di GRILLO PARLANTE
Per rimanere a galla prima lancia il
sasso e poi nasconde la mano
CUTIGLIANO–MONTAGNA. Ancora una volta Carluccio Ceccarelli non finisce di
stupire per i molti e strani comportamenti adottati da quando il centrodestra
cutiglianese – convinto, ahimè, di fare una ottima scelta – lo portò a sedersi
sullo scanno di sindaco di Cutigliano nonostante i ripetuti avvisi di non
idoneità espressi dal gruppo socialista che, nelle giunte capeggiate da Massimo
Braccesi ed includenti il Carluccio, aveva designato un proprio assessore. «Ricordatevi (questo il leitmotiv dell’assessore
socialista, ora defunto ) che Carluccio Ceccarelli una volta eletto sindaco
anteporrà sempre i suoi interessi a quelli della collettività».
Ovviamente l’avviso non fu accolto e –
beneficiando del fatto che la sinistra cutiglianese aveva presentato due liste
in concorrenza tra loro – prevalse la lista capeggiata da Ceccarelli accolta,
dopo la vittoria, da grandi festeggiamenti da parte dei suoi elettori ai quali
aveva assicurato:
1. la
sua contrarietà al Comune Unico;
2. che
si sarebbe mosso per verificare se ci fossero state inadempienze e compromessi
su alcuni progetti (Centro Benessere di Ponte Sestaione e dismissione del Rondò
Priscilla il grosso complesso alberghiero con parco e piscina) gestiti dalle
giunte capeggiate dagli ex sindaci Graziano Nesti e Marina Lauri);
3. di
sostituire – secondo quanto richiesto dai suoi elettori – il Segretario
Comunale cui a torto o a ragione venivano rimproverate carenze di vigilanza ed
assistenza giuridica che avevano portato alla condanna del Comune nel conflitto
Comune-Giannini.
Alla luce di queste volute omissioni,
della mancata designazione del vice sindaco, di alcune scelte a favore del
proprio albergo e lamentate di un collega albergatore, delle dimissioni
volontarie dell’assessore e consigliere Rossella Colò; della nomina ad
assessore esterno di Giuliano Sichi costretto alle dimissioni dopo l’ammissione
di essere colpevole degli ammanchi in Comunità Montana, fecero riscontro i
primi rumors di molti suoi elettori che ritenevano essere stati “traditi”
dal sindaco Carluccio Ceccarelli.
La sorda protesta non ha avuto altro
sbocco se non le dimissioni di alcuni consiglieri che dopo la nomina ad assessori
avevano lasciato il loro posto di consigliere a chi per carenza di voti non era
entrato in Consiglio.
Come conseguenza ora la Giunta – composta
dal sindaco e dagli assessori Pieratti, Pistolozzi e Gonfiantini – in assenza
del sindaco e del vice sindaco mai voluto nominare da Ceccarelli, spesso è
costretta a deliberare presenti due soli assessori.
Il tutto si ripercuote sul buon
andamento del Comune che ora con la presenza a singhiozzo del sindaco e degli
assessori e con la riduzione dell’orari di apertura degli Uffici rende alla
gente difficoltoso l’accesso.
Questa sorta di “Torre d’avorio” e l’eccessivo
impegno che gli amministratori dedicano al cosiddetto Comunone/Dynamone (di cui
Ceccarelli, Pieratti e Pistolozzi sono soci fondatori) sta ancor più
allontanando chi non condivide sia i comportamenti che la scellerata scelta di
dar vita alla fusione del Comune di Cutigliano nel proposto “Comune a quattro”
e cioè includente San Marcello Pistoiese.
Il sindaco lo ha notato e, pur non
correndo ai ripari, cerca di creare appuntamenti che ne aumentino (sic!) la
popolarità come la concessione della cittadinanza onoraria al generale di C.A.
Roberto Bernardini, le ripetute visite al Santuario di Montenero disposte
quando – per ragioni inerenti alla carica– il generale può presenziare a questi
appuntamenti; la presenza a cerimonie (come quelle nel Monferrato, il Pinocchio
sugli Sci, gli auguri agli anziani e agli studenti e via di seguito); la
ricerca di chi possa quasi giornalmente farlo uscire sui giornali.
Arrivando finanche a cose surreali come
dimostrato in questi giorni con l’annuncio che il Comune era con la cassa a
secco e quindi non in condizione di pagare i troppi dipendenti; annuncio subito
contraddetto addebitandone la responsabilità all’ex Ministro Maroni; poi con l’annuncio
che i soldi mancanti li avrebbe richiesti alla Regione; poi ora ultima
dichiarazione: «I soldi ci sono e gli stipendi verranno regolarmente pagati».
Uno stop and go che porta a
pensare che abbia gettato nello sconforto i dipendenti unicamente per
convincerli (con l’aiuto dei sindacati provinciali della Triplice) ad appoggiare
la fusione nel Comune/Dynamone da lui evidentemente ritenuto la panacea di
tutti i mali (e forse uno strumento per mantenersi a galla).
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[Giovedì 14 novembre 2013 | 11:06 - © Quarrata/news]
Mi pare che le elezioni, a Cutigliano, ci siano l'anno prossimo.
RispondiEliminaE mi pare anche che sarebbe l'ora di puntare su una strada ... diversa.