PISTOIA. In un film famoso di qualche decennio fa, In nome del Papa Re (1977), Salvo Randone, nella parte del Papa Nero, cioè del Generale dei Gesuiti, rispondeva al suo segretario che la Chiesa doveva negare ogni addebito, sempre negare ogni colpa, tanto più l’evidenza.
Lo stesso accade fra i politici – anche di sinistra – che dalla Chiesa hanno imparato, da sempre, la fede incrollabile nell’etica del potere.
La Nazione ha parlato di degrado di Pistoia dandone le prove? E l’assessore Lucchesi risponde che non è vero.
Ecco l’intervento:
Il patrimonio ferito
La risposta del comune alla nostra denuncia
«Degrado? Per noi non esiste»
L’assessore Lucchesi: «Pochi i vandali, situazione migliorata»
Degrado fra le vie del centro? Non secondo l’amministrazione comunale. Malgrado quanto denunciato ieri dal nostro giornale con foto inequivocabili, per l’assessore al commercio Barbara Lucchesi, «il miglioramento rispetto agli scorsi anni è netto». «Merito – sostiene – delle nuove regole sugli orari e della responsabilità dei gestori dei locali. Non è possibile scaricare su tutti l’irresponsabilità di pochi – continua riferendosi a chi scrive su monumenti o fa i propri bisogni sul Battistero». Quanto poi a una maggiore presenza dei vigili urbani, Lucchesi la ritiene auspicabile ma non possibile, «a causa dei tagli e dei vincoli ai bilanci comunali imposti dal Governo». A pensarla in modo assai diverso è invece l’opposizione a Palazzo di Giano, da cui si lanci l’allarme: «Continuando di questo passo – prevede il capogruppo Pdl Alessandro Capecchi – il centro di Pistoia rischia di far la fine di quello di Prato, da cui i residenti stanno ormai scappando. Ha ragione lo storico Petracchi quando dice che si sta trasformando in un grande fast food: tutto sembra essere dovuto a chi viene da fuori, in una visione consumistica che, seppure importante, deve necessariamente essere riequilibrata. Tornare indietro non è facile, ma il centro deve essere valorizzato anche per funzioni diverse da quelle legate alla movida. Anche se il Comune – conclude – ha ormai contribuito a creare un senso di immunità generalizzata, in cui danneggiare il Leoncino o devastare un’ambulanza sembra quasi una cosa normale».
Applausi al negazionismo!
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[Giovedì 29 settembre 2011 – © Quarrata/news 2011]
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