di Fabrizio Geri [*]
Per l’ex consigliere non servono slogan,
ma un concreto impegno per cambiare definitivamente rotta
PISTOIA. In merito all’area Pallavicini, in particolare sul centro
di conferimento rifiuti e palazzina direzionale di Publiambiente, condivido
quanto è stato già detto e scritto. Cioè che il Dano è un’ottima soluzione e
non richiede alcuna bonifica, che i cantieri comunali sono il sito naturale per
il centro direzionale e che purtroppo è passato il messaggio sbagliato per cui
le isole ecologiche sono un qualcosa di puzzolente che vanno allontanate.
Invitando, indirettamente, i residenti di altri luoghi dove saranno realizzate
a costituire comitati del no. Il tutto senza presentare un piano complessivo di
isole ecologiche e senza parlare di raccolta differenziata e tariffe premianti,
vera battaglia da fare contro il governo nazionale.
Urbanisticamente parlando mi permetto
invece di invitare il sindaco Bertinelli ad attivare tutte le misure a
disposizione del comune per non consentire l’ulteriore cementificazione dell’area
con palazzi e albergo, ennesime colate di cemento dei soliti noti.
Rammento che il Pallavicini Center e
Panorama, oltre ad aver deturpato il paesaggio e sputato sopra al principio di
non consumare il suolo, dal punto di vista delle attività commerciali hanno
irragionevolmente creato una offerta sovradimensionata per la domanda
complessiva cittadina, causando così l’impoverimento e talvolta la chiusura di
tanti esercizi di altri zone tradizionalmente commerciali (centro storico,
viale Adua etc.). Tornando invece al tema rifiuti rammento con rammarico
quando, nel 2009, proposi, assieme al mio gruppo consiliare dei Verdi, la
realizzazione di cassonetti a scomparsa e tessera magnetica nelle nuove
urbanizzazioni. Erano tempi in cui il mattone tirava e si sarebbero potuti
avere, ora, quartieri interi già pronti per organizzare una raccolta
differenziata intelligente e con la TIA (tariffa igiene ambientale) calcolata
esclusivamente sull’indifferenziato conferito!
Peccato che l’allora Pd ci fece marameo:
se avessero seguito quella proposta ora non si sciacquerebbero la bocca con
tanti buoni propositi ma potrebbero vantare e replicare un prassi virtuosa e
utile (per il cittadino e per l’azienda del servizio rifiuti), peraltro diffusa
in diversi comuni toscani, come già allora fu documentato.
Infine un’altra occasione che lanciammo
e rimase puntualmente inascoltata è quella degli oli da cucina usati dalle
famiglie. Sono diffusissimi i consorzi che li ritirano, per ricavarne
biocombustibili o saponi, ed è prassi addirittura in Valdinievole, cosa che,
senza offesa, la dice lunga. Anche le modalità di ritiro o conferimento possono
variare: basta solo avere un po’ di buona volontà e mettersi a un tavolo con
Publiambiente (o con quello che diventerà dopo la fusione con Quadrifoglio e
Asm) e i tanti soggetti interessati a partecipare a questo servizio a vantaggio
di chi vuole lavorare nella green economy.
Adesso la maggioranza in palazzo di
Giano, visto che si proclama amica dell’ambiente e dell’ecologia, coi vari
slogan di circostanza (rifiuti zero, da rifiuto a risorsa …), potrebbe davvero
far vedere che ha cambiato passo e cercare quanto prima di arrivare a dei
risultati concreti sulla filiera degli oli alimentari.
Altrimenti ragionare bene non serve.
[*]
– Ex Consigliere Comunale
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[Venerdì 13 dicembre 2013 | 16:04 - © Quarrata/news]
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