PISTOIA. Stamattina Alessandro Capecchi esce così su La Nazione:
Il capogruppo del Pdl Alessandro Capecchi prende posizione sul bilancio del Comune. In particolare Capecchi fa riferimento alla scelta annunciata dal sindaco di rinunciare all’auto blu e all’assunzione di un giornalista per il rendiconto di mandato.
« Sono scelte apprezzabili — dice Capecchi che noi stessi, senza il clamore dei giornali, avevamo anche recentemente suggerito. Ma si tratta di poche gocce in un mare di debiti, e di provvedimenti che da soli spostano poco o nulla (se non nell’immaginario collettivo) rispetto ai problemi mastodontici del bilancio comunale».
«Non è colpa del Governo se il Comune di Pistoia, testardamente, ha voluto in questi anni mantenere un’impostazione dei servizi da anni 70’, chiudendo gli occhi davanti all’evidenza e rinviando di continuo – con escamotage contabili e vendita di patrimonio – una inevitabile correzione dei conti tra entrate (in diminuzione) e uscite (sempre in crescita)».
«Non è colpa di nessuno - prosegue - se non di chi ha governato negli ultimi 20 anni, se per fare opere faraoniche si è progressivamente bloccata (anche con la rinegoziazione dei mutui a scadenze siderali) la capacità di finanziare nuovi interventi, perché la spesa corrente è ingessata dal personale e dalle spese fisse (tra cui le rate dei mutui)».
«Non è colpa di nessuno — aggiunge — se non di chi ha politicamente coperto scelte inopportune, se il Comune ha rinunciato ad una diversa e più funzionale programmazione dello sviluppo, svilendo i servizi rivolti alle imprese ed ai professionisti (ufficio tecnico, commercio) ed approvando piani urbanistici vincolanti e recessivi per valorizzare unicamente alcuni settori (nido su tutti)».
«Non è colpa di nessuno infine, se non di dirigenti sempre politicamente coccolati e mai veramente selezionati, se il Comune in questi anni ha inanellato una serie di sconfitte giudiziali con relativi debiti fuori bilancio da milioni – l’ultima di pochi giorni fa - senza mai farsi restituire un euro dai responsabili».
«Quel che ci attende quindi, complice una crisi mondiale sempre più complessa, è un periodo di forte dimagrimento della spesa, condito da trasferimenti statali e regionali in ulteriore diminuzione e da un incerto federalismo fiscale. Occorre perciò che i territori si attrezzino per ridare slancio all’economia, liberando risorse (anche con tagli di sovrastrutture e organi di sottogoverno) e favorendo una vera concorrenza, con tempi certi e procedure snelle, trasparenti ed omogenee di approvazione dei progetti».
Conclude Capecchi: «Meno assessori, meno direttori generali, meno dirigenti e funzionari: recuperando ai luoghi di discussione politica, alle assemblee elettive, il meglio che la società civile, il mondo del volontariato, le imprese possono dare in termini di classe dirigente e accantonando la contrapposizione preconcetta per trovare insieme, e perseguire con forza, senso di responsabilità e sacrificio, le soluzioni migliori nell’interesse generale».
Bravo. E belle parole. Ma perché, invece di scrivere sui giornali, non avete sfibrato il Pd ogni giorno, ogni ora, ogni momento, liofilizzando la pazienza della Corte dei Conti e delle altre sedi istituzionali? E perché non vi muovete nella direzione dell’omissione di Berti & C., se non hanno fatto pagare i responsabili, regalando loro quattrini della gente?
È vero che il Pd è onnipotente, ma, come dice il proverbio, gutta cavat lapidem, una goccia scava la pietra.
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[Lunedì 12 settembre 2011 – © Quarrata/news 2011]
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