domenica 3 giugno 2012

BENEDETTINE, UN MODELLO DI CIVILTÀ E DI DEMOCRAZIA

di Lorenzo Cristofani

Domenica prossima visita agli orti del monastero con Legambiente – Inquietante richiamo al parcheggio di San Bartolomeo A quale cifra sarà ceduto alla Napoletana Parcheggi S.p.a.?


PISTOIA. Legambiente invita la cittadinanza alla visita del monastero – e relativo giardino – delle monache Benedettine di Santa Maria degli Angeli. L’associazione ritiene che per essere artefici del futuro si debba prima essere custodi della memoria e del passato, e la visita rientra infatti nel percorso di riscoperta di quel patrimonio identitario che sono gli orti monastici cittadini, ancora ricchi di potenzialità per i pistoiesi e per le loro esigenze. Si ringrazia l’Abbadessa madre Ana per la sua cortesia e con lei tutte le altre monache. Ritrovo domenica 10 giugno ore 10 in piazzetta Civinini, di fronte al teatro Manzoni (video: vedi).

Il monastero delle benedettine è un complesso esteso per più di due ettari, tra Corso Gramsci, via Verdi e via della Madonna, all’interno di Pistoia, la città, un tempo, degli orti. E in effetti anche questo convento, fino alla fine dell’800 dimora della nobile famiglia Tolomei – cui appartenne Francesco, il maire, una specie di sindaco, al tempo in cui Pistoia appartenne all’impero napoleonico –, questo convento si diceva, conserva ancora il suo orto-cortile. Questo giardino è uno dei più pittoreschi della città: archi di rose e pergolati di vite e kiwi permettono lunghe e ombrose passeggiate in contemplazione della cupola della Madonna. Si respira il profumo di rose e di zagare (i fiori degli agrumi, quelli da cui vengono ricavati anche l’acqua di Colonia e un delicatissimo miele) e al centro una vasca ovale armonizza la composizione.
Ma la storia delle monache benedettine è soprattutto la storia di attività lavorative qualificate e gloriose, che ancora oggi permettono di mettere in commercio, opportunamente certificati, rosolio, arance selvatiche e tisane.
Le arance selvatiche, non trattate e non innestate, poco più grandi di una noce, negli alberi del convento costituiscono un piccolo serbatoio di biodiversità. Il tutto è preparato nel laboratorio artigiano, con caldaie in rame, brocche antiche e attrezzi di pregevole fattura.
In passato venivano eseguiti anche lavori di ricamo, pasticceria e pirografia. Il lavoro, insomma, come mezzo di sostentamento della comunità e continuazione dell’opera creatrice di Dio. Basti ricordare che la farmacia o spezieria del convento, presente del resto in tutte le strutture benedettine, esportava in tutta Europa un composto di erbe dagli effetti prodigiosi contro la gotta.
In ultima istanza, anche nella nostra società dell’ iperconsumismo ad obsolescenza programmata e dello stile di vita frenetico e dedito al profitto, c’è spazio – quantunque la vocazione scarseggi – per il modello sociale di questa comunità benedettina. Un modello sociale aperto al mondo (si parlano più lingue, anche lo swahili!) e rispettoso delle tradizioni di Pistoia, orticole e urbanistiche (la cinta mistica dei conventi e la città a misura d’uomo), della sobrietà e della terra, la nostra madre Terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba. Un modello anche di democrazia, visto che, come in tutte le organizzazioni monastiche, i superiori vengono scelti in modo democratico e le elezioni sono una cosa seria: le abbadesse devono essere più amate che temute.
Un modello, in fin della fiera, anche per don Luca Carlesi e per il Vescovo di Pistoia, irragionevolmente dediti a tentare di cancellare, cementificandolo con tre piani di parcheggio, l’orto-giardino dell’ ex convento di San Bartolomeo, vendendolo alla Napoletana Parcheggi S.p.a. che distruggerebbe, oltre alla storia millenaria, le possibilità che quella preziosa terra può offrire ai pistoiesi.
Per inciso, ma a chi serve quell’opera così aliena dai valori del cristianesimo? Per quale cifra e quale fine si vorrebbe poi svendere l’orto, un bene comune, materiale e spirituale, alla Napoletana Parcheggi S.p.a.?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 3 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

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