mercoledì 13 novembre 2013

ITALIA OVVERO: DOVE TUTTO È DEMOCRATICO E IMPOSSIBILE


di EDOARDO BIANCHINI

L’incredibile e triste storia dell’Area Pallavicini e dell’esclusione della VAS per la realizzazione del centro raccolta rifiuti

PISTOIA. Mi càpitano fra le mani una decina di fotocopie che riguardano il progetto-Bertinelli/Publiambiente per un bel centro di raccolta rifiuti, moderno e ornamentale, nella zona che è ascesa ai vertici della classifica delle più gettonate: la ex-Pallavicini o le Sei Arcole che dir si voglia. E decido di mettermi a leggere.
Procedo in sintesi, passo passo, per numero di documento così come le lettere appaiono nel file pdf direttamente scaricabile da qui.

1. La prima lettera (18.10.2013) parte da Arpat, Dipartimento di Pistoia, via dei Baroni, e trasmette al Comune di Bertinelli un – come lo chiamano loro baroccamente – contributo (per farla breve in italiano: un parere) relativo a una variante al Regolamento Urbanistico del Comune di Pistoia per «individuazione di un’area adibita a cantiere operativo e centro di raccolta lungo la tangenziale est, in località Sei Arcole, finalizzata all’attuazione del progetto di raccolta dei rifiuti urbani con modalità porta a porta».
2. Nel secondo documento (il famoso contributo richiesto) il fatto più importante è che l’Arpat fa rilevare al Comune di Pistoia che, per il centro in questione, è necessario prevedere procedure particolari per cui devono essere prese in considerazione eventuali problematiche che potrebbero instaurarsi in fase di deposito di raccolta rifiuti.
Fra l’altro l’Arpat lamenta anche che da parte del Comune non sono stati forniti dettagli sulle caratteriste strutturali del centro (reti idriche e superfici impermeabilizzate…) e, quindi, l’Arpat obietta che non è stato valutato a sufficienza l’aspetto relativo agli impatti sull’acqua.
Il documento conclude – in parole povere – che siamo ancora piuttosto lontani dal poter ‘saltare’ la cosiddetta Vas (Valutazione Ambientale Strategica).
3. Nel terzo documento, del 23 ottobre 2013, il Comune di Pistoia ribatte dicendo che, dal momento che l’Arpat ha risposto tardivamente, l’Amministrazione «ha già emanato il provvedimento di esclusione della V.A.S. per il procedimento in oggetto» (e questo coincide con una determina dell’architetto Bragagnolo, la 1950 del 4 ottobre 2013, con cui si stabilisce che la Vas si salterà, ma con una sequenza di esclusioni e limitazioni tale da suscitare legittimi dubbi nello stesso Presidente della Commissione edilizia, Alessandro Capecchi – come anche noi abbiamo scritto alcuni giorni fa).
4. A questo punto nella discussione interviene la Provincia che, dopo una lunga serie di considerazioni, conclude testualmente che «le varianti al regolamento urbanistico di cui trattasi possano essere escluse dalla proceduta V.A.S.» (la lettera della Provincia, indirizzata anche alla Regione, non sembra avere data…).
5. Il 25 ottobre l’Arpat di Pistoia torna ancora in pista, sottolineando – abbastanza seccamente – che secondo «quanto prescritto dalla Determinazione in questione (la Bragagnolo 1950 del 4 ottobre 2013 – n.d.r.) e segnatamente le prescrizioni di cui al punto 1), lettere a), c) e d) – [il succo della determina (n.d.r.)] appare corrispondere per contenuto alle necessità di maggior approfondimento da noi indicate al fine di garantire effettivi e adeguati livelli di tutela ambientale»: in altri termini l’Arpat sembra dire: «Caro Comune, non puoi saltare le tappe ponendo condizionali non verificate né verificabili in attesa che poi, una volta costruito il centro di raccolta rifiuti, se ci trovassimo dinanzi a problemi non potremo fare più nulla se non rappecettare la situazione creatasi né più né meno di quanto è accaduto per l’Ospedale San Jacopo».
6. Il passo successivo (senza data) viene dalla Regione Toscana (Dirigente Elvira Pisani) che ritiene (si noti il verbo: ritiene, nessuna certezza, ma ambito dell’opinione pura) che «la procedura di VAS possa essere esclusa tenendo conto delle seguenti indicazioni»: e giù una serie di indirizzi e parole che sembrano uno tsunami che lasciamo vedere e gustare direttamente al lettore interessato.
7. Ed eccoci, finalmente, al settimo e ultimo giorno, quello del risposo della domenica, con un documento del 3 ottobre 2013 (anteriore, quindi, ma dirimente) firmato dal responsabile dell’Asl 3, dott.ssa W. Wanderling, che dà parere favorevole all’esclusione della V.A.S. per questa variante al Regolamento Urbanistico di Pistoia.
L’unico intervento in tutta questa sequenza di fotogrammi, si esplica in un paio di domande:
1. Vi sembra possibile che in questo Paese così democratico e partecipato, ci debba sempre essere un intreccio di competenze, poteri, pareri che, al confronto, un reticolo neuronico-neurale è un semplice segmento di una retta compreso fra i punti A e B?
2. È obiettivamente credibile che l’Italia possa attrarre capitali da investitori stranieri che potrebbero vedersi stritolati da una burocrazia che si annoda peggio del classico bambolo di lana, senza che si riesca a venirne a capo…?
Fate vobis e che Dio ce la mandi buona!

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 13 novembre 2013 | 18:08 - © Quarrata/news]

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