di EDOARDO BIANCHINI
Una vicenda denunciata da Gianni
Manigrasso (Serravalle Futura) che non sembra rappresentare il massimo della
trasparenza e della legalità quanto ad assunzioni e mansioni del personale
impiegato
SERRAVALLE-CASALGUIDI. Chiedo scusa, in primis, se questo intervento sarà
particolarmente lungo: ma le vicende legate alla pubblica amministrazione sono
sempre contorte e complesse e necessitano, perlopiù, anche di ampie citazioni
direttamente dagli atti rammentati, che, nel nostro caso, sono tutti riportati,
leggibili e scaricabili a questo
link.
Ciò premesso, con una mail del 2
gennaio scorso, oggetto Assunzione Addetto Stampa Comune, il consigliere
di Serravalle Gianni Manigrasso (gruppo di Serravalle Futura) allertava la
stampa su una mossa del Sindaco, Eugenio Patrizio Mungai, che, motu proprio,
decideva e decretava, in due passi, l’assunzione di una collega giornalista
professionista, a tempo determinato e fino a fine mandato del Sindaco stesso,
per una cinquantina di mesi e con contratto di esclusività professionale.
Il Tirreno recepiva questo allertamento con una notiziola in cronaca
(vedi immagine), dalla quale, però, non si ricava la reale portata della mossa
di Mungai e della sua Giunta.
Questo blog, in proposito, ha ritenuto
di mantenere un basso profilo, ma solo in attesa di verificare, passo passo, la
situazione, anche attraverso gli atti che il consigliere Manigrasso aveva
allegato alla mail.
Il Sindaco – abbiamo detto – realizzava
l’assunzione della persona interessata in due passi.
Il primo passo Mungai lo compiva con
una delibera di Giunta (la n. 141 del 22-12-2012 – Provvedimenti in merito
all’incarico di addetto stampa) in cui si legge:
Il Sindaco ritiene quindi di coprire
tale ruolo [addetto stampa – ndr] mediante una figura da individuare con
successivo decreto dotata dei necessari requisiti per le seguenti attività:
– curare i collegamenti con gli organi
di informazione (stampa, radio e televisioni);
[omissis]
– ogni altra attività, oltre a quelle
sopra elencate in via esemplificativa e non esaustiva, connessa alle attività
di informazione e comunicazione di cui alla L. 150/2000.
Peraltro tale figura, in qualità di
addetto stampa, svolgerà le sue funzioni alle dipendenze del Sindaco, a cui
risponderà direttamente degli obiettivi assegnati e farà riferimento per gli
aspetti giuridici ed amministrativi al Responsabile dell’Area Amministrativa
che potrà utilizzare la medesima per attività correlate.
L’addetto stampa viene inquadrato nella
categoria giuridica C 1 e il suo il trattamento economico quello previsto dal
CCNL.
[omissis]
DELIBERA
1. di procedere all’assunzione dell’addetto
stampa del Comune da assumere con contratto di lavoro subordinato di diritto
privato a tempo determinato, al di fuori della dotazione organica dell’Ente, a
supporto diretto al Sindaco per lo svolgimento delle funzioni relative alla
informazione e comunicazione istituzionale, alle dipendenze dell’Area
Amministrativa;
2. di dare atto che il trattamento
giuridico ed economico del predetto addetto risulta definito nello schema di
contratto individuale di lavoro nel testo allegato che si approva quale parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione;
3. di prendere atto che il Sindaco
procederà con proprio decreto all’individuazione ed alla nomina della predetta
figura;
4. di demandare tutti gli adempimenti
relativi all’assunzione, compresa la stipula del contratto, al Responsabile
dell’Area Amministrativa.
Il secondo passo Mungai lo compiva con il
decreto (il n. 123 del 28/12/2012 – Provvedimenti in merito alla deliberazione
G.C. nr. 141 del 22-12-2012) con cui decideva
1) Di individuare nella sig.ra Maria
Adele Silvestro Tasselli, residente in Serravalle Pistoiese, la figura di
Addetto Stampa del Comune di Serravalle Pistoiese, il cui incarico verrà
affidato secondo le modalità previste dalla deliberazione G.C. nr. 141 del 22-12-2012
e perfezionato con idonea successiva determinazione del funzionario area Amministrativa,
ivi compreso l’impegno di spesa e la sottoscrizione del contratto individuale
di lavoro, a decorrere dal 02-01-2013 e per tutta la durata del mandato del Sindaco.
Al di là di qualsiasi valutazione di
carattere politico – competente, peraltro, non a noi, ma a Manigrasso e al suo
gruppo consiliare – circa l’opportunità, o meno, che il Comune di Serravalle si
addossi, in tempi di spending rewiev, la spesa di oltre 106mila € per la
collega Tasselli (sul cui impiego non possiamo che essere d’accordo sotto il
profilo della colleganza e dell’occupazione), quello che inquieta di più, nella
decisione di Mungai (e che dovrebbe essere oggetto di attenta riflessione sia
da parte dell’Ordine dei Giornalisti che da parte dell’Associazione Stampa), sono
questi due significativi passaggi della delibera di Giunta n. 141:
1.
Peraltro tale figura, in qualità di
addetto stampa, svolgerà le sue funzioni alle dipendenze del Sindaco, a cui
risponderà direttamente degli obiettivi assegnati e farà riferimento per gli
aspetti giuridici ed amministrativi al Responsabile dell’Area Amministrativa
che potrà utilizzare la medesima per attività correlate.
L’addetto stampa viene inquadrato nella
categoria giuridica C 1 e il suo il trattamento economico è quello previsto dal
CCNL.
2.
di procedere all’assunzione dell’addetto
stampa del Comune da assumere con contratto di lavoro subordinato di diritto
privato a tempo determinato, al di fuori della dotazione organica dell’Ente, a
supporto diretto al Sindaco per lo svolgimento delle funzioni relative alla
informazione e comunicazione istituzionale.
Cosa c’è di inquietante in questi due
passaggi? È presto detto.
Tenendo presente che in diritto amministrativo
“la forma è sostanza” e che essa configura, nella sua espressione letterale, il
requisito delle qualità costitutive dell’atto stesso e dell’oggetto dell’atto
stesso, la delibera sottolinea che l’«addetto stampa, svolgerà le sue funzioni
alle dipendenze del Sindaco, a cui risponderà direttamente degli obiettivi
assegnati», ma anche che, al contempo, sempre l’addetto stampa «farà
riferimento per gli aspetti giuridici ed amministrativi al Responsabile dell’Area
Amministrativa che potrà utilizzare la medesima [si noti: la medesima,
nella pessima forma dell’atto, indica l’addetto stampa che (come vedremo solo
nell’atto successivo, il decreto di nomina), è una donna – ndr] per attività
correlate».
Dinanzi, dunque, a queste due
affermazioni, si resta stupiti e perplessi perché questa figura di addetto/a
stampa altro non sembra essere che un Arlecchino servitore di due padroni: da
una parte quel Sior Todaro brontolon del Sindaco Mungai, dominus
assoluto di casa; dall’altra il capo del personale del Comune di Serravalle,
che può perfino adoperare l’addetto/a stampa per «attività correlate» alle
funzioni amministrativo-istituzionali: cioè, in altre parole, perfino – per
paradosso – per attaccare francobolli sulle lettere da inviare alla gente o per
timbrare i documenti e i certificati. Con-fusione di ruoli, dunque.
E già qui siamo di fuori – in maniera
eclatante – rispetto ai compiti che possono essere svolti da un giornalista,
per di più (come vedremo) professionista: cioè passato attraverso un
esame di stato a Roma.
Ma non è finita qui. Quando si legge
(sempre delibera 141 del 22-12-2012) che «L’addetto stampa viene inquadrato
nella categoria giuridica C 1 e il suo il trattamento economico è quello
previsto dal CCNL», si evince e rileva anche un’altra bestialità che l’approssimazione
della nostra pubblica amministrazione – così sussiegosa e sufficiente – non sembra
essere in grado di cogliere: e cioè il fatto che la categoria giuridica C 1 è
assolutamente inadeguata a retribuire e compensare un lavoro di alta
qualificazione come quello di un giornalista professionista, datoché la C 1 individua,
giuridicamente e sindacalmente, il profilo di un collaboratore
amministrativo/contabile obbligato al semplice possesso di diploma di scuola
media superiore: qualità ampiamente sopravanzata dallo status di “professionista
della comunicazione”, che dà accesso a una mansione le cui caratteristiche
costitutive, ope legis, sono più tipiche – in virtù dell’assoluta
autonomia professionale e organizzativa – della carriera direttiva, se non addirittura
dirigenziale (e non tanto di quella mista/bastarda, ai limiti della confusione
dei ruoli, della carriera esecutiva/inizio-concettuale della C 1 nel CCNL Enti
Locali).
Del resto – e in aggiunta a tutto
questo: e sarebbe il caso che lo stesso Segretario Comunale se ne occupasse con
maggior cura dopo una più attenta disamina – trattandosi di professionista «da
assumere con contratto di lavoro subordinato di diritto privato a tempo
determinato», il Comune si comporta, nella fattispecie, come un semplice datore
di lavoro privato persona fisica: non può quindi sottopagare (e cioè sfruttare:
e per un’amministrazione di sinistra questo non è punto bello) la collega Maria
Adele Silvestro Tasselli che delle due l’una:
1. se è addetta stampa a tempo pieno,
dovrebbe, in ipotesi, più giustamente e preferibilmente essere assunta con CCNL
di lavoro giornalistico, ex art. 1, e non dipendere, se non in senso lato, dal
Sindaco, ma senz’altro non dal capo del personale in linea amministrativa.
Oltretutto, ex delibera Giunta
Municipale 141 del 22-12-2012, «I componenti dell’ufficio
stampa non possono esercitare, per tutta la durata dei relativi incarichi,
attività professionali nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, della
stampa e delle relazioni pubbliche» e,
quindi, la collega ha l’obbligo dell’esclusività professionale per il Comune di
Serravalle, ulteriore ragione per cui dovrebbe essere inquadrata come art. 1
CCNL di lavoro giornalistico – e comunque rimane
soggetta, fino dal lontano 2001, alla contribuzione Inpgi (vedi).
2. se non è addetta stampa, ma altro
in quanto anche altro – come sembra potersi abbastanza chiaramente intendere
dal pasticciaio amministrativo degli atti – allora non solo non avrà
assolutamente l’obbligo di scrivere comunicati stampa e darsi da fare nell’àmbito
della comunicazione (anzi: non dovrà proprio farlo), ma dovrà semplicemente fungere
da portavoce del Sindaco e dell’amministrazione, senza mischiare diavolo e
acquasanta. E allora sì che potrà essere inquadrata nella categoria C 1: ma, a
quel punto, dovrà rinunciare allo status di giornalista professionista e
chiedere all’Ordine di essere trasferita all’elenco dei Pubblicisti per tutta
la durata dell’impiego alle dirette dipendenze del Sindaco.
Duole molto dover entrare nel merito di
una vicenda che, oltre a non essere per niente trasparente e chiara, assomiglia
a una forma di inequivocabile vero e proprio sfruttamento del lavoro.
E ci troviamo costretti a farlo anche
in dipendenza del fatto che la collega Maria Adele Silvestro Tasselli, con
questo suo incarico, altro non fa che proseguirne un altro suo precedente –
anch’esso peraltro del tutto ambiguo sotto il punto del profilo professionale e
del mansionario – svolto fino a dicembre scorso, e (sembra di capire) senza
sostanziale soluzione di continuità rispetto all’oggi, secondo le disposizioni
e le obbligazioni discendenti dal Decreto n. 44 del 26 maggio 2012 (sempre del
Sindaco Mungai), con cui il primo cittadino di Serravalle Pistoiese decideva
per lei:
1) di confermare la figura
professionale di “Addetto Stampa-Portavoce del Sindaco”, alle dirette
dipendenze del Sindaco stesso, al quale competono le seguenti funzioni:
a – curare l’informazione della sfera
delle decisioni politiche, quindi gli atti della Giunta e del Sindaco;
b – predisporre pubblicazioni ed un’adeguata
informazione sullo stato di realizzazione del programma che è alla base del
mandato del Sindaco;
c – informare cittadini, gruppi ed
associazioni dello sviluppo di questioni che sono state poste al Sindaco quale
referente dell’amministrazione comunale;
d – tenere i rapporti con i giornalisti
per l’informazione relativa ad incontri, riunioni e decisioni del Sindaco;
e – preparare elaborati di base per gli
interventi del Sindaco in occasione di cerimonie, manifestazioni, convegni, etc.,
compresa la ricerca di materiale e documentazione per la predisposizione di
tali elaborati scritti;
2) di affidare le predette funzioni
alla Sig.ra Maria Adele Silvestro Tasselli, residente in Serravalle Pistoiese –
frazione Casalguidi – giornalista professionista (iscritta all’albo nazionale
dal 20-01-2009), in possesso dei necessari requisiti previsti dalla normativa
vigente;
3) di dare atto che l’incarico potrà
avere una durata non superiore al mandato elettivo del Sindaco e per la sua
natura fiduciaria potrà essere revocato in qualsiasi momento senza obbligo di
motivazione alcuna;
4) di dare atto che, ai sensi dell’art.
7 della Legge 150/2000, il Portavoce non potrà, per tutta la durata dell’incarico,
esercitare attività professionali nei settori radiotelevisivo, del giornalismo,
della stampa e delle relazioni pubbliche;
5) di stabilire che il compenso per l’incarico
è determinato in € 4.500,00 su base annua, al lordo delle ritenute di legge;
6) di stabilire che tale attività dovrà
comunque essere oggetto di specifica relazione – rendiconto sull’attività
svolta con riscontri numerici;
7) di stabilire che la Sig.ra Maria
Adele Silvestro Tasselli potrà esercitare le proprie funzioni anche all’interno
del Comune, in locale che potrà esserle messo a disposizione. Alla stessa verrà
consegnato un telefono cellulare utilizzabile solo per l’incarico assegnato e
fino al termine dello stesso.
Sarà bene, quindi, che Mungai provveda
a sanare il sanabile e il più alla svelta possibile.
Per il dovere che ha – di
legalità/legittimità e di trasparenza – nei
confronti dei suoi circa 11mila concittadini, ma anche e soprattutto per il
pieno rispetto delle qualità professionali della collega chiamata a lavorare
nel Comune di Serravalle Pistoiese.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 11 gennaio 2013 - ©
Quarrata/news 2013]
E' un autentico schifo. Se ci fosse stato il sindaco di Pescia o di Montale al posto del Nostro poco stimato Mungai, avrebbero messo a "ferro e fuoco" la sala consiliare e l'intera piazza del Comune. Quando il sudicio lo fanno loro - i compagni del centro-sx - non vedono niente. Anzi, lo incoraggiano e lo coprono con la maggiore omertà possibile che farebbe impallidire Totuccio Contorno. Che schifezza....ma smettiamola di parlare di pasticciaccio. E' un atto di incredibile arroganza, essendo tutto deciso, già nel primo provvedimento, notandosi chiaramente il "genere femminile" nel sostantivo usato.
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