martedì 12 novembre 2013

CUPERLO, IL NUOVO “VECCHIO” CHE AVANZA


di LUIGI SCARDIGLI

Presentato nel pomeriggio alla Biblioteca San Giorgio il programma del candidato alle Primarie Ma Gianni dov’è stato finora, all’estero?

PISTOIA. Che avanza nel senso che si fa strada, largo, non che è di troppo, eh!
Ci tenevamo a precisare questo particolare, perché non vorremmo che, leggendo il titolo, qualcuno si indispettisse e ci accusasse di faziosità. Non lo siamo per scelta e non lo diventeremo, faziosi, per opportunismo.
Veniamo ad oggi pomeriggio, all’arrivo di Giovanni Cuperlo alla Biblioteca San Giorgio, accolto, naturalmente, da una sala piena ed osannante, come si conviene alle popstar. Del resto, uno dei candidati alle Primarie del Pd del prossimo 8 dicembre, la laurea l’ha presa al Dams di Bologna, e di spettacolo, l’ex predestinato a vivere da leader, ne sa qualcosa. Soprattutto ascoltandolo.

I punti fermi, intransigenti, della sua linea editoriale, quella che lo sta conducendo in carrozza, non in tram, a confrontarsi e battersi con gli altri aspiranti al trono della segreteria del Partito Democratico, sono chiari: i pensionati che non riescono più a sopravvivere con emolumenti fermi e un costo della vita che cresce a dismisura, il magma degli esodati che si ingrossa di ora in ora e i milioni di giovani che non hanno un briciolo di prospettiva nel futuro e, tra quei pochi che si possono permettere il lusso di riuscire a vedere oltre la siepe, senza la minima garanzia di un sistema previdenziale che garantisca una vecchiaia all’insegna del meritato riposo.
Tutte cose vere e, permettetemi, sacrosante. Sarebbe stato buono e giusto però se qualcuno, tra la folla che ululava come si conviene nei jazz club al termine di un assolo di uno degli strumentisti, rumorosa standing ovation consumatasi anche durante le pillole proiettate sul telo bianco posto alle spalle del tavolo dei relatori occupato da Cuperlo in compagnia della sua fedele Chiara Innocenti (l’ho conosciuto nel 2001: ho subito sperato che diventasse lui, il segretario del Partito; è arrivato il momento ha esordito nel suo breve intervento), qualcuno, dico, gli avesse ricordato che nel Partito, lui, c’è sempre stato e non come semplice iscritto, ma come punta di diamante soprattutto in qualità di rappresentante delle forze giovanili. E dunque che ha fatto per cercare di impedire questo macello?
Ma non solo, perché Cuperlo – che ha assicurato di essere motivato solo e soltanto a guidare il Partito e non ad essere eventualmente duplicato o dirottato alla guida del Paese – ha anche avuto parole dure, esposte con la tenerezza di chi conosce l’arte mediatica, nei confronti di questa legge elettorale, reclamando il diritto-dovere del Pd di rendersi artefice del cambiamento del Paese. Bello e Democratico. Il tuo Pd per il Paese di tutti è infatti lo slogan che precede l’arrivo di Cuperlo agli assembramenti elettorali.
Alle Primarie manca ormai poco meno di un mese: il 9 dicembre il Paese intero, non solo quelli del Pd, saprà a chi affidare le redini del cambiamento, perché tutti i candidati alla seggiola del Partito Democratico rivendicano, sostanzialmente, la stessa identica legittimazione. E il Paese, che pende dalle labbra del Pd, il 9 dicembre si attrezzerà a crescere con il Pd e con gli italiani non iscritti direttamente al seguito.
Chiudiamo riportando, letteralmente, uno dei punti del programma; non il primo, per fortuna: è tempo di dichiarare “tolleranza zero” contro la povertà, con interventi politici mirati. Non so se questo Paese abbia presupposti e ammortizzatori per risollevarsi e rinascere. Cuperlo però, proprio in campagna elettorale, potrebbe dare un segnale forte, indelebile e reale: dimezzarsi lo stipendio. Lo faccia.
A tal proposito ricordiamo un aneddoto famoso all’Anchione, un paesino ai bordi del Padule, a pochi chilometri da Montecatini. Ad un fedele iscritto al Pci gli fu chiesto cosa avesse fatto, se avesse avuto due case: una per me e una al Partito, rispose senza batter ciglio. La stessa risposta, pronta, equa e solidale, la dette quando gli chiesero come si sarebbe comportato se avesse avuto due macchine.
Ma quando gli chiesero cosa avrebbe fatto se avesse avuto due biciclette, il vecchio militante rispose: non fa’ il bischero, du’ biciclette ce l’ho davvero!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Martedì 12 novembre 2013 | 20:07 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. L' articolo vale un commento, non fosse per altro, per l' aneddoto che non conoscevo ma che è semplicemente meraviglioso.

    RispondiElimina
  2. Chi mi conosce sa che la fedeltà non è per me categoria che appartiene alla politica. Semmai, la riservo per il privato, a partire da mio marito. Non solo posso dirlo, ma l'ho dimostrato, avendo pagato di mia tasca (e non solo in senso metaforico) la mia totale assenza di propensione a tale caratteristica.
    Sul resto, sorvolo: i narratori, sono liberi di dare la propria interpretazione dei fatti, che certo qui, seppure abilmente inframezzati da accenti ironici, emergono. La sala era piena. Ed era stracolma di gente molto felice di essere lì, finalmente!
    Un caro saluto,
    la fedele (a se stessa) Chiara Innocenti

    RispondiElimina

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.