venerdì 1 giugno 2012

SAP. QUESTURA DI PISTOIA, UNO STABILE… POCO STABILE


Le strutture non reggono e l’archivio finisce in cantina – La decisione imposta dai sopralluoghi dei Vigili del Fuoco

PISTOIA. Pensavamo che in questo ultimo periodo avessimo scritto tutto sulla necessità che l’ Istituzione Questura trovasse una nuova collocazione, stante l’attuale precarietà dello stabile attualmente occupato.
Ed invece ci troviamo nuovamente a prendere atto di soluzioni “tampone” dai contorni sempre meno provvisori, che vedono la necessità di trasferire urgentemente l’archivio posto al secondo piano dell’immobile, a seguito di quanto verificato dai tecnici e dei Vigili del Fuoco.
L’urgenza e l’eccezionalità dell’evento segnalato non ha potuto far altro che far spostare le scaffalature dell’archivio al piano garage, dove ovviamente non saranno più ricoverate le autovetture, ma che non si trasformerà nemmeno in archivio ma “archivio-deposito”, perché l’attuale situazione non consente la presenza continuativa degli archivisti.

Al Ministero dell’Interno è stata segnalata la necessità impellente di trovare nuovi locali idonei, da destinare alle esigenze dell’Ufficio Immigrazione ed al connesso archivio, che negli ultimi anni ha assunto dimensioni rilevanti e non più sostenibili dall’attuale edificio.
Nonostante questa situazione di estrema precarietà, di aggravio economico per il reperimento di un nuovo fabbricato dove portare l’Ufficio Immigrazione, siamo ancora in piena incertezza circa la destinazione del nuovo stabile che avrebbe dovuto ospitarci.
Ci sembra impossibile sentirsi così abbandonati che stentiamo ancora a crederci.
Il sig. Prefetto, che nella vicenda della nuova sede della Questura, Prefettura e Polizia Stradale, ha preferito negarsi a questo Sindacato (che è quello maggiormente rappresentativo in questa provincia) restando in un imbarazzante silenzio tanto da far pensare che non abbia costruttivamente sostenuto l’impegno per l’assegnazione del c.d. “Polo della Sicurezza”, potrebbe far destinare una parte del suo solido palazzo ad ospitare parte della Questura, magari per rendersi conto di cosa vuol dire lavorare in ambienti sovraffollati che diventano, giocoforza, inadeguati e sollecitati in maniera anomala.
Il terremoto dei giorni scorsi ha visto gli operatori di polizia abbandonare frettolosamente le postazioni di lavoro per portarsi all’esterno della struttura; forse non abbiamo dato l’idea di professionalità alla quale è notoriamente legata la Polizia di Stato, ma era l’unico modo per assicurare aiuto e sostegno alla cittadinanza nel caso di conseguenze peggiori: non voglio proprio immaginare cosa sarebbe accaduto se nelle zone attualmente colpite dal sisma, la Questura del luogo fosse stata la prima a dare segni di cedimento.
La Polizia di Stato lavora ogni giorno in un palazzo strutturalmente instabile, figuriamoci come potrebbe reagire alle sollecitazioni di un evento così rilevante, tanto da far dubitare che possa riuscire a ricoprire un valido ruolo operativo in caso di calamità naturali.
È giusto, quindi, chiedere al Ministero dell’Interno determinazioni chiare e puntuali, affinché l’attività istituzionale della Polizia di Stato, anche nella provincia di Pistoia, sia rigorosamente e diligentemente mantenuta, prendendo atto della attuale e sempre più grave situazione, magari non solo attraverso la corrispondenza, ma anche con specifici tecnici, per rendersi conto di quanto lo Stato non sia giustamente rappresentato sul territorio di questa provincia.
Il Segretario Provinciale
Andrea Carobbi Corso
[comunicato]
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[Venerdì 1° giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

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