lunedì 2 dicembre 2013

LETTERA APERTA IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE


PISTOIA. In merito alle profonde riforme costituzionali in atto in parlamento di cui si parla pochissimo sui media, il Comitato Pistoiese per la Difesa della Costituzione ha deciso di inviare una lettera aperta a tutti i rappresentanti delle istituzioni (nazionali, regionali, provinciali e comunali) eletti nel territorio pistoiese con poche e chiare domande. Questo per permettere alla cittadinanza di sapere cosa pensano al riguardo i suoi rappresentanti.

Il testo della lettera (consultabile qui) è il seguente:

Ai Parlamentari pistoiesi
Ai Consiglieri Regionali pistoiesi
Alla Presidente della Provincia di Pistoia
Al Sindaco del Comune di Pistoia

Il Comitato Unitario Pistoiese per la difesa della Costituzione, attivo dal 2005 e protagonista, all’interno del Comitato Nazionale “Salviamo la Costituzione – Aggiornarla, non demolirla”, della campagna referendaria che nel 2006 impedì l’entrata in vigore della riforma autoritaria del Centrodestra, Vi invita, in qualità di eletti del nostro territorio, nei diversi ambiti di rappresentanza di ciascuno, ad esprimere pubblicamente la vostra posizione nel merito della modifica dell’art. 138 della Costituzione attraverso il disegno di legge costituzionale n. 813, trasmesso dal Senato alla Camera il 23 ottobre 2013, che fra poco la Camera voterà in quarta ed ultima lettura, senza che, se lo farà con una maggioranza almeno di 2/3, ci sia la possibilità di promuovere un referendum popolare.
In particolare, qualora vi esprimeste a favore di questo disegno di legge, che modifica l’art. 138 con l’istituzione di un “Comitato parlamentare per le riforme costituzionali ed elettorali”, vi chiediamo di rispondere alle seguenti domande:
– Ritenete che la responsabilità della più grave crisi economica, occupazionale e sociale che abbia mai attraversato il nostro Paese in epoca moderna debba essere attribuita alla Costituzione Repubblicana, anziché a scelte sbagliate di gruppi dirigenti sempre più lontani dalla realtà sociale?
– Condividete le affermazioni presenti nella Relazione di presentazione del disegno di legge n. 813, secondo cui l’impianto dello Stato prefigurato dalla II parte della Costituzione “necessiti di essere aggiornato per dare adeguata risposta alle diversificate istanze di rappresentanza e d’innovazione derivanti dal mutato scenario politico, sociale ed economico, per affrontare su solide basi le nuove sfide della competizione globale” e che “L’attuale situazione di crisi economica ha reso non più tollerabili le inefficienze e i nodi irrisolti che il nostro sistema politico e istituzionale si trascina, ormai, da oltre trent’anni”?
– Ritenete che l’attuale Parlamento, frutto di una legge elettorale che la stessa Corte di Cassazione considera incostituzionale, per la deformazione della volontà popolare, a causa di un sostanzioso premio di maggioranza e delle lista bloccate, sia legittimato ad attuare profonde riforme costituzionali?
– Ritenete che la deroga all’art. 138, prefigurata dal disegno di legge n. 813, sia coerente con la lettera e con lo spirito dell’articolo 138, inserito dai Costituenti a conclusione e garanzia dell’intera Carta, attraverso il quale puntuali riforme Costituzionali su argomenti specifici sono state già attuate (non sempre, peraltro, con effetti positivi)? In particolare ricordiamo la riforma del Titolo V del 2001 e, in tempi più recenti, la Legge 20 aprile 2012, con cui, sotto il Governo Monti, il Parlamento italiano ha introdotto in Costituzione il pareggio di bilancio, modificandone gli artt. 81-117-119 a maggioranza di due terzi, senza quindi la possibilità di un referendum confermativo o oppositivo.
– Ritenete che la deroga all’art. 138, che tutela e legittima la stessa Costituzione, sia necessaria per varare quelle riforme su cui c’è ampio consenso sia nel Parlamento che nel Paese (riforma del bicameralismo paritario, riduzione del numero dei parlamentari, abolizione delle province, revisione della riforma del titolo V del 2001) che potrebbero essere introdotte seguendo le normali procedure previste dall’art. 138?
– Siete consapevoli che l’emendamento votato dal Senato ha aperto la strada a veri e propri stravolgimenti dell’impianto costituzionale, rendendo possibile da un lato la modifica degli interi Titoli I, II, III e V, e dall’altro il coinvolgimento delle disposizioni connesse dei Titoli IV e VI?
– Siete favorevoli alla trasformazione dell’Ordinamento della Repubblica da Parlamentare a Presidenziale o Semi-presidenziale?
In attesa di una vostra risposta scritta, o nel corso di un incontro-confronto pubblico da organizzare a breve, Vi porgiamo cordiali saluti.
Federica Santoro e Salvatore Scarola per il
Comitato Unitario Pistoiese per la difesa della Costituzione di Pistoia

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[Lunedì 2 dicembre 2013 | 07:59 - © Quarrata/news]

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