Sono stati costretti a dirottarsi su
Sarripoli
PISTOIA. Vorrei sapere quale mago, o quali maghi, hanno deciso di
costituire il seggio a Sarripoli per le primarie del PD. Costringendo così, sia
gli elettori di Gello che quelli di Campiglio a recarsi a Sarripoli per
esprimere il voto. Mai successa una cosa del genere. Qual è la ragione? Forse
incentivare l’astensionismo? La strada per Sarripoli non è delle più agevoli.
Ma non si dovrebbe fare il possibile per agevolare la partecipazione?
Forse
tale decisione è legata ad una questione di costi? Forse ha pesato la
difficoltà a reperire la sede a Gello? Non si poteva scegliere il seggio di San
Felice, come la volta scorsa? Chi l’ha deciso abbia il coraggio di spiegare
agli elettori di Gello e di Campiglio quale è stato l’elemento di discrimine
che ha fatto prendere tale decisione
La mattina di domenica 8, giorno delle
primarie, non avendo ancora comprato il giornale, mi sono fermato vicino al
ponte di Gello per controllare un manifesto appiccicato al muro con l’elenco
delle sezioni e relativo seggio per il voto. Sul posto c’era già un signore, anche
lui di Gello, che scrutava il manifesto, e gli chiedo: “Dove si va a votare?”. E
lui risponde: “Ci toccherà andare a Sarripoli e pure Campiglio” e poi aggiunge:
“Ma questo PD quando la smetterà di farsi male da sé!”. E se n’è andato.
Controllo anch’io il manifesto ed
effettivamente è così: Gello e Campiglio devono andare a votare a Sarripoli. Mi
interessa sapere dove va a votare anche la frazione di Piazza, ma dopo attenta
verifica constato che sul manifesto non esiste Piazza. Più tardi, ho verificato
che neanche sui quotidiani è menzionata. È stata proprio una dimenticanza? Una
svista? O come Gello e Campiglio è incappata nell’opera di qualche mago?
A questo punto, non rimane che fare i
complimenti a quegli elettori di Gello, di Campiglio e di Piazza, che
nonostante le difficoltà, sono andati a votare. Sono degli “eroi”. Mentre a
nome di coloro che avrebbero voluto, ma visto le difficoltà hanno rinunciato,
si chiede che vengano fatte pubbliche scuse.
Solo così si può sanare questo affronto
e rendersi consapevoli del torto che è stato inflitto a quell’elettore che
avrebbe voluto votare e ha dovuto rinunciare perché gli è stato ridotto, se non
tolto, un diritto inalienabile, quello di poter votare.
Lettera firmata
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[Mercoledì 11 dicembre 2013 | 19:08 - © Quarrata/news]
Amico, non te la prendere. A Campiglio, Gello e Piazza i comunisti sono scomparsi ed il seggio era inutile. Sei rimasto ai voti di "cellula"? Adeguati, amico! P.S. Il termine "amico" si usava e si usa fra democristiani. Cominci a capire il contr'ordine compagni?
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