Ingiustificata la costruzione di una
nuova stazione ecologia con la motivazione di costi elevati per il risanamento
dell’area attualmente in funzione
PISTOIA. Senza entrare nel merito urbanistico delle questioni
relative al nuovo centro direzionale, che compete ai colleghi consiglieri del
comune interessato, le motivazioni addotte per giustificare la scelta di questo
sito per la nuova stazione ecologica non ci convincono, in particolare non ci
convincono le motivazioni con cui a priori viene scartata la
localizzazione al Dano e la questione relativa all’impegno economico per la
bonifica dell’area.
In termini di ottimizzazione della
raccolta porta a porta sono previste dalla normativa la realizzazione di
Stazioni Ecologiche, cioè di aree fisicamente delimitate e controllate, dove
privati e non possono conferire quei rifiuti che rientrano nella tipologia dei
rifiuti urbani o loro assimilabili. Inoltre il piano stabilisce che ogni
stazione deve essere funzionale ad un bacino di circa 20.000/30.000 utenti, il
che significa che nel comune si debbano fare circa 3 impianti di questo tipo e
possibilmente dovrebbero essere dislocati in posizioni tali da poter servire
uniformemente tutte le zone della città, mentre dalle dichiarazioni dell’amministrazione
essi dovrebbero essere tutti concentrati nella zona sud.
Queste strutture sono costruite a
carico dell’azienda fornitrice del servizio di raccolta e la loro costruzione,
come ogni altro impianto che rientra nel piano industriale di affidamento, sarà
poi ammortizzato sulla tariffa o sulla tassa applicata ai cittadini.
Questi siti dovrebbero essere fatti,
come prima scelta, in zone bonificate o da bonificare o comunque in zone
industriali, e la vicinanza a centri commerciali è una delle opzioni di
preferenza, non l’unica e non la prima.
Publiambiente è da tempo proprietaria
di un sito che in parte è già utilizzato allo scopo. Mi riferisco all’impianto
del Dano, che però, per la fattispecie viene ritenuto inadatto in quanto la sua
bonifica risulterebbe estremamente onerosa rispetto alla costruzione nel nuovo
sito. Va ricordato che all’interno dell’impianto Dano Pistoia convivono due
strutture:
– la stazione ecologica con una
capacità massima stoccabile di 195 t.;
– l’impianto di biostabilizzazione, a
cui vengono conferiti circa 110 t al giorno di rifiuti indifferenziati
provenienti dai comuni di Pistoia e Serravalle.
Nell’attuale piano interprovinciale dei
rifiuti è prevista la chiusura dell’impianto di biostabilizzazione del Dano. Il
che significa che la bonifica deve iniziare immediatamente dopo la sua chiusura
e pertanto non può essere presa come scusante né la fattibilità né il costo
della bonifica che è obbligatoria per legge.
A questo proposito è bene ricordare
cosa rappresenta la società Publiambiente (dati 2012):
Fatturato: 73.153.341 – Valore
aggiunto: 30.328.697 – Margine operativo lordo: 12.355.910 – Investimenti:
18.257.716 (tuto in milioni di € – n.d.r.). Senza contare la
partecipazione in una decina di aziende del settore.
Non abbiamo il dato relativo al costo
della bonifica, ma ci dovrebbe essere un fondo in bilancio, previsto per legge,
per la bonifica post mortem dell’impianto, quindi senza che tale costo
possa andare a pesare negativamente sul bilancio dell’azienda, e
conseguentemente sui cittadini.
Pertanto non è giustificata la
costruzione di una nuova stazione ecologia in un altro sito con la motivazione
di costi elevati per la bonifica.
Peraltro
il metodo con cui l’amministrazione comunale ha espresso preoccupazione sul
costo di bonifica mi lascia perplesso, come se tale costo dovesse essere a
carico del comune. Non vorrei, usando un vecchio detto, che si voglia
privatizzare i profitti (Publiambiente) e socializzare le perdite (bonifica).
Patrizio La Pietra
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[Lunedì 11 novembre 2013 | 13:02 - © Quarrata/news]
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