martedì 10 dicembre 2013

RENZI & LETTA, PREMIATA DITTA


di EDOARDO BIANCHINI

Larghe intese, confusioni e un comunicato congiunto che non dice proprio nulla

DETTO TRA NOI (ma anche no), quando salgo in treno, non mi chiedo mai chi ne sarà alla guida. Lo stesso fo quando prendo un volo per dove. Lo stesso hanno fatto tutti i passeggeri della Costa Concordia. Il problema è che non ci si abbia a ritrovare come all’inchino del Giglio.
Che le destre o le sinistre governino, rientra nelle regole del gioco: a volte le une e a volte le altre. È sempre stato così. E non importa: basta che facciano senza rovinare nessuno, senza perdere tempo. Che poi facciano secondo le loro idee, è ininfluente rispetto al correttivo che può adottare chi viene dopo.

Ma ieri sera, purtroppo, mi è capitato, dopo aver visto un bel po’ del programma (a mio giudizio pasticciato) di Del Debbio, di andare a finire come la classica mosca su Porta a porta.
Ed è stata una tristezza assoluta, perché la Signora di Laterina di Arezzo, figlia della Vicesindaca di Laterina di Arezzo, l’avvocata Maria Elena Boschi, addetta alle riforme di Renzi, non è riuscita assolutamente a convincermi.
Per l’amor di Dio! È bellina, sa districarsi bene, ha l’aspetto lindo e sorridente della personcina accattivante, della ragazzina eccellente che è sempre andata bene a scuola e che ha fatto legge di sottogamba: ma non ha detto un accidente. Con più: viene da buona famiglia (borghese) e si vede da lontano. È un male, questo? Tutt’altro: ma la sinistra di oggi è questa, fatta di questi, con queste idee che, in termini storicistici, altro non sono che il ritorno della coda nella bocca del cane perché se la morda?
Ubi sunt qui ante nos in mundo fuere, dove sono quelli che passarono in questa vita prima di noi, dice il canto dei goliardi? Che fine hanno fatto i grandi del Comunismo (non Napolitano, però), quelli degli anni 70, della questione morale, dell’impegno per i lavoratori e per lo sviluppo? Tutti inceneriti dal passaggio di D’Alema?
Me lo chiedo e se lo chiede un socialista riformista (non mi vergogno a dirlo) che si vergogna, però, di una sinistra che ormai è più destra del centrodestra, tant’è che perfino la Nunzia De Girolamo, dai suoi campi, se ne sta con questa gente senza sentirsi assolutamente in imbarazzo – e ieri sera s’è visto bene, dato che sembrava non ci fosse differenza alcuna tra lei e la Boschi, che parevano, sedute vicine, la bionda Maria e la bruna Rachele della Digitale purpurea del Pascoli, due amiche con lo sguardo perso lontano, al futuro.
Ma il top, ieri, si è raggiunto con il comunicato Letta-Renzi o Renzi-Letta, a piacere: “Un incontro lungo, positivo e fruttuoso che conferma il nostro comune impegno. Lavoreremo bene insieme”.
Immaginatevelo – come ha giustamente sottolineato Giorgio Mulé, direttore di Panorama – questo incontro lungo meno di un’ora: all’incirca un esame universitario standard, più corto di un amplesso di due amanti che si desiderano a morte.
Altro che incontro lungo, positivo e fruttuoso e che conferma il nostro comune impegno. Lavoreremo bene insieme!
Mi rivolgo, provocatoriamente, a un amico che stimo, il prof. Roberto Bartoli, per porgli una domanda: che farebbe con uno studente che definisse il Codice Penale «un libro lungo, positivo e fruttuoso che conferma un comune impegno civile e uno strumento con cui lavoreremo bene»?
Mi avessero detto una cosa simile sul Satyricon di Petronio o sulle Metamorfosi di Apuleio, avrei pregato il/la gentile signore/a seduto/a davanti a me di tornare all’esame tre mesi dopo (e dopo avere studiato un po’ di letteratura latina in maniera seria, voglio dire). E non è che non lo abbia fatto, anzi…
È che le parole hanno sensi e peso: pure nei “comunicati congiunti”. E se non dicono niente, esprimono il vuoto che c’è dietro.
Più o meno come accade anche nei salotti buoni dei borghesi, di cui pure Letta fa incondizionatamente parte.
Ha ragione, dunque, chi dice provocatoriamente PD = Partito Democristiano. A volte ritornano e questa è una volta – del resto il Pd è pieno di loro.
E non facciamoci prendere dall’entusiasmo. Torno ancora su quel che è stato detto ieri sera a casa di Vespa: è facile fare il contestatore, ma ora per Renzi la ricreazione è finita.
Saluto il New Deal e la graziosa Signora Boschi, aretina, con un proverbio aretino: Alla prova, disse il cavadenti! Lei dovrebbe saperlo cosa vuol dire.
In bocca al popolo!

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[Martedì 10 dicembre 2013 | 09:42 - © Quarrata/news]

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