sabato 7 dicembre 2013

CARIPIT/PACI, NON È SOLO QUESTIONE DI CULTURA

di EDOARDO BIANCHINI


O si inizia a fare chiarezza su tutto o la città è destinata all’ultimo posto per qualità della vita – Ma il bilancio della Fondazione è davvero ineccepibile?
   Ben ti farà mutar, figliol mio caro:
ben sarà che Fiorenza metta il piede
sopra lo sàccol pistojese avaro.
   E se la volontà di Dio sen riede
a prima vocazione, il tutto amaro
farà passare il mal che l’alma fiède.
   finché l’oscuro non sia fatto chiaro…
[dante]

PISTOIA. Piacevolmente stupito (posso?) stamattina nell’aprire Il Tirreno e nel vedere che il caposervizio di Pistoia, Corrado Benzio, ha affrontato un tema, ma soprattutto un personaggio davvero sui generis: 60 anni di primati e di potere incontrastato, nonostante risultati talvolta assai discutibili, tipo la crisi della Caripit degli anni 90 (che la portò alla Carifi, per poi farla finire in Intesa) o la trombatura in Dc, che ne segnò per sempre il declino politico (almeno quello ufficiale nella balena bianca). E meno male che dopo c’è stato un Pd.

Leggere per esteso la lettera di Geri, che avevamo pubblicato ieri su questo blog, per noi, controvoce di Pistoia, e per quelli che mai di voce ne hanno avuta nonostante le promesse della stampa locale, è stato davvero gratificante: che ci sia un ‘riposizionamento’ dell’informazione locale, pur se tardivo, pur se timidissimo? Speriamo.
Ovviamente, con tutta la prudenza che caratterizza chi dal mondo dell’informazione e dei giornali ha ricevuto solo calci in culo e schiaffi sul muso, mi pongo anche il problema di quella che i cronisti banali definirebbero “una visione a 360°”.
Voglio dire – e suggerire, anche, se mi si consente – che l’icona del (ma è vero? Oggi lo vedremo…) “Cavalier” Prof. Ivano Paci non si esaurisce in questi inimmaginabili e inaccettabili flop da miliardate per giochini da asilo (alla Caritas, per esempio, il Mecenate dà soltanto, se non sbaglio, 150 mila euro…), o da fontanate più o meno insulse di Buren: l’illustre economista cattedratico, mago della finanza pistoiese, antesignano e promotore dell’impegno politico di natura e ascendenza evangelica, è da ricordare ancor più, nelle cronache pistoiesi e non, per l’affare dei 10 milioni di € di Fresh del Monte dei Paschi, un altro mostruoso e sontuoso suo flop poi camuffato sotto un innocuo 20% di rappecettamento in bilancio (in realtà il default è stato dell’80%, non scordiamocelo!).
Questa sua “manovra alla Schettino” è però passata più o meno inosservata – come anche, in qualche modo, sottintende Geri con l’accenno all’avv. Cecilia Turco – in Fondazione e sulla stampa: su di essa non ha detto niente nemmeno il suo collegio sindacale e non se ne sarebbe accorta (se sbaglio chiedo sùbito scusa) neppure la revisora dei conti, quella dottoressa Antonella Giovannetti, compagna di Sabrina Sergio Gori, ex-Sindaca di Quarrata amica di Paci (altrimenti non prendeva il catorcio di Buren), ma poi anche Assessora, la Giovannetti, al bilancio quarratino, ma, soprattutto, revisora dei conti (a occhi bendati…?) anche dei bilanci della stessa defunta Comunità Montana di San Marcello – e proprio nel clou delle massime ruberie e irregolarità (vedi anche qui).
Basta altro, oltre a questo, per cercare di capire come gira il mondo della bella ed eterna Pistoia, degna tana di Vanni Fucci?
O si deve dire in esplicito (pur nel silenzio generale di Chiesa e Politica, di Prefettura e Magistratura) che scrivere in bilancio 2 milioni di € di perdite – anziché 8, come si dovrebbe – potrebbe non andare per niente d’accordo con l’art. 2621 C.C.?
Che ne dite?

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Sabato 7 dicembre 2013 | 10:20 - © Quarrata/news]

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