!
Son l’Alpi e i due mari d’Italia i
confini;
Col carro di fuoco rompiam gli
Apennini,
Distrutto ogni segno di vecchia frontiera,
La nostra bandiera — ch’è rossa
innalziam!
Va’ fuor dal Governo, va’ fuora ch’è
l’ora,
Va’ fuor dal Governo, o vecchio rottàm!
Sien mute le lingue, sien pronte le
braccia;
Soltanto al rottame volgiamo la
faccia,
E tosto i vecchiacci saràn rottamanti,
In mar scaricati — e l’Italia vivrà.
Non basta il trionfo su atàviche
spoglie;
Si chiudan ai ladri d’Italia le soglie;
Le genti piddìne son tutte una sola,
Speriamo che a gola — non ci hanno a
tornà.
Va’ fuor dal Governo, va’ fuora ch’è
l’ora,
Va’ fuor dal Governo, o vecchio rottàm!
Se ancora all’Italia portasser gli
assenzi,
Il grido d’all’armi darà tosto il Renzi:
Ei s’arma allo squillo, che vien da Firenze,
E le sofferenze — Lui fuori farà.
E dietro alla rossa avanguardia dei
bravi,
Lui muove d’Italia le tende e le navi:
Già ratto sull’orma, da fido guerriero,
Col dente suo fiero — il mal toglierà.
Va’ fuor dal Governo, va’ fuora ch’è
l’ora,
Va’ fuor dal Governo, o vecchio rottàm!
Dei “vecchi rottami” è caduto
l’orgoglio;
A dir «Cambio tutto!» Matteo è in
Campidoglio;
I vecchi babbioni saluta e fa
fòra,
Bersàn pur adora — Lui pronto a regnar.
Contenta di Renzi fra l’isole e i
monti,
L’Italia ai rottami minaccia le fronti:
Dovunque s’affacci un tristo rottame
Matteo farà fuor quel cascame – nel mar!
Va’ fuor dal Governo, va’ fuora ch’è
l’ora,
Va’ fuor dal Governo, o vecchio rottàm!
[Ps. L. Mercantini]
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[Lunedì 9 dicembre 2013 | 11:20 -
© Quarrata/news]
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