mercoledì 20 giugno 2012

SERRAVALLE, «COMUNISTI CON I SOLDI DEGLI ALTRI». DAGHINI RISPONDE A GORBI


SERRAVALLE-CASALGUIDI. Gentile Federico Gorbi, come ben saprai i compensi degli amministratori nei comuni fino a 15mila abitanti son ben poca cosa, il sindaco di un comune sotto i 15mila abitanti prende circa 3.000 euro lordi mensili per 12 mesi. A questi va tolto la quota spettante al partito e le imposte. Mentre gli assessori se esercitano la mansione a tempo pieno percepiscono circa il 45% della quota erogata al sindaco, altrimenti il 50% del 45% naturalmente al lordo delle imposte.
Si tratta nel secondo caso di alcune centinaia di euro. Ai consiglieri viene riconosciuto un gettone di presenza di 22 euro lordi. Un comune amministratore di qualsiasi società privata ha ben altri introiti. A ciò va aggiunto la responsabilità morale e anche penale di dover fare scelte da cui possono dipendere il bene o il male dei propri cittadini amministrati.

In molti piccoli comuni tra cui anche Serravalle molti consiglieri delle passate legislature o anche dell’ultima oltre a svolgere i loro mandato in modo encomiabile non hanno avuto ritorni economici anzi ci hanno rimesso del proprio svolgendo la mansione come una missione per le persone che li hanno eletti. Tra questi non ci sono solo comunisti come me, ma anche consiglieri del centro destra, anche loro sono “comunisti con i soldi degli altri”.
Io resto dell’opinione che chi esercita un servizio a tempo pieno e che lo impegna notevolmente va giustamente retribuito, naturalmente deve svolgere il proprio compito in modo onesto e professionale. Non dimentichi che durante il fascismo fu istituito al posto delle amministrazioni democratiche dei sindaci la figura del Podestà. Questi era nominato su indicazione del Partito fascista, la nomina era prefettizia ma doveva avere la ratifica con decreto regio. La carica era gratuita, per questo quasi nessuna persona delle classi popolari veniva scelta, questo perché non avevano la possibilità di dedicare gratuitamente il tempo alla politica. Come era logico i Podestà provenivano tutti da classi abbienti e non facevano sicuramente l’interesse del popolo. I molti casi supplivano alla mancanza di stipendio in altri modi guarda caso anche loro con i soldi degli altri.
Fare politica costa, ma queste spese sono necessarie perché in caso contrario il potere sarebbe esercitato solo da chi ha possibilità economiche con le relative conseguenze.
Roberto Daghini – Consigliere Comunale
Centro sinistra per Serravalle-FDS
Rifondazione comunista
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[Mercoledì 20 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Che analisi storica sui Podestà!Che raro esempio di pulizia mentale!Su una cosa però il Sig.Daghini ha ragione: i podestà provenivano quasi tutti da classi sociali elevate;erano su indicazione fascista , di nomina prefettizia, etc.etc.Non rubavano. Quelli erano i tempi.Esistevano,allora,le classi sociali che oggi non esistono più. Oggi,invece, i sindaci ex podestà di allora, "cuccano" mensilmente quadrini dando una quota ai partiti (perchè? Do ut des?);quelli più furbi cuccano il dovuto ed anche di più.Ed il contorno,poi.....Sig.Daghini,ma i giornali li legge? O è rimasto al famoso:"contrordine compagni!"? Dia retta, se il costo della democrazia è la ruberia istituzionalizzata qualcosa non torna.Forse la prima cosa a non tornare,nel Suo Comune,potrebbe essere proprio Lei!E per un motivo semplicissimo:Lei vive di passato e non può certamente offrire un futuro.Cordialmente

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