mercoledì 11 dicembre 2013

PD. ALESSANDRO GIOVANNELLI DOPO IL VOTO DELLE PRIMARIE


PISTOIA. Desidero, innanzitutto, ringraziare di cuore i tanti splendidi volontari che hanno reso possibile questa ennesima giornata di straordinaria partecipazione. Vorrei ringraziarli per il tanto lavoro compiuto ai seggi durante la lunga e faticosa giornata di ieri e nello svolgimento dei preparativi nel corso dei giorni precedenti. Vorrei veramente che questo mio ringraziamento potesse arrivare ai tanti militanti, poco meno di 200, che, con mirabile passione, hanno fatto sì che la giornata di ieri possa essere ricordata veramente come una grande festa della democrazia. Una festa svoltasi nel migliore dei modi, con le operazioni di voto che, per 12 ore, hanno dato ai nostri concittadini la possibilità di esprimere la propria preferenza senza alcun intoppo procedurale. Una festa che ha portato oltre 9.100 persone –iscritti ed elettori del Partito Democratico – ai 23 seggi allestiti nel Comune di Pistoia.

Un risultato straordinario. Un risultato che solo il PD, oggi, è in grado di produrre.
Il voto ha sancito la vittoria nettissima di Matteo Renzi, il nuovo Segretario nazionale di tutti noi. Una vittoria talmente chiara nei numeri da affidare al Segretario la grande responsabilità di saper corrispondere nei fatti alle grandi aspettative e speranze che ha saputo suscitare tra i nostri militanti e tra tutti coloro che ritengono che il PD sia l’unica risposta sensata ad una politica sempre più caratterizzata da uno scivolamento verso pericolosi “estremi” i cui protagonisti – personaggi che rispondono al nome di Beppe Grillo e Silvio Berlusconi – hanno saputo raccogliere, negli ultimi anni, il consenso di tante persone. Anche – dobbiamo ammetterlo – di un pezzo della “nostra gente”. È su questo che, fino ad oggi, il PD ha fallito. Non ha saputo rappresentare coloro che avrebbe dovuto rappresentare: gli ultimi, i più deboli, i più fragili. Non ha saputo dare voce a chi non ne ha, dimostrandosi pesantemente inadeguato di fronte alle sfide inedite di un mondo che sta cambiando radicalmente e rapidamente. Non ha saputo dare risposte chiare nel momento in cui il Paese sprofondava nella peggiore crisi della storia repubblicana.
Ancora oggi il nostro Partito rischia di rappresentare una grande occasione mancata. A maggior ragione dopo aver messo un cuneo profondo con la propria base quando 101 Parlamentari – nel momento in cui i nostri rappresentanti istituzionali avrebbero dovuto dimostrare che il rinnovamento messo in atto con le Primarie del 30 dicembre 2012 non era solo di facciata – hanno attentato, se non alla vita del Partito, almeno alla sua credibilità. Individuando in Romano Prodi, “padre nobile” del Partito Democratico, la vittima di turno da sacrificare sull’altare di correntismi senza freni.
Nei suoi primi sei anni di vita il PD non ha saputo darsi un’identità riconoscibile. Ha provato, talvolta maldestramente, ad essere il Partito di tutto e di tutti – e del loro contrario – , senza compiere le necessarie scelte di campo.
Fin dall’inizio di questa fase congressuale ho ripetuto come fosse arrivato il tempo di dare inderogabilmente una svolta a questo stato dei fatti. Perché, nonostante tutto, il PD è l’unico soggetto politico in grado di cambiare le sorti del nostro Paese. Il grande successo di queste Primarie, che ha portato alle urne quasi 3 milioni di persone, ci dimostra che per molti rappresentiamo l’ultimo presidio di fronte a derive populistiche se non, addirittura, anti-democratiche.
A torto o ragione – saranno i fatti a dimostrarlo – avevo trovato più convincenti, proprio sui temi dirimenti che ho brevemente riassunto, le posizioni degli altri due candidati in campo, Gianni Cuperlo ­che ho convintamente sostenuto – e Giuseppe Civati. Più convincenti a mio avviso su giustizia sociale e diritti civili; ma anche sulle politiche economiche. Più convincenti sulla questione fondamentale – visto che si sceglieva il Segretario – della forma Partito e del ruolo del Segretario.
Ma le Primarie ci consegnano, come avevo detto all’inizio, un risultato chiarissimo. La nostra gente ha scelto Matteo Renzi che oggi è anche il mio Segretario. L’auspicio è che possa avviare, facendo propri i sentimenti di tanti elettori, una fase nuova per il PD. Una fase di vera e propria “rifondazione” nella quale, al necessario rinnovamento della classe dirigente da attuarsi subito, si faccia della chiarezza delle idee e delle proposte il tratto caratterizzante ed identitario di un Partito finalmente all’altezza della bisogna. Sarà possibile solo lavorando giorno dopo giorno, dedicando al Partito uno sforzo eccezionale che vada al di là dell’obiettivo, pur importante, di costruire un orizzonte di Governo targato PD.
Perché il Paese ha bisogno non solo di un Governo che sappia attuare le riforme necessarie, ma anche di un Partito che, nella chiarezza della proposta, possa interpretare i bisogni di coloro che chiedono di sentirsi rappresentati da una moderna forza di Sinistra, capace innanzitutto di dire che il proprio compito è quello di diventare ciò che avremmo dovuto essere fin dall’inizio: il Partito del lavoro – per davvero, e non solo a proclami – , il Partito della lotta senza quartiere alle rendite; un grande Partito popolare e radicato sul territorio. Un Partito che non sia una sorta di comitato elettorale permanente, ma un luogo di confronto, di elaborazione di idee, di sintesi politica tra le parti. Un Partito che, appunto, porti finalmente la politica al centro del proprio progetto.
Chiudo facendo un sentito “in bocca al lupo” a Matteo Renzi e alla sua Segreteria – una Segreteria composta da persone di sua fiducia e costruita senza contrattazioni sui posti o interminabili confronti preliminari, come personalmente ritengo sia giusto fare – per un percorso, certamente complicato, che dovrà vedere l’impegno comune di tutti coloro che – nei fatti e non a parole – intendono cambiare tutto ciò che c’è da cambiare. A partire dai territori dove gruppi dirigenti appena rinnovati dovranno essere il braccio operativo di questo cambiamento.
Alessandro Giovannelli
Segretario comunale Pd Pistoia­
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[Mercoledì 11 dicembre 2013 | 16:05 - © Quarrata/news]

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