72° posto o 720° per la Pistoia “città
di tutti” di Bertinelli? – Mezza rivoluzione per una iniziativa che è morta sul
nascere
PISTOIA. Neppure quando il treno era a vapore e faceva ciuff-ciuff,
quando cioè Giosuè Carducci saliva sui vagoni che andavano a Bologna o
scendevano verso Firenze e Roma, cose come queste succedevano. Nemmeno quando
il Re d’Italia viaggiava in Porrettana per raggiungere le sue donnine. E si
andava, ripeto, a vapore.
Ci volevano i compagni del terzo
millennio, quelli che proprio oggi e proprio in queste ore stanno votando per
Renzi, Cuperlo e Civati per scegliere un segretario che cambierà il mondo,
perché potesse succedere quel che è in onda in questi minuti (sono le 12:30-13)
alla stazione di Pistoia: e ovviamente dopo che menti brillanti come Rossi il
rosso e i suoi Assessori ai trasporti (da Ceccobao, un nome un programma, in
poi…) hanno assassinato i rami secchi delle ferrovie.
Mi telefona esagitato Luigi Scardigli,
in partenza per Firenze per uno dei nostri servizi, e mi racconta sommariamente
l’accaduto.
La Presidente della Provincia, Federica
Fratoni, è assediata da centinaia di persone furibonde: il treno è partito da
Pistoia con 6 vagoni anziché 4. La locomotiva non ce l’ha fatta e, dopo tutto l’affanno
da Valdibrana in su, vicino a Piteccio, in galleria – questo mi si dice – è morta,
è schiantata: il convoglio si è bloccato con tutte le conseguenze del caso.
Pensate voi al macello. Indescrivibile.
Qui non si fa l’Italia o si muore: qui
o si torna indietro o si muore. Anche di ridicolezza, però.
La stazione di Pistoia era assediata e
in assetto di guerra con polizia a fare servizio e cordone.
Conferenza-stampa immediata,
chiarimenti e scuse. Un poliziotto, però, commenta: «Se qualcuno pagasse, certe cose non succederebbero. Chi ha organizzato
il treno, per esempio, mostrando di essere un incapace… E a noi, intanto,
toccano anche gli straordinari. E ce li pagheranno o no?».
È tutto vero. Ha ragione. Non fa una
grinza. Ma questa è la città del Bengodi in cui tutto va bene per definizione. E
in cui il Prefetto premia chi mette insieme bilanci tarocchi e chi, pur non
dovendo toccare denaro pubblico, lo tocca e lo spende. E a man bassa.
Questa è la città in cui spariscono
milioni in Comunità Montana e si vuole far credere che a rubare sia stato uno solo.
Questa è la città in cui si finisce per convincersi che, a dirigere il traffico
dei favoritismi in Comune, sia il povero capo-archivista del protocollo e non
altri.
Ma la cosa più bella la vedremo al
momento del voto: fra tutti gli incazzati di oggi, scommettiamo che non ci sarà
un Pd che manderà a fanculo i politici che hanno operato in modo tale
che, alla fine, si generasse un casino di questa portata?
Nessuno, perché… lo sanno tutti: la
colpa è del Berlusca e del bunga bunga…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Domenica 8 dicembre 2013 | 12:35 - © Quarrata/news]
[Domenica 8 dicembre 2013 | 12:35 - © Quarrata/news]
Per la serie: figura di ... rotaia
RispondiElimina