Bianco o nero, destra o sinistra, buono o cattivo. Pubblico o privato.
Temo l’atteggiamento manicheo al cospetto dei colori (indosso calzini spaiati), delle strade (le studio tutte, per evitare i semafori) e degli umori (il mio è sistematicamente instabile, per fortuna), figuriamoci delle possibilità e delle opportunità.
L’unica cosa da difendere ad oltranza, sotto il segno della sicurezza e della dignità, è il posto di lavoro: di tutto il resto si può discutere, anzi, è meglio farlo. E poi prendere decisioni assennate, che si rivolgano al domani. E che sia un domani migliore.
Quando fui preventivamente allontanato da Tvl, oltre dieci anni fa, reo di aver rivolto una domanda (all’attrice Giuliana De Sio) più indispensabile che inopportuna durante la cerimonia di premiazione al Vallecorsi, a parte una lettera di solidarietà/dissenso firmata da Paolo Bruni, non ho ricevuto altro.
Erano altri tempi, forse, o si vivevano altre urgenze; sicuramente dominavano altre demagogie.
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[Venerdì 2 settembre 2011 – © Quarrata/news, 2011]
E' TANTO, TROPPO CHE ASPETTIAMO UN DOMANI MIGLIORE. CI DOBBIAMO ANCORA CREDERE?
RispondiEliminaLucia Vannucchi
"Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste" Martin Luther King
Commento al commento: la speranza è prima di tutto una virtù. Ma è anche una condizione razionale; ed anche ragionevole. Il silenzio delle persone oneste è sempre più facile da (inter)rompere. (E.B.)
RispondiEliminaÈ bene chiarire che E.B. non è e.b. blogger - che non esita, come ben sapete, a identificarsi.
RispondiEliminaGrazie.
e.b. blogger