mercoledì 7 settembre 2011

BELL’ITALIA, AMATE SPONDE




pur vi torno a riveder!
Trema in petto e si confonde
l’alma oppressa dal piacer.

Ma qualcosa qui non torna
con il Berti, che a parlar,
mille cose ognora sforna,
ma lui sa ben guadagnar…

È un tentativo di riscrittura di una canzonetta del Monti vergata, qualche anno fa, per elogiare il grande Bonaparte.
Ma lì si faceva la storia. Qui, al contrario, si disfà.
Pensate: dagli anni 60 in poi ci hanno dato a intendere che le classi erano entità in perfetta e costante dialettica di scontro.
E guardate, invece, cos’è successo oggi: all’interno del Pd comandano, in maniera vergognosamente esibita, i vetero-Dc, e i comunisti (oggi post) si sono trasformati in neoborghesi dalle tasche senza problemi e dalle pantofole con caldo pelo di pecora.
Sì. C’è qualcosa che non torna e che non può tornare. In nessun modo.
Pensate, per esempio, a Berti che arringa la folla in piazza del Duomo. La folla in sciopero – lo sciopero dei 4mila – perché niente va; perché il governo è cattivo e taglia fondi a comuni, province e regioni; perché la gente è vittima della crisi economica, della recessione, della stagnazione, dell’assalto ai diritti dei lavoratori al posto di lavoro, alla pensione e al rispetto della loro dignità e… bla, bla, bla.
Poi date un’occhiata al reddito del sindaco (110.860 €) e chiedetevi, popolo dello sciopero, come si possa credere a un predicatore così.

Sì. C’è proprio qualcosa che non torna in questa Bella Italia, amate sponde
e.b. blogger
Cliccare sulle immagini per ingrandirle.
[Mercoledì 7 settembre 2011 – © Quarrata/news, 2011]

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