In venti punti (e qualche notarella
aggiuntiva) la storia indicibile di una città che muore di sindrome centrifuga-implosiva
di Giampaolo Pagliai [*]
Al Signor Claudio Nassi
e p.c. a La Nazione, Il Tirreno, Quarrata/news
Gentilissimo Claudio Nassi,
la ringrazio, perché con la sua
signorilità, con il suo equilibrio ed il suo stile da mister, ha espresso idee
che trasudano un grande amore per la nostra piccola grande Pistoia. Forse è
stato un “lapsus calami”, anzi, pardon, un “lapsus computer”, ma non siamo
52esimi, come lei ha scritto, su 106, bensì 72esimi.
Anche io che sono nato a Pistoia ci
voglio morire e non scapperò mai altrove.
Quando voglio stupire qualcuno chiedo
quanti cimiteri attivi abbiamo a Pistoia e quante chiese, e di queste chiese
chiedo quante sono quelle romaniche. Nessuno al mondo ci batte: 50 cimiteri,
circa 180 chiese, e di queste, 20 romaniche. Ma tutto questo al Sole24Ore
non lo sanno.
Però…
- Siamo
l’unica provincia in Italia che ha un capo della procura a “bagnomaria” da
due anni. Io sono con lui e contro il Csm
- Siamo
la città premiata per l’attenzione verso i bambini ma anche coinvolta
nelle vicende del “Cip e Ciop” e della tragedia del piccolo Mattia, “scosso”
all’asilo nido
- Siamo
la città di “Appaltopoli”, dove l’unico colpevole politico è un capro
espiatorio che non è mai stato neanche consigliere comunale
- Siamo
la città dove i presunti responsabili delle morti di amianto sono stati
nominati amministratori di partecipate comunali mentre erano rinviati a
giudizio ed il nostro comune è stato l’unico in Italia a non costituirsi
parte civile
- Siamo
la città, che prima di Prato, è stata coinvolta, proprio nel cuore del
comune, per i permessi facili ai cinesi
- Siamo
la città che ha regalato ad un privato la casa del combattente oltretutto
in modo illecito e illegittimo
- Siamo
la città che ha costruito il nuovo ospedale in un pantano
- Siamo
la provincia dove sono spariti alcuni milioni di euro della comunità
montana e non ci sono colpevoli politici
- Siamo
la città dove il comandante della polizia municipale non è in servizio da
molti mesi per cause di forza maggiore
- Siamo
la città che sembra abbia permesso ad alcuni di lucrare illecitamente
sugli impianti sportivi comunali del Legnorosso
- Siamo
la provincia che ha avuto impianti di smaltimento rifiuti coinvolti in
traffici non chiari e comunque non a norma
- Siamo
la città che da oltre 23 anni attende la ristrutturazione del bacino di
Gello
- Siamo
la città dove tutti i poteri, forti e deboli, sono alleati tra di loro
- Siamo
la città “dei bianchi e dei neri” ma in realtà lo strapotere di chi
comanda non ha controlli di sorta e opposizione alcuna
- Siamo
la città dell’Aias e dell’Apr, diverse ma con la stessa partita iva
- Siamo
la provincia del CII (Centro iniziativa impresa) che ha fatto una brutta
fine, compresi i 5 milioni di euro di capitale sociale
- Siamo
la città della Breda, in crisi da decenni soprattutto perché qualcuno la
vendette a Napoli per un piatto di lenticchie
- Siamo
la prima città del mondo che negl’ultimi 40 anni ha visto diminuire le
corse ed allungare i tempi di percorrenza con il capoluogo di regione
- Siamo
l’unica città dove la contraffazione di documenti presso l’archivio
comunale è colpa esclusivamente del capo degli uscieri, che senza motivo,
si presta ad una azione così riprovevole
- Siamo
la città di un dirigente Asl messo in mora per un buco alla Asl di Massa
ma premiato per l’efficienza a Pistoia; però non siamo l’unica città dove
una fondazione bancaria ha investito 10 milioni di euro nel nulla del
Monte dei Paschi.
Siamo anche la città dove un prefetto,
eccellente e attento, distribuisce cavalierati, commende ed onorificenze di
vario genere a personaggi che hanno dato lustro alla comunità e lo fa
addirittura laicamente come si addice ad un prefetto della Repubblica italiana,
in Cattedrale, anche in questo siamo unici in Italia.
Siamo una provincia bellissima ma che
da troppo tempo è stata colpita da una sindrome centrifuga e implosiva. Siamo
una provincia di ben pensanti e di vincitori, nel senso di voler montare sempre
sul carro di chi vince.
Infine, mi permetta una confidenza.
Sono geloso di lei perché amiamo entrambi la stessa “Signora”, bella ma, ahimè,
dai facili costumi.
Giampaolo Pagliai
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 11 dicembre 2013 | 18:49 - © Quarrata/news]
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