Dura presa di posizione contro la decisione
del sindaco di far distribuire nelle scuole il libro di Giacomo Scotti
L’iniziativa del Sindaco Berti di regalare alle scuole
superiori pistoiesi il libro dello storico e scrittore Giacomo Scotti dal
titolo “Dossier Foibe”, invitando addirittura “...i dirigenti scolastici a
garantire la più ampia divulgazione...”, è un gesto al quale mai avremmo voluto
assistere da parte di chi, anche se appartenente ad uno schieramento politico
diverso dal nostro, ha il dovere, nell’esercizio della sua funzione, di farsi
interprete del sentire di tutta la comunità che comunque rappresenta.
Vogliamo ricordare quindi al Sindaco Berti che il “Giorno del
Ricordo” non rappresenta una celebrazione estemporanea basata su una ipotesi
storica, ma è stato istituito formalmente con la legge n. 92 del 30 marzo 2004,
dopo 60 anni di attesa della comunità degli esuli per vedersi riconosciuta la
propria storia, i propri morti (che Le ricordiamo signor Sindaco erano degli
Italiani) e i propri diritti.
Il testo della legge riporta letteralmente:
«La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale “Giorno del
ricordo” al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli
italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli
istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa
vicenda del confine orientale. Nella giornata [...] sono previste iniziative
per diffondere la conoscenza dei tragici eventi presso i giovani delle scuole
di ogni ordine e grado».
Appare quindi chiaro che il Sindaco Berti non abbia
ottemperato affatto a quanto la legge 92/04 invita a perseguire, anzi si è
mosso nella direzione esattamente contraria, a differenza di quanto è avvenuto
o avverrà in altre assise istituzionali: il Presidente del Consiglio
Provinciale infatti ha diffuso a mezzo stampa un comunicato in memoria degli
esuli giuliano-dalmati, e il Consiglio Regionale toscano si riunirà per una
seduta speciale solenne.
Ci auguriamo che da parte sua ci sia la volontà di fare un
passo indietro rispetto a questo gesto che, oltre ad essere profondamente
irrispettoso verso chi ha vissuto, o è erede di quel terribile periodo storico,
è anche un atto irresponsabile, perché rischia di riaprire fronti di scontro
tra i giovani della nostra città.
Caro Sindaco Berti, il negazionismo è un atteggiamento
intellettuale e morale sbagliato e deleterio, al pari di quello che ha
accompagnato nel passato la Shoah e ci teniamo soprattutto a ricordarle che non
è negandola che la storia si cancella.
Coordinamento
Provinciale Fli
Pistoia
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[Sabato 11 febbraio 2012 – © Quarrata/news 2011]
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