1) una
breve e schematica riflessione personale sulle vicende che stanno interessando
il nostro territorio
2) un
documento sul tema della sicurezza elaborato nel corso delle primarie per la
candidatura in Parlamento (30.12)
Edoardo Fanucci
1.
Negli
ultimi mesi, il nostro territorio è stato protagonista di fatti di cronaca
particolarmente efferati. La violenza dei crimini ha colpito la sensibilità
dell’opinione pubblica e aumentato la legittima richiesta di sicurezza. Il
timore delle persone sul tema è reale, e per questo merita soluzioni all’altezza.
La crisi
economica che l’Italia sta attraversando rischia di acuire il malessere sociale
e di provocare una nuova criminalità. La risposta della Politica deve essere
ferma e tempestiva, in modo da fronteggiare la questione con la serietà
necessaria.
Le forze
dell’ordine, nonostante i continui tagli in arrivo dal governo centrale,
svolgono ogni giorno il proprio ruolo con impegno e competenza: le Istituzioni
hanno il dovere di non abbandonarle, perché soltanto in questo modo si possono
prevenire i crimini e si può assicurare alla giustizia chi non rispetta le
regole.
Per questo
motivo abbiamo accolto con soddisfazione l’annuncio che il Responsabile
Sicurezza del Partito Democratico, l’onorevole Emanuele Fiano, sarà a Pistoia
nelle prossime settimane per un incontro con i cittadini e con gli operatori
del settore. Questa occasione sarà il primo passo per ricercare, tutti insieme,
risposte concrete al problema, in modo da restituire alle nostre famiglie la
serenità che meritano.
2.
Il tema
dell’incertezza e dell’insicurezza della propria condizione di vita
attraversano la società occidentale e quella italiana da molti anni. È in
questo contesto difficile che va inserita una seria riflessione programmatica
sulla questione della sicurezza.
Ritengo di
debba partire dall’esempio di quegli amministratori locali di centro- sinistra
che, capaci di interpretare con coerenza le richieste dei loro concittadini,
hanno saputo attuare, rispettando i principi fondamentali di convivenza civile,
politiche di sicurezza efficaci e comprensibili, raccogliendo consenso e
autorevolezza.
Anche a
partire da queste buone pratiche amministrative, il Partito Democratico ha da
tempo proposto una politica della sicurezza articolata su due direttrici fondamentali:
1. la conferma della centralità costituzionale della competenza esclusiva
dello Stato in materia di pubblica sicurezza e la costruzione di un sistema
integrato di sicurezza con un forte ruolo degli Enti locali;
2. una chiara suddivisione dei compiti, per garantire funzionamento,
qualità e dignità delle forze dell’ordine.
In questi
anni i tagli pesantissimi al comparto sicurezza e difesa, al sistema degli Enti
locali e l’incapacità del Governo di produrre una riforma della giustizia nell’interesse
dei cittadini hanno rappresentato un danno sociale dai risvolti negativi
incalcolabili. È sulla base di queste due matrici, convinti che si debba
ribadire un’idea di sicurezza come diritto di libertà, il nostro partito ha
elaborato un progetto di riforma a cui dovremo, nel corso della prossima
legislatura, dar seguito con il massimo impegno.
Un
sistema integrato di competenze:
una grande alleanza tra Stato e Comuni
una grande alleanza tra Stato e Comuni
Il Pd
ritiene necessario un maggior impegno dell’Italia per attuare le decisioni
assunte a livello europeo: soltanto con la cooperazione e l’integrazione tra
gli stati membri è possibile intervenire in modo efficace per prevenire e
contrastare la criminalità organizzata e il terrorismo. La condizione
essenziale di sicurezza: una grande alleanza tra Stato e Comuni. La sicurezza
non è costituita più soltanto dall’adozione di misure di prevenzione e
repressione dei reati: comprende la tutela dell’interesse generale alla
incolumità delle persone, la salvaguardia dei beni e il diritto di vivere in un
ambiente civile e decoroso. Tutte queste legittime istanze riunite
rappresentano oggi “il diritto alla sicurezza” e necessitano di una
regolamentazione uniforme su tutto il territorio nazionale. Ordine pubblico e
pubblica sicurezza sono materie di competenza esclusiva dello Stato. Funzioni e
compiti relativi a queste due materie riguardano le misure preventive e
repressive finalizzate al mantenimento dell’ordine pubblico, alla sicurezza
delle istituzioni, dei cittadini e dei loro beni.
Il Pd
ritiene che tutti i soggetti istituzionali debbano essere coinvolti per evitare
sovrapposizione e confusioni di ruoli che nel tempo hanno peggiorato la
sicurezza dei cittadini, l’efficienza degli interventi delle forze dell’ordine
e delle polizie locali: l’obiettivo è costruire un sistema integrato di
sicurezza, che funzioni sul modello dei Patti per la Sicurezza, introdotti nel
2006 dal Governo Prodi.
Il
coordinamento tra le competenze nazionali, regionali e comunali è garantito da
prefetti e questori. I Sindaci – interlocutori politici diretti dei cittadini,
nel quadro dei poteri che la Costituzione assegna loro – presidiano il sistema
di sicurezza sociale dei territori amministrati, garantendo il decoro urbano,
la fruibilità degli spazi, la riqualificazione degli spazi pubblici degradati,
l’illuminazione, la mobilità da e verso gli spazi pubblici, nonché il rispetto
dei regolamenti e delle ordinanze comunali soprattutto attraverso la direzione
della polizia locale, primo anello di congiunzione tra cittadini ed Enti locali.
Anche i
cittadini devono ovviamente fare la loro parte proseguendo la virtuosa opera di
quei comitati che, da tempo, in diverse parti del nostro Paese, portano avanti
il loro impegno per la solidarietà e per il decoro urbano e che vanno
incentivate dagli Enti Locali. Ma per chiedere partecipazione civica ai
cittadini la politica deve fare il primo passo.
Il Pd, nel
solco del dettato dell’articolo 54 della nostra Costituzione, ritiene
necessario lavorare affinché nella politica e nella amministrazione della cosa
pubblica si affermi un nuovo modello di rigore e di sobrietà.
Un esempio
virtuoso è dato dalle Regioni e dai Comuni che, in collaborazione con le
strutture sanitarie, svolgono una funzione fondamentale di prevenzione e cura
del disagio sociale. La diffusione del consumo di sostanze stupefacenti e
bevande alcoliche, soprattutto tra la popolazione più giovane e tra i minorenni
– nonché di fenomeni di bullismo – crea un crescente allarme sociale. In questo
senso è necessario attuare ogni misura per prevenire e contrastare questi
fenomeni con adeguati interventi volti soprattutto a sensibilizzare e informare
i cittadini.
Per questo
proponiamo che lo Stato, in accordo con le autonomie locali, adotti un Piano
nazionale per finanziare le iniziative delle Regioni e dei Comuni in materia di
prevenzione e assistenza sociale contro il consumo di droga, di alcool, la
prostituzione e lo sfruttamento minorile. Per vivere in città più sicure
servono più mezzi per garantire l’ordine pubblico ed allo stesso tempo
investimenti per informare ed educare, per offrire più frequenti occasioni di
socializzazione e di interazione urbana tra le persone, garantendo maggiori
servizi e disinnescando ogni possibile consolidamento di area di conflittualità
urbana.
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sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 8
gennaio 2013 - © Quarrata/news 2013]
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