di EDOARDO BIANCHINI
EIN. Lo
riconosco perfettamente. È un Professore. Cattedratico.
Uomo impegnato e plurirelazionale – qui
ce l’ha messo un ex-comunista per salvare la Patria a dispetto del popolo e
delle leggi, compresa il Porcellum, di sviluppo berlusconiano, ma di nobile
nascita Pd-fiorentina grazie all’intervento di Martini, ex-Governatore, che,
per premio, sarà infilato nel listino –;
uomo impegnato, dicevo, è costretto (povero cocco!) a rispondere al cellulare
da qualsiasi parte, anche in San Pietro.
I cattolici, che lo hanno Benedetto
(XVI) e che lo hanno Bagnasco (con lo spumante), saranno contenti.
Forse, se tutto va bene, si riscriverà
addirittura il Vangelo e lui, per giustificare questa immagine solo
apparentemente irriverente, che La Nazione addita facendo anche cenno al
biasimo della sua Gentile Signora: lui per giustificarla dirà che stava
parlando ‘col Padre suo che sta nei cieli’. Del resto era in casa del Padre e
stava aspettando il suo più accreditato emissario, l’uomo bianco che
parla con leggera inflessione teutonica.
ZWEI. Lo
riconosco perfettamente. È un Professore. Cattedratico.
Anche a lui non pende un capello. Va in
Tv e non si sente a posto se non si ravvia la bianca criniera da uomo-cavallo…
L’allusione è tutt’altro che puramente
casuale.
Vanitoso come una donna – il Paradiso
non c’è, ma se ci fosse lui non ci andrà, se non altro per tutte le menzogne
che ci ha raccontato per farci rimettere il debito della Germania e consolidare
le manovre-merda delle banche degli speculatori, di cui lui è degno paladino
& campione –, lui si pettina. Ogni luogo d’Italia, evidentemente, ha il
suo centovetrine: da Canicattì a Pistoia, da Firenze a Roma…
L’allusione è tutt’altro che puramente
casuale.
Un poeta greco assai caro a Leopardi, Semonide di Amorgo, nel
suo famoso giambo contro le donne, delineò (VII-VI sec. a. C., pensate) i caratteri
femminili per fenotipi: ma l’ippotipo della “donna cavalla” ben s’adatta
anche all’eccellente Prof. Mario, nuovo risponditore automatico voce-di-plastica
dei centralini telefonici di ultima generazione (ultima perché poi non ci
resterà che tagliarci le vene come Seneca o bere la cicuta come Socrate).
Semonide scrive:
Un’altra nasce dalla cavalla delicata
dalla bella criniera,
rifiuta lavori umili e fatica,
non toccherebbe macina, neppure lo
staccio
solleverebbe, non spazzerebbe l’immondizia
da casa,
per paura della cenere neppure al
focolare
si siederebbe. Ma l’uomo lo costringe a
prenderla:
ogni giorno si lava dallo sporco
due volte, anche tre, si cosparge di
profumi,
porta sempre i capelli ben pettinati,
lunghi e coronati di fiori.
A vederla, questa donna è uno
spettacolo
per gli altri, per chi ce l’ha è una
rovina,
a meno che non sia tiranno o re,
ché questi godono nell’animo per tali
cose.
Tale è costui, novello Messia. È un
piacere dell’anima per la casta da 20mila euro al mese; è una rovina per
la gente comune del popolo da mille euro o da pensioni sociali – specie se, per
caso e disgrazia, ha ereditato una casa dai genitori o dai nonni.
Telephonate, fratres! Sursum corda – e requiem
per l’Italia.
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[Lunedì 7 gennaio 2013 - ©
Quarrata/news 2013]
Mi dispiace, caro blogger, ma il Paradiso c'è. Eccome, se c'è !!!
RispondiEliminaSe c'è, meglio!
EliminaMa secondo te, Scaffaiolo, io ci vo o mi tocca a restar fuori anche di lì...?
Sarà gente come me, che da sempre dice di crederci, a restare parcheggiata fuori (in attesa). "Gentaccia" come te, ci finirà dritta dritta.
RispondiEliminaNe riparliamo fra ... una inquantina d'anni !!!