martedì 19 giugno 2012

ISTITUZIONI, ‘VISPE TERESE’ E CODICE ETICO


Stamattina mi ammazza l’ultima invenzione della nostra politica malata, che, essendo toscana, è innegabilmente di sinistra.
Leggo, infatti, sul Tirreno: «Un “codice etico” per promuovere la “cultura della legalità e della trasparenza” negli enti locali toscani. È proposto da “Avviso Pubblico” – con il nome di “Carta di Pisa” – e viene illustrato oggi a Firenze durante un incontro cui sono invitati sindaci e presidenti delle 10 Province toscane. Ci saranno anche la vicepresidente della Regione Stella Targetti, Marco Filippeschi sindaco di Pisa, Gabriele Santoni vicepresidente di “Avviso Pubblico”. Il codice etico presentato agli enti locali toscani detta non solo principi di trasparenza ma anche divieti (cosa fare, ad esempio, su conflitti di interessi o davanti a regali), indicazioni circa il finanziamento per le attività politiche o per le nomine in enti e società, direttive su come comportarsi con i media e con le autorità giudiziarie. Previste anche sanzioni per i casi di inadempimento».

Più che colpito, resto basito. Più che basito, schifato. Non ho difese, ovviamente, dinanzi all’assoluta mancanza di intelligenza dei nostri amabili moralizzatori pubblici.
Cercate di immaginare un San Pietro a Roma sulla cui facciata fosse scritto, con i caratteri della scritta di Hollywood «Qui dentro si prega»; o un ospedale su cui brillasse la scritta al neon «Qua si curano le malattie»; o una università con tanto di cartello «Qui si insegna» e così via all’infinito.
Se succedesse qualcosa di simile, non vi sganascereste dalle risate?
Eppure, in questo ultimo mese, nel suo piccolo il Comune di Serravalle ha deciso di adottare un codice etico per decidere se consiglieri e amministratori possono o non possono andare in gita con Pistoiambiente (è detto con ironia, lo so che la cosa è superata: e meno male!); nel suo grande la Toscana si mobilita per sviluppare la cultura della legalità e della trasparenza negli Enti Locali: perché di fatto, con quello che vediamo accadere ogni giorno, si è creata la stessa situazione che avremmo se, in una scuola per l’infanzia, i maestri assunti fossero stati tutti scelti fra le categorie dei pedofili e dei sadici; o se, dalle Suore Mantellate, le religiose seguissero i bambini vestite (o svestite) con l’abbigliamento di Cicciolina o di Milly D’Abbraccio.
Mi mancano proprio le parole, per continuare a parlare di questa aberrazione mentale politico-toscana.
A Quarrata l’ex-Sindaco Sabrina Sergio Gori ha riempito il territorio di strade, piazze, ponti, luoghi intitolati a personaggi della cultura della legalità: ma lei per prima, spesso, non ha risposto alle domande rivoltele, e ha perfino offeso consiglieri e cittadini, con certi suoi atteggiamenti e uscite assolutamente inammissibili, nelle stesse sedi istituzionali – come del resto si è letto sulle cronache. Altrove, come vedete, nascono iniziative di codici etici che crescono e proliferano come funghi.
Ma nessuno, fra le ‘vispe terese’ che ci amministrano e sono lì per questo, si vergogna di essere così stupido da proporre idee di una tale conclamata idiozia?
E gli elettori della Toscana, sono tutti così rimbambiti da non indignarsi, imbracciare i forconi e le zappe, e mandare a casa a legnate una classe politica che sa distinguersi solo in ruberie, brillanti esempi concreti di riscoperta della moralità e offese all’onore e al decoro dell’elettorato?
e.b. blogger
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[ Martedì 19 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.