FIRENZE. “Ho visto scene che non sono da Paese civile. Siamo alla débâcle
del servizio pubblico. Dopo la magra figura del treno che domenica non è
riuscito a risalire la linea Porrettana, oggi siamo arrivati a Firenze con un’ora
e mezzo di ritardo e dopo che il treno che dovevamo prendere è stato soppresso.
E agli altri pendolari non è certo andata meglio, visto che tutti i convogli
hanno accumulato ritardi superiori ai 30 minuti. Quando non si può fare
affidamento su un servizio pubblico e situazioni come questa si ripetono, non c’è
solo un problema di materiale rotabile, c’è un problema di rete, di binari, di
tecnologie che consentano ai treni di essere puntuali”.
MEGLIO TARDI
CHE MAI
ENRICO ROSSI si
sdegna. Bravo.
Alla
fine, ma solo per caso, sale su un treno a Pistoia e resta secco perché, da sovrano,
viene sbalzato sul carretto di concio del contado ferroviario. E dove il
biglietto non lo paga nessuno o quasi.
Dovrebbe
vivere più in terra e meno in Palazzo, Enrico. Ma evidentemente ce la fa non
più di una volta all’anno.
Se
lo avesse fatto anche prima, forse si sarebbe anche accorto del buco di
Massa, chissà.
Comunque,
meglio tardi che mai: anche se le bizze che sta facendo con il suo promesso cahier
de doléances (questa espressione sembra essere uno stereotipo fisso delle
sinistre: piace come le ostriche e lo champagne…), sembrano solo buone
per farsi vedere.
Bello essere re, dice
Mel Brooks in La pazza storia del mondo (1981).
E
poco dopo, il re con un fucile, grida pull, mentre in cielo passa in
volo un contadino che il sovrano abbatte con un colpo solo.
E
poi ancora… pull.
e.b.
P.S.
– Ma insomma, il Carradori, a Firenze, ci va in treno o in auto?
Perché,
se ci va in treno, bisognerà che spesso recuperi i ritardi e paraggi il suo
orario di servizio…
O
no?
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Il presidente della Regione Toscana,
Enrico Rossi, commenta così quanto è capitato stamani a lui e all’assessore
regionale ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli, che avevano in programma di
partire alle 7.50 dalla stazione di Pistoia alla volta di Firenze. Sono
riusciti a farlo alle 8.50 per arrivare a Firenze alle 9.32. Il treno su cui
hanno viaggiato doveva partire da Pistoia alle 7.32 e arrivare a Santa Maria
Novella alle 8.06. C’è giunto con un’ora e mezzo di ritardo.
“Ecco i frutti – ha spiegato il presidente
- della linea a binario unico nel tratto da Viareggio a Pistoia. Per il
raddoppio servirebbero 300 milioni di euro che sono stati bloccati dal patto di
stabilità, ma qui oltre che un binario manca anche un minimo di manutenzione: i
disagi sono cominciati per un guasto all’apparecchio che controlla la distanza
di sicurezza tra i treni. Le Ferrovie, a partire da Rete Ferroviaria Italiana,
dovrebbero dare certezze ai pendolari e i treni certezze sulla loro puntualità:
che siano inaffidabili mi pare davvero una contraddizione in termini. Chiedo
intanto a Moretti un intervento di manutenzione altrimenti, lo dico
tranquillamente, non lo paghiamo. Per ogni viaggio scriverò il mio cahier de
doléances all’amministratore delegato di Rete ferroviaria, a quello di
Trenitalia, e per conoscenza al ministro Lupi, ai parlamentari toscani e ai
membri della commissione trasporti del Senato e della Camera”.
Appena arrivato a Firenze Enrico Rossi
ha subito telefonato all’amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti,
raccontandogli l’accaduto e preannunciandogli l’invio di una lettera con la
quale gli chiederà di curare più e meglio la manutenzione della linea e del
materiale ferroviario.
“L’alta velocità – conclude il
presidente della Regione – trasporta circa centomila passeggeri al giorno e ha goduto
di 90 miliardi di investimenti. I pendolari sono 3 milioni e questa linea negli
ultimi tre anni ha visto un incremento del 20% dei viaggiatori: occorre tenere
accesi i riflettori sui problemi dei pendolari. Io lo farò a cadenza
settimanale ed è bene che il ministro e il Parlamento conoscano in quali
condizioni sono costretti a viaggiare studenti e lavoratori e che lo Stato si
attrezzi per garantire a tutti il diritto alla mobilità”.
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[Martedì 10 dicembre 2013 | 13:54 - © Quarrata/news]
E' semplicemente vergognoso, mio nonno e mio padre ferrovieri si rivoltano nella tomba, un treno che non risale la Porrettana, dipende dalla cattiva manutenzione dell'uomo, non è colpa della TAV...
RispondiEliminaSolo diritti si pretendono oggi... i doveri si lasciano a casa...Pier
Ma Sua Eccellenza, il presidentissimo Rossi che in prossimità di una importante campagna elettorale per molti comuni, fa queste sceneggiate, come se non fosse a conoscenza di questi fatti. Sono le stesse fatte a Prato al Macrolotto la scorsa settimana, Lo sa che la Montagna Pistoiese è rimasta isolata dal mondo perchè nessuna strada era stata spalata dalla neve da lunedì 11 Febbraio a mercoledì 13 Febbraio 2013, che alcune località sono rimaste senza energia elettrica per giorni e che in caso di gravi problemi di salute nessun elicottero su sarebbe potuto alzare in volo? Lo sa, che il giornale la Stampa di Torino non ha neppure riportato l'ospedale Pacini di San Marcello tra quelli che rientrano tra i probabili per essere chiusi, perchè è già chiuso dal 22 Marzo 2013 dopo il blitz notturno? E' chiaro, a Rossi della nostra Montagna Pistoiese non interessa proprio nulla, l'ha già tolta dalla sua carta geografica, lui va a fare sceneggiate dove ci sono voti da conquistare non dove ci sono 4 gatti. Tutelare e difendere i 4 gatti starebbe agli amministratori locali, ma quelli purtroppo sono impegnati in altre faccende che nulla hanno a che vedere con gli interessi dei loro sudditi.
RispondiEliminaC'è un detto montanino che dice che chi semina vento, raccoglie tempesta.
RispondiEliminaE' questione di poco.