Riflettendo su certe decisioni del
Signor Prefetto Lubatti
PISTOIA. Ieri sera, come ultimo post, abbiamo pubblicato questa
primizia: Cavalieri
in arrivo…?.
Crediamo, tuttavia, di dovere, in parte,
delle scuse ai nostri lettori.
Non perché la notizia che abbiamo dato
non fosse attendibile, ma perché non era perfettamente esatta ed ora
correggeremo.
Se
dovessimo garantire un occhio di riguardo ai personaggi potenti, che sono
sempre stati potenti e che continueranno sempre ad essere potenti o a credere
di esserlo: con che occhi potremmo guardare in faccia i cittadini, verso i
quali, con la professione di giornalisti, ci siamo impegnati a fornire
informazioni e stimoli di riflessione che la stessa Corte Europea dei Diritti
ritiene fondamentali e insostituibili per lo sviluppo e la crescita o, almeno,
per la difesa di una Democrazia oggi sempre più insidiata e fatta bersaglio
di attacchi da ogni parte e perfino dalle istituzioni?
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Crediamo, però, che i nostri lettori (e
ormai sono tantissimi: basta guardare il contatore delle visite) ci perdoneranno
volentieri: avevamo annunziato un cavalierato per il Chiar.mo Prof.
Ivano Paci e per l’illustre Dottor Luigi Egidio Bardelli, mentre invece, a
quanto sembra, non sono stati investiti cavalieri (non spetterà, almeno
per ora, dunque, a loro, un bel destriero focoso, ma, se mai, soltanto un…
cavallino a dondolo), ma hanno solo ricevuto «riconoscimenti
conferiti dal Prefetto»: qualcosa, insomma, di un po’ meno impegnativo.
Del resto – lasciatecelo dire –
Bardelli era digià cavaliere: un cavaliere
della luce di Chiara Amirante. Un altro cavalierato, forse, sarebbe
potuto essere troppo impegnativo per lui, che ha tante cariche e tanti impegni
e tante incombenze e tante responsabilità – così pesanti da dover passare la
stecca alla Fondazione Maria Assunta in Cielo.
Stamattina, in duomo, alla presenza del
Vescovo Bianchi, la cerimonia, il cui svolgimento potete vederlo nel testo in
cornice.
Qui, per quanto ci compete come
professionisti dell’informazione, estrapoliamo le posizioni dei due sodàli Paci
e Bardelli.
Negli atti ufficiali, infatti, si legge
che il Prefetto, Dottor Mauro Lubatti, li ha insigniti di suoi riconoscimenti
in questi termini:
• Fondazione Cassa di Risparmio di
Pistoia e Pescia, con la seguente motivazione: “Con gratitudine per il sostegno
dei progetti a favore della comunità e delle sue istituzioni”. Ritira il
Presidente della Fondazione, Prof. Ivano Paci
• Dr Luigi Bardelli, Presidente
dell’Associazione Pistoiese per la Riabilitazione Onlus e Direttore Tvl-Tv
Libera Pistoia S.p.A., con la seguente motivazione: “Con gratitudine, per aver
lenito le piaghe dei più deboli e per aver dato una voce ai più piccoli”.
Ora: niente da eccepire se le cose
stessero esattamente nei termini che il Dottor Lubatti ci prospetta.
Ma poiché, pur con tutto il rispetto
dovuto per la carica di Prefetto, la carica medesima non esime la persona che
la riveste e che ne è investita, dal dover rendere ragione, alla pubblica opinione,
di ciò che pone in essere, Sua Eccellenza il Signor Prefetto di Pistoia
dovrebbe ufficialmente rendere conto, al popolo dell’intera provincia, di come
sia potuto giungere ad assegnare questi suoi riconoscimenti, e di come sia stato possibile che gli siano sfuggiti:
1.
riguardo alla figura del Chiar.mo Prof. Ivano Paci, gli incerti e controversi aspetti
– più volte rimbalzati sulla stampa locale e non senza polemiche – circa
l’operazione Fresh-MPS attuata dal Professore che acquistò 10 milioni di quei
titoli-cartastraccia proprio mentre suo figlio, il Prof. Eugenio Settimo Paci,
era (conflitti no?) nella delegazione dello stesso MPS: operazione che è costata,
ai pistoiesi, una perdita di ben l’80% del valore dell’acquisto (8 milioni di
euro fumati: e non sono una bazzecola) incerottata e affrancata, alla fine, nel
bilancio della Fondazione Caripit, con un francobollino di appena 2 milioni di
€;
2. riguardo
alla figura del Dottor Luigi Egidio Bardelli, dal Prefetto definito «Presidente
dell’Associazione Pistoiese per la Riabilitazione Onlus», il fatto sostanziale che
la terza Sezione del Tribunale Civile di Roma aveva sospeso dal gennaio 2012,
con apposita
ordinanza collegiale, le delibere-madri della APR, con ciò determinando
l’inesistenza giuridica dell’associazione stessa a cui il Dottor Lubatti fa
riferimento. E il Signor Prefetto di questo fatto non può dirsi ignaro in alcun
modo, dal momento che l’ordinanza, di cui parliamo, gli è stata inoltrata per
raccomandata (vedi la ricevuta delle raccomandate).
Inoltre Bardelli ha, comunque,
continuato a incassare, imperterrito, soldi pubblici della pubblica sanità
toscana (550mila euro al mese), contravvenendo all’ordinanza suddetta: se
questo è comportamento legale e morale, ce lo dica il dottor Lubatti; al quale dobbiamo
ricordare anche, nostro malgrado, in questa sede pubblica, che l’Ordine dei
Giornalisti ha censurato Bardelli per conflitti di interesse (conclamati,
ammessi e irrisolti) nelle sue interconnesse e con-fuse figure e funzioni; e
tutto questo senza andare a ripescare azioni e comportamenti risalenti agli
anni 80-90 e riguardanti sia i rapporti tenuti da Bardelli con l’allora Consorzio
Sociosanitario (Presidente era Giampaolo Pagliai), sia i trasferimenti di
denaro dall’allora Aias a Tvl (emittente di proprietà di Bardelli) attraverso
una Pax et justitia di cui era Presidente lo stesso insignito Bardelli –
un giro di denaro che gli passava tre volte di mano, come abbiamo pubblicato su
questo stesso blog.
Stante tutto questo, è il caso di
restare davvero stupiti della riconoscenza palesàtagli dal Signor Prefetto
Lubatti: come anche, va detto, del silenzio del Vescovo Bianchi, parimenti a
conoscenza di tutto quanto suesposto e, come uomo di Chiesa e di fede – ma soprattutto come vescovo, cioè supervisore e responsabile
– molto meno giustificato del Prefetto nel suo assoluto
silenzio in proposito.
Perché meravigliarsi, dunque, se oggi
il Popolo Italiano tutto mostra assoluta diffidenza e disamore nei confronti
della politica e dello Stato, e se, men che mai, crede alla legalità e al
rispetto delle leggi?
Di questo vorremmo ardentemente che il
Dottor Lubatti ci illuminasse a sostegno delle sue scelte che ipotecano la
pubblica riconoscenza alle figure e alle opere degli insignìti.
LA CERIMONIA IN CATTEDRALE
L’ordine “al merito della Repubblica Italiana”, al cui vertice è il Presidente della Repubblica, è stato istituito con legge 3 marzo 1951, n. 178; è il primo fra gli ordini nazionali ed è destinato a ricompensare le benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari.
• • •
Il Prefetto della Provincia di
Pistoia, Dr Mauro Lubatti, procede ora alla consegna delle onorificenze.
• • •
Onorificenza di Cavaliere:
• al Sig. Franco Bardelli, pensionato
già dipendente d’azienda e consulente
• al Rag. Umberto Guiducci, Direttore
della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia
• al Maresciallo Aiutante Sostituto
Ufficiale di Pubblica Sicurezza dell’Arma dei Carabinieri, Massimo Rocco
Laccertosa, Comandante della Stazione di Montale
• alla Sig.ra Carla Mazzoncini,
pensionata già dirigente presso il Comune di Monsummano Terme
• al Rag. Gian Piero Noli, Presidente
del Comitato locale della Croce Rossa di San Marcello Pistoiese
• al Dr Ernesto Pellecchia, Direttore
Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo e reggente per il
Molise
• al Maresciallo Aiutante Sostituto
Ufficiale di Pubblica Sicurezza dell’Arma dei Carabinieri Gianluca Tettoni,
in servizio al Comando provinciale di Lucca
Onorificenza di Ufficiale:
• al Luogotenente dell’Arma dei
Carabinieri, dott. Massimiliano Massimi, Comandante della Stazione di Pescia
Onorificenza di Grande Ufficiale:
• al Generale di Brigata della
Guardia di Finanza, dr Giuseppe Grassi, Comandante Regionale Trentino Alto
Adige
• • •
Si procede ora alla consegna di alcuni riconoscimenti conferiti dal Prefetto a persone ed istituzioni di questa provincia che in diversi ambiti si sono distinte per le opere sociali e per l’impegno solidaristico.
Il Prefetto consegna i riconoscimenti:
• Comunità Apostolica di Gerusalemme
in Pistoia con la seguente motivazione: “Con gratitudine per la presenza
nella città a favore dei giovani e dei più piccoli”
• 183° Reggimento Paracadutisti
“Nembo” di Pistoia, con la seguente motivazione:
“Con gratitudine per l’impegno a
difesa dei deboli e degli inermi nelle più lontane Contrade”. Ritira il
Comandante del Distaccamento del 183 Reggimento Paracadutisti Nembo di
Pistoia, Tenente Colonnello Maurizio Zanchi
• Fondazione Cassa di Risparmio di
Pistoia e Pescia, con la seguente motivazione: “Con gratitudine per il
sostegno dei progetti a favore della comunità e delle sue istituzioni. Ritira
il Presidente della Fondazione, Prof. Ivano Paci
• Dr Luigi Bardelli,
Presidente dell’Associazione Pistoiese per la Riabilitazione Onlus e
Direttore Tvl-Tv Libera Pistoia S.p.A., con la seguente motivazione: “Con
gratitudine, per aver lenito le piaghe dei più deboli e per aver dato una
voce ai più piccoli”
• Grand’ Ufficiale Renzo Benesperi,
Segretario dell’Associazione Internazionale Produttori del Verde “Moreno
Vannucci”, con la seguente motivazione: “Vero paladino del verde, con
gratitudine per l’impegno a favore del bello sul territorio e nell’ambiente”.
• Grand’Ufficiale Giancarlo Niccolai,
Medaglia d’Oro di Vittima del Terrorismo, Presidente del Centro Studi
“Donati” di Pistoia, con la seguente motivazione: “operatore di pace e
fautore della cultura, con gratitudine per la collaborazione nell’impegno
sociale”
• Canonico Maestro Umberto Pineschi,
Parroco della chiesa di Sant’Ignazio di Loyola nonché Direttore della Scuola
di Musica Mabellini di Pistoia, con la seguente motivazione:
“ per l’impegno nell’insegnamento e nella
diffusione della cultura musicale”.
Con i più vivi rallegramenti a tutti
gli onorati la cerimonia è conclusa.
Si ringraziano tutti i presenti.
Un particolare ringraziamento si
rivolge a Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Mansueto Bianchi, a Monsignor
Mario Leporatti ed a Don Romano Lotti per aver gentilmente consentito lo
svolgimento della odierna cerimonia in questa meravigliosa cattedrale.
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[Sabato 7 dicembre 2013 | 18:30 - © Quarrata/news]
[Sabato 7 dicembre 2013 | 18:30 - © Quarrata/news]
C'è qualcuno che mi spiega bene il senso vero di queste onorificenze?
RispondiEliminaAl di là della fantozziana soddisfazione (vuoi mettere?) di farsi chiamare "cav" oppure "uff" o, peggio, "granduff" o, magari, "ric" (nel senso di "riconoscimentati") a che serve, oggi, questa provincialissima esibizione di inutili vanità?
Mai nessuno mi proporrà neppure come "cav" (figurarsi come "granduff") ma se in un momento di follia ci si provasse, mi verrebbe un sacco da ridere.
E' il corporativismo che tenta di sopravvivere. Perché venga sostituito completamente dalla meritocrazia ci vorrà ancora una generazione. Intanto, questi papaveri, continuano a crescere sulle praterie della rex publica (ovvero vaini de nojantri!)
RispondiEliminamDB