FIRENZE. Dare voce ai pendolari, raccontando nel dettaglio all’amministratore
delegato di Ferrovie dello Stato Mauro Moretti, interlocutore principale di
ogni viaggiatore che usi il treno, le proprie esperienza a bordo dei treni
regionali che circolano in Toscana. Questo ha fatto il presidente della Regione
Enrico Rossi che oggi ha inviato una lunga e dettagliata lettera a Moretti,
Rete ferroviaria, Trenitalia e, per conoscenza, anche al ministro dei trasporti
Maurizio Lupi, ai presidenti delle commissioni trasporti di Camera e Senato e
ai parlamentari toscani.
Treni in ritardo, carrozze gelate, toilette chiuse, scambi che non funzionano a causa del freddo (nonostante le promesse di interventi specifici fatte e ripetute negli anni scorsi), guasti al materiale rotabile, guasti nelle stazioni: questo lo scenario che Rossi dipinge nei dettagliati resoconti dei suoi viaggi. Allo stesso tempo, però, il presidente cera una soluzione, ribadendo la disponibilità della Regione a collaborare per un miglioramento del servizio, nell’interesse generale degli utenti.
La lettera
“Carissimo Moretti – ha scritto Rossi nella lettera – Un vecchio adagio dice che ‘l’occhio del padrone ingrassa il cavallo’. Essendo il presidente della Toscana e dovendo occuparmi del ‘cavallo’ di ferro ho deciso di vedere con i miei occhi lo stato effettivo del trasporto regionale di cui voi siete i gestori.
Questo mio viaggio sui treni regionali mi ha consentito di verificare disagi e problemi dei pendolari che vorrei segnalare alla vostra attenzione affinché possiate intervenire per migliorare il servizio, sapendo che la Regione, come dimostrano anche le recenti scelte, è interessata e disponibile. C’è poi anche un altro scopo, che è quello di mantenere vivo l’interesse della politica e dei media sul funzionamento di questo servizio, che a mio avviso è stato enormemente trascurato, concentrando tutta l’attenzione e gli investimenti sull’Alta Velocità.
Per questo invierò, per conoscenza, questa lettera anche ai parlamentari della Toscana e ai membri della Commissione trasporti della Camera e del Senato, confidando che produca qualche effetto.
Dai gestori del servizio invece mi aspetto una risposta puntuale alle questioni emerse durante questi viaggi e che di seguito Vi segnalo, ben sapendo che non a tutto si può dare immediata soluzione”.
La lettera prosegue con l’elenco dettagliato delle esperienze del presidene a bordo dei treni regionali, con resoconto dei disagi riscontrati:
Linea Motevarchi-Firenze
“Ho preso il treno alle 7.08 – scrive Rossi – alla stazione di Montevarchi. Una struttura che si presenta bene con uno sportello aperto, una sala d’attesa calda e pulita. La linea è complessivamente ben servita con numerosi treni. Anche se problemi non mancano: relativi al materiale rotabile e all’infrastruttura, che è diventata insufficiente causando notevoli disagi e ritardi. A testimonianza della vecchiaia e usura del materiale si può notare che il treno – sempre per Firenze –, che precede quello in cui salirò, è lunghissimo, composto da vecchie e riciclate carrozze, tanto che per spingerle sono necessari due locomotori;
insomma una soluzione raffazzonata che testimonia i ritardi enormi accumulati nel ricambiodei treni destinati ai pendolari.
Il treno su cui salgo è un Vivalto, caldo e ospitale, ma già alla stazione di Figline si riempie come un uovo e i viaggiatori restano in piedi accalcati su corridoi e scale; i pendolari mi dicono che in quella circostanza era meglio del solito; usualmente si viaggia pigiati come sardine. Sono stato informato che una settimana dopo siete intervenuti aggiungendo una carrozza e rispettando così gli accordi presi con l’assessore Vincenzo Ceccarelli.
Ma i problemi non sono finiti. Infatti se il nostro treno arriva puntuale a
Firenze quello successivo riporta invece un ritardo di ben 45 minuti,
scatenando le ire dei passeggeri sulla mia pagina Facebook.“Carissimo Moretti – ha scritto Rossi nella lettera – Un vecchio adagio dice che ‘l’occhio del padrone ingrassa il cavallo’. Essendo il presidente della Toscana e dovendo occuparmi del ‘cavallo’ di ferro ho deciso di vedere con i miei occhi lo stato effettivo del trasporto regionale di cui voi siete i gestori.
Questo mio viaggio sui treni regionali mi ha consentito di verificare disagi e problemi dei pendolari che vorrei segnalare alla vostra attenzione affinché possiate intervenire per migliorare il servizio, sapendo che la Regione, come dimostrano anche le recenti scelte, è interessata e disponibile. C’è poi anche un altro scopo, che è quello di mantenere vivo l’interesse della politica e dei media sul funzionamento di questo servizio, che a mio avviso è stato enormemente trascurato, concentrando tutta l’attenzione e gli investimenti sull’Alta Velocità.
Per questo invierò, per conoscenza, questa lettera anche ai parlamentari della Toscana e ai membri della Commissione trasporti della Camera e del Senato, confidando che produca qualche effetto.
Dai gestori del servizio invece mi aspetto una risposta puntuale alle questioni emerse durante questi viaggi e che di seguito Vi segnalo, ben sapendo che non a tutto si può dare immediata soluzione”.
La lettera prosegue con l’elenco dettagliato delle esperienze del presidene a bordo dei treni regionali, con resoconto dei disagi riscontrati:
Linea Motevarchi-Firenze
“Ho preso il treno alle 7.08 – scrive Rossi – alla stazione di Montevarchi. Una struttura che si presenta bene con uno sportello aperto, una sala d’attesa calda e pulita. La linea è complessivamente ben servita con numerosi treni. Anche se problemi non mancano: relativi al materiale rotabile e all’infrastruttura, che è diventata insufficiente causando notevoli disagi e ritardi. A testimonianza della vecchiaia e usura del materiale si può notare che il treno – sempre per Firenze –, che precede quello in cui salirò, è lunghissimo, composto da vecchie e riciclate carrozze, tanto che per spingerle sono necessari due locomotori;
insomma una soluzione raffazzonata che testimonia i ritardi enormi accumulati nel ricambiodei treni destinati ai pendolari.
Il treno su cui salgo è un Vivalto, caldo e ospitale, ma già alla stazione di Figline si riempie come un uovo e i viaggiatori restano in piedi accalcati su corridoi e scale; i pendolari mi dicono che in quella circostanza era meglio del solito; usualmente si viaggia pigiati come sardine. Sono stato informato che una settimana dopo siete intervenuti aggiungendo una carrozza e rispettando così gli accordi presi con l’assessore Vincenzo Ceccarelli.
Quando un treno accumula un ritardo simile vuol dire che qualcosa non ha funzionato. Questa volta mi dicono che la responsabilità è dovuta agli scambi gelati. Pensavo che dopo la mia protesta del 2010 si fosse proceduto ad attrezzare tutta la rete regionale di scambi riscaldati elettricamente. Mi par di capire invece che non è così. Mi domando cosa si aspetta; il costo di queste tecnologie non supera qualche decina di migliaia di euro. Vi chiedo dunque: il piano di installazione delle serpentine è già avviato? Ci si fermerà solo alle città capoluogo o, come io ritengo, interesserà tutta la rete regionale?
L’altro tema che mi viene posto anche dalla vicensindaco di Montevarchi, che ho incontrato sul treno, riguarda il viaggio di ritorno pomeridiano. Mi spiego: l’aumento dei treni sulla linea di Alta velocità, utilizzata anche da parte dei regionali, costringe spesso i treni del pomeriggio ad attendere il transito di quelli veloci che hanno la precedenza. Mi dicono che si sta pensando di trovare soluzioni a queste pause che provocano continui ritardi di 15-20 minuti con disagi per migliaia di persone.
Vorrei essere informato su quali iniziative sono in corso; quale è il loro costo e quali i tempi di realizzazione”.
Linea Pistoia-Firenze
“Martedì 10 dicembre – continua il presidente – mi sono recato alla stazione di Pistoia che, come sai, si dirama verso Firenze e verso Bologna (con la vecchia Porrettana) e verso Lucca-Viareggio con un binario unico. Qui è ancora fresca la figuraccia fatta domenica, sempre da Trenitalia, con il treno dei mercatini della montagna, realizzato con i finanziamenti della Regione, partito con 400 viaggiatori e mai arrivato a destinazione perché bloccato nei pressi di Piteccio a causa del dislivello che non riusciva a superare; si è dovuti ricorre ad un servizio sostitutivo dei bus sciupando così una giornata di festa e di valorizzazione del treno e della montagna pistoiese.
L’idea di rilanciare a fini turistici le linee minori, anche per poterle conservare e utilizzare per i pendolari, è per noi una scelta strategica. Ma vi domando: voi siete in grado di garantire che anche i turisti non restino a piedi? Noi vorremmo fare questa scommessa non solo sulla Porrettana ma anche sulle altre linee storiche e minori. Ripeto: voi siete interessati a questa prospettiva?
Come dicevo martedì ho preso il treno delle 7.40 da Pistoia, dove ho trovato una gran folla di studenti lavoratori, inferociti per i ritardi che registrano usualmente i treni sia in direzione di Firenze che verso Viareggio. La situazione era veramente estrema, con numerosi treni che viaggiavano con ritardi superiori a trenta minuti.
Pare che tutto questo si ripeta di frequente, così mi hanno confermato alcuni pendolari con cui ho parlato, e che potreste verificare anche dalle vostre email che regolarmente ci inviate sull’andamento del servizio. Il mio treno, quello che sarebbe dovuto partire alle 7.50 per Firenze è stato soppresso. Sono salito sul treno 3025, che doveva partire alle 7.32 ma lo ha fatto invece alle 8.50, con ben 78 minuti di ritardo, ed è arrivato a Firenze alle 9.40. Qui non è tanto questione di materiale rotabile, anche se ho trovato una carrozza gelida e con il bagno fuori servizio. Il guasto principale e la causa del ritardo sembra in questo caso riguardare la linea, l’infrastruttura ferroviaria. Questa volta a difettare è stato l’impianto di distanziamento. Ma a quanto ci risulta è tutta la linea che avrebbe bisogno di una maggiore manutenzione, soprattutto nella tratta a binario unico che collega Viareggio a Pistoia. Trasformare quella tratta a binario unico in una a doppio binario sarebbe il vero salto di qualità per la Toscana e renderebbe il servizio anche per Lucca e Viareggio competitivo con l’auto.
Siamo fortemente determinati a fare questi investimenti sui due binari; investimenti il cui valore complessivo dovrebbe aggirasi oltre i 300 milioni. Siamo disposti a fare la nostra parte ma vorremo sapere se la Rfi è disposta a fare la sua; magari utilizzando parte di quei 3 milairdi che lei ing. Moretti ha dichiarato di voler investire sui treni regionali. Intanto bisogna accelerare i tempi per l’eliminazione dei due passaggi a livello che rallentano e in certi casi ostacolano il flusso dei treni. La Regione ha stanziato per questo circa 30 milioni, chiedo che si proceda quanto prima all’appalto dei lavori. Ma intanto non si può star senza far nulla perché quello che ho visto in questi giorni, e che purtroppo come dicevo tende in misura più o meno grande a ripetersi spesso, non è un servizio ma il suo contrario”.
Terminati i resoconti delle sue esperienze dirette, Rossi tira le fila della riflessione ricordando a Moretti che i troppi disagi rendono il servizio ferroviario regionale, “Un disservizio che lascia gli studenti a spasso nelle stazioni perdendo ore di lezione, mentre chi deve timbrare il cartellino e non ha orari flessibili viene costretto ad usare altri mezzi per i propri spostamenti. L’incertezza sugli orari crea tensioni, proteste, angoscie e stress; nonostante tutto questa linea ha registrato un aumento degli utenti di oltre il 20% in cinque anni a riprova delle potenzialità che potrebbe avere se rimodernata e resa efficiiente e affidabile”.
“Dunque – aggiunge il Presidente – occorre progettare e finanziare il raddoppio, far partire i lavori dei sotto passi, accanto a un intervento urgente di RFI sulle tecnologie di segnalazione e su quant’altro necessario – ad esempio una buona manutenzione – può essere fatto per migliorare la rete ferroviaria.
Sarebbe molto utile se RFI inviasse a seguito di queste richieste una risposta che ci metta in condizioni di poter rassicurare gli utenti della linea sul nostro e vostro impegno.
Possiamo avere dimenticato molte cose e forse siamo stati imprecisi sia nell’analisi che nelle richieste formulate ma ciò che ci preme è mantenere viva l’attenzione e sollecitare gli interventi necessari per dare ai cittadini miglioramenti apprezzabili sulla percezione di un diritto fondamentale come quello alla mobilità; quella linea è sostanzialmente sotto il limite di ciò che è essenziale e che dovrebbe essere garantito”.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 11 dicembre 2013 | 18:17 - © Quarrata/news]
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