domenica 8 dicembre 2013

PARTE IL TRENO IN PORRETTANA CON DUE VAGONI IN PIÙ: E SI FERMA IN GALLERIA CREANDO IL FINIMONDO FRA I BAMBINI IN CARROZZA


di EDOARDO BIANCHINI

72° posto o 720° per la Pistoia “città di tutti” di Bertinelli? Mezza rivoluzione per una iniziativa che è morta sul nascere

PISTOIA. Neppure quando il treno era a vapore e faceva ciuff-ciuff, quando cioè Giosuè Carducci saliva sui vagoni che andavano a Bologna o scendevano verso Firenze e Roma, cose come queste succedevano. Nemmeno quando il Re d’Italia viaggiava in Porrettana per raggiungere le sue donnine. E si andava, ripeto, a vapore.
Ci volevano i compagni del terzo millennio, quelli che proprio oggi e proprio in queste ore stanno votando per Renzi, Cuperlo e Civati per scegliere un segretario che cambierà il mondo, perché potesse succedere quel che è in onda in questi minuti (sono le 12:30-13) alla stazione di Pistoia: e ovviamente dopo che menti brillanti come Rossi il rosso e i suoi Assessori ai trasporti (da Ceccobao, un nome un programma, in poi…) hanno assassinato i rami secchi delle ferrovie.
Il fatto. Trenino per portare i bimbi in giro in montagna ai mercatini di Natale.
Mi telefona esagitato Luigi Scardigli, in partenza per Firenze per uno dei nostri servizi, e mi racconta sommariamente l’accaduto.
La Presidente della Provincia, Federica Fratoni, è assediata da centinaia di persone furibonde: il treno è partito da Pistoia con 6 vagoni anziché 4. La locomotiva non ce l’ha fatta e, dopo tutto l’affanno da Valdibrana in su, vicino a Piteccio, in galleria – questo mi si dice – è morta, è schiantata: il convoglio si è bloccato con tutte le conseguenze del caso.
Pensate voi al macello. Indescrivibile.
Qui non si fa l’Italia o si muore: qui o si torna indietro o si muore. Anche di ridicolezza, però.
La stazione di Pistoia era assediata e in assetto di guerra con polizia a fare servizio e cordone.
Conferenza-stampa immediata, chiarimenti e scuse. Un poliziotto, però, commenta: «Se qualcuno pagasse, certe cose non succederebbero. Chi ha organizzato il treno, per esempio, mostrando di essere un incapace… E a noi, intanto, toccano anche gli straordinari. E ce li pagheranno o no?».
È tutto vero. Ha ragione. Non fa una grinza. Ma questa è la città del Bengodi in cui tutto va bene per definizione. E in cui il Prefetto premia chi mette insieme bilanci tarocchi e chi, pur non dovendo toccare denaro pubblico, lo tocca e lo spende. E a man bassa.
Questa è la città in cui spariscono milioni in Comunità Montana e si vuole far credere che a rubare sia stato uno solo. Questa è la città in cui si finisce per convincersi che, a dirigere il traffico dei favoritismi in Comune, sia il povero capo-archivista del protocollo e non altri.
Ma la cosa più bella la vedremo al momento del voto: fra tutti gli incazzati di oggi, scommettiamo che non ci sarà un Pd che manderà a fanculo i politici che hanno operato in modo tale che, alla fine, si generasse un casino di questa portata?
Nessuno, perché… lo sanno tutti: la colpa è del Berlusca e del bunga bunga…

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Foto di Luigi Scardigli.
[Domenica 8 dicembre 2013 | 12:35 - © Quarrata/news]

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