sabato 19 gennaio 2013

MORIREMO TUTTI, MA TRA ALMENO 5 MILIONI DI ANNI

di LUIGI SCARDIGLI

Margherita Hack e Ginevra di Marco, una miscela esplosiva come il Sole

QUARRATA. Una veglia di paese, una serata in compagnia di amici, tanti, ad onor del vero, visto che il Nazionale di Quarrata, ieri sera, era gremito in ogni ordine di posti. Ma l’umore dello spettacolo, quello organizzato da Margherita Hack e la sua band, L’anima della terra (Vista dalle stelle) è stato questo: una sana rimpatriata tra la tua, mia, nostra gente, quella che si accontenta di un po’ di calore umano, che preferisce farsi due risate sulle proprie disgrazie e che adora strabuzzare gli occhi al cospetto di questa novantenne che sale sui palcoscenici di tutta Italia per portare avanti la propria tournée.

È vero, lo fa di nascosto, di nascosto dalla propria dottoressa, che le ha categoricamente proibito qualsiasi forma di strapazzo. Ma lei, l’astrofisica fiorentina, si stancherebbe assai di più a seguirlo, uno spettacolo teatrale, che a farlo; tanto vale farsi accompagnare sul palcoscenico, poggiare le stampelle accanto alla sedia e recitare: ci sarà da divertirsi, statene certi. E così è stato.
Oh, vero, le sue candide lezioni di tolleranza, umanità e progettazione, amplificate dalla sua immensa conoscenza della storia e delle trasformazioni astrali, sono state impreziosite dall’assoluta mancanza di timore di venir soppiantata da qualche mente più aggiornata e illuminata della sua e da quella elegantissima e sinuosa folksinger che si chiama Ginevra Di Marco, una meravigliosa e gentilissima ugola portentosa, che affonda nella musica popolare tutta la sua passione, tutte le sue dinamiche musicali. Con lei, a rendere possibile questa rilettura POPolare, Francesco Magnelli al piano e alla voce, l’intermediario dell’astrofisica, Andrea Salvadori alle chitarre e Luca Ragazzo alla batteria, tre sessionisti di enorme spessore che, seriamente, hanno scherzato e accompagnato la quasi secolare mente suprema verso un nuovo traguardo.
Il pubblico ha gradito, parecchio, seguendo con piacevole interesse i brevi, ma intensi sermoni morali, umorali e scientifici, dispensati da Margherita Hack, che non ha perso occasione per togliersi ancora sassolini dalle scarpe, sbeffeggiando i politici e la politica e dando piccole, elementari, illuminazioni sulla fine del mondo, oscillante, in barba a quei cialtroni dei Maya, tra i 5 milioni e i cinque miliardi di anni prossimi, quando il sole, raggiunte temperature da fusione al carbonio, non potendo più contenere tanta energia sarà costretto a spandersi, senza esplosione alcuna, lambendo e cancellando, in questo modo, alcuni pianeti, terra compresa.
In platea, tra i tanti spettatori, anche il marito di Margherita Hack, un po’ più acciaccato e un po’ meno lucido della moglie, che però non è ancora sazio delle performance della sua compagna di una vita intera, tanto che, nonostante le difficoltà deambulatorie, continua a seguirla in ogni teatro: è la chimica dell’amore, non c’è dubbio; anzi, la fisica.
Così è più corretto. Politicamente.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Sabato 19 gennaio 2013 | 17:33 - © Quarrata/news]

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