giovedì 14 novembre 2013

CARLUCCIO CECCARELLI IL SINDACO STOP AND GO


di GRILLO PARLANTE

Per rimanere a galla prima lancia il sasso e poi nasconde la mano

CUTIGLIANO–MONTAGNA. Ancora una volta Carluccio Ceccarelli non finisce di stupire per i molti e strani comportamenti adottati da quando il centrodestra cutiglianese – convinto, ahimè, di fare una ottima scelta – lo portò a sedersi sullo scanno di sindaco di Cutigliano nonostante i ripetuti avvisi di non idoneità espressi dal gruppo socialista che, nelle giunte capeggiate da Massimo Braccesi ed includenti il Carluccio, aveva designato un proprio assessore. «Ricordatevi (questo il leitmotiv dell’assessore socialista, ora defunto ) che Carluccio Ceccarelli una volta eletto sindaco anteporrà sempre i suoi interessi a quelli della collettività».

Ovviamente l’avviso non fu accolto e – beneficiando del fatto che la sinistra cutiglianese aveva presentato due liste in concorrenza tra loro – prevalse la lista capeggiata da Ceccarelli accolta, dopo la vittoria, da grandi festeggiamenti da parte dei suoi elettori ai quali aveva assicurato:
1. la sua contrarietà al Comune Unico;
2. che si sarebbe mosso per verificare se ci fossero state inadempienze e compromessi su alcuni progetti (Centro Benessere di Ponte Sestaione e dismissione del Rondò Priscilla il grosso complesso alberghiero con parco e piscina) gestiti dalle giunte capeggiate dagli ex sindaci Graziano Nesti e Marina Lauri);
3. di sostituire – secondo quanto richiesto dai suoi elettori – il Segretario Comunale cui a torto o a ragione venivano rimproverate carenze di vigilanza ed assistenza giuridica che avevano portato alla condanna del Comune nel conflitto Comune-Giannini.
Alla luce di queste volute omissioni, della mancata designazione del vice sindaco, di alcune scelte a favore del proprio albergo e lamentate di un collega albergatore, delle dimissioni volontarie dell’assessore e consigliere Rossella Colò; della nomina ad assessore esterno di Giuliano Sichi costretto alle dimissioni dopo l’ammissione di essere colpevole degli ammanchi in Comunità Montana, fecero riscontro i primi rumors di molti suoi elettori che ritenevano essere stati “traditi” dal sindaco Carluccio Ceccarelli.
La sorda protesta non ha avuto altro sbocco se non le dimissioni di alcuni consiglieri che dopo la nomina ad assessori avevano lasciato il loro posto di consigliere a chi per carenza di voti non era entrato in Consiglio.
Come conseguenza ora la Giunta – composta dal sindaco e dagli assessori Pieratti, Pistolozzi e Gonfiantini – in assenza del sindaco e del vice sindaco mai voluto nominare da Ceccarelli, spesso è costretta a deliberare presenti due soli assessori.
Il tutto si ripercuote sul buon andamento del Comune che ora con la presenza a singhiozzo del sindaco e degli assessori e con la riduzione dell’orari di apertura degli Uffici rende alla gente difficoltoso l’accesso.
Questa sorta di “Torre d’avorio” e l’eccessivo impegno che gli amministratori dedicano al cosiddetto Comunone/Dynamone (di cui Ceccarelli, Pieratti e Pistolozzi sono soci fondatori) sta ancor più allontanando chi non condivide sia i comportamenti che la scellerata scelta di dar vita alla fusione del Comune di Cutigliano nel proposto “Comune a quattro” e cioè includente San Marcello Pistoiese.
Il sindaco lo ha notato e, pur non correndo ai ripari, cerca di creare appuntamenti che ne aumentino (sic!) la popolarità come la concessione della cittadinanza onoraria al generale di C.A. Roberto Bernardini, le ripetute visite al Santuario di Montenero disposte quando – per ragioni inerenti alla carica– il generale può presenziare a questi appuntamenti; la presenza a cerimonie (come quelle nel Monferrato, il Pinocchio sugli Sci, gli auguri agli anziani e agli studenti e via di seguito); la ricerca di chi possa quasi giornalmente farlo uscire sui giornali.
Arrivando finanche a cose surreali come dimostrato in questi giorni con l’annuncio che il Comune era con la cassa a secco e quindi non in condizione di pagare i troppi dipendenti; annuncio subito contraddetto addebitandone la responsabilità all’ex Ministro Maroni; poi con l’annuncio che i soldi mancanti li avrebbe richiesti alla Regione; poi ora ultima dichiarazione: «I soldi ci sono e gli stipendi verranno regolarmente pagati».
Uno stop and go che porta a pensare che abbia gettato nello sconforto i dipendenti unicamente per convincerli (con l’aiuto dei sindacati provinciali della Triplice) ad appoggiare la fusione nel Comune/Dynamone da lui evidentemente ritenuto la panacea di tutti i mali (e forse uno strumento per mantenersi a galla).

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[Giovedì 14 novembre 2013 | 11:06 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Mi pare che le elezioni, a Cutigliano, ci siano l'anno prossimo.
    E mi pare anche che sarebbe l'ora di puntare su una strada ... diversa.

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